lunedì 26 febbraio 2018

Mario Pepe crede di vivere ancora negli anni 90 quando Alto Calore era ancora un Consorzio e non una SpA!!!

Due parole sul comunicato odierno del Sindaco su Alto Calore.
Credevo che solo la consigliera pentestellata avesse poche idee e pure confuse sulla questione acqua, ma oggi il Sindaco Pepe mi conferma che anche a lui la situazione non è ben chiara, o meglio, probabilmente, gli è chiaro solo un aspetto: creare nuovi carrozzoni politici e basta!
Prima la lega dei Sindaci, oggi la Conferenza regionale dell’acqua!
E per fare cosa poi?
Cito testualmente: “avere un quadro sinottico delle difficoltà, delle problematiche connesse alla quantità e qualità delle risorse idriche”.
Ancora una volta dunque, si pone l’accento sulla scarsità d’acqua, per carità tema importante, ma non ci dimentichiamo che le sorgenti irpine danno acqua a tutta la Campania e pure alla Puglia, e si tralascia totalmente la questione della gestione del servizio idrico.
E’ necessario salvare Alto Calore, scrive Pepe, ma davvero pensa di salvarla così com’è?
E in che modo di grazia?
Scrive, e cito, “… l’acqua è un bene irreversibile e non può essere soggetta ad accordi privatistici ...”, ma non lo sa che Alto Calore è una SpA e non più un Consorzio già da 15 anni (dal 2003 per la precisione)?
E poi, definire l’acqua come un bene irreversibile, un linguaggio sicuramente anacronistico, visto che già dal 1948 il diritto all'acqua risulta quale estensione del diritto alla vita affermato dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, fino ad arrivare alla risoluzione ONU del 28 luglio 2010 in cui si dichiara per la prima volta nella storia il diritto all'acqua come "un diritto umano universale e fondamentale".
E poi, il Referendum del 2011 dove lo mettiamo?
Non vorrei essere ripetitiva, ma le parole di Pepe saltano a piè pari i diritti umani universali e vanno esplicitamente verso le tasche dei politici e delle multinazionali che si riempiranno attraverso il futuro Acquedotto Meridionale!!!
Quindi basta con la solita solfa della necessità di salvare Alto Calore Servizi ma senza dire come!!!
La società così com’è va superata e ricostruita sulla base di un capitale totalmente pubblico, nel pieno rispetto del referendum e del diritto universale all’acqua.
Gli esempi di ripubblicizzazione in Italia ci sono e le professionalità per predisporre l’iter necessario pure, che si seguano quelli piuttosto che andare appresso i carrozzoni che tanto le piacciono!!!

Copia copiassa l'esame non si passa!!!

Ahi ahi ahi, ancora un episodio di copia & incolla!
La consigliera pentastellata, infatti, nella nota pubblicata oggi sul profilo facebook del M5S San Giorgio del Sannio, si muove, nemmeno tanto nascostamente, sulla linea che ho tracciato da giorni, chiamandola peraltro direttamente in causa, riguardo alla questione acqua ed Alto Calore Servizi.
Inizia facendo la morale al Sindaco Pepe per la sua lettera a Lello De Stefano e gli dice ironicamente che anche questa lettera, come quella a Mattarella, finirà in un cestino e, infine, lo invita ad unirsi alla battaglia del M5S.
Ebbene, premesso che dire così in maniera tranchant che la comunicazione istituzionale tra un sindaco e il Presidente della Repubblica è inutile mi sembra un atto poco corretto dal punto di vista istituzionale, appunto, è vero anche che a queste lettere che il nostro Sindaco ama scrivere ai suoi interlocutori politico-amministrativi a poco servono se non sono seguite da un’azione amministrativa forte, volta a marcare le proprie posizioni.
Tuttavia, è vero anche che la consigliera che dice al Sindaco che lui scrive solo letterine è proprio colei che è solita scrivere solo veline stampa che non si appoggiano ad alcun atto reale come portavoce dei cittadini!!!
Dunque, il bue che dice cornuto all’asino!!!
Ma non è finita qui, la consigliera lo invita ad unirsi alla battaglia del M5S… ma quale battaglia di grazia?
Forse la battaglia delle denunce e degli esposti, che, peraltro, è stata fatta prima di lei dai sindacati, dai comitati, dai meetup e perfino da cittadini anonimi, per cui non è nemmeno farina del suo sacco?
Su consigliera, dica lei al Sindaco e ai cittadini di che battaglia si tratta, visto che in due anni circa di consiliatura mica si è capito!!!!
A parte quel risibile impegno fatto firmare ai consiglieri dell’ATO (risibile perché la richiesta di revisione degli accordi tra Campania e puglia per la distribuzione equa dell’acqua è stata superata a piè pari dal progetto dell’Acquedotto Meridionale del PD di cui Campania e Puglia sono lo snodo principale) cos’ha prodotto la portavoce sangiorgese del M5S?
Nulla a quanto pare, se non decine di articoli e foto sui giornali.
Dov’è finita l’acqua pubblica che è una delle 5 stelle del Movimento?
Dov’è finito il tema della rispubblicizzazione delle società di gestione del servizio idrico?
Perché non una parola sull’Acquedotto meridionale?
Pertanto, cara consigliera, se proprio vuole copiare, copi le azioni amministrative del m5s regionale della Puglia che è stato capace dopo un lungo braccio di ferro di imporre al Presidente Emiliano un tavolo tecnico per la trasformazione di Acquedotto Pugliese in una società consortile speciale a capitale 100% pubblico e ha messo a capo di questo tavolo una delle persone più esperte di ripubblicizzazioni in Italia, il Prof. Alberto Lucarelli, noto costituzionalista, estensore dei referendum del 2011, nonché unico in Italia ad aver operato la ripubblicizzazione di una società per azioni in azienda speciale nella sua qualità di Assessore ai Beni Comuni della città di Napoli.
Si ricordi, consigliera, che lei è stata eletta per portare nell’Ente Locale la voce dei cittadini attraverso gli strumenti che le legge le mette a disposizione. Quando e come ha usato questi strumenti? 
E ancora, si ricordi che lei deve confrontarsi (e questo non lo dico io ma il Codice Etico che lei ha sottoscritto) con gli elettori iscritti al Movimento, con i simpatizzanti, con coloro che hanno a cuore i temi fondanti del M5S ma anche con gli elettori non iscritti, e lo deve fare rendendo completamente trasparente il suo agire amministrativo, cosa che oggi non accade, dal momento che le 12 tra mozioni e interrogazioni presentate sono sempre chiuse nel portale Rousseau cui si accede tramite password!
Lei deve favorire e sollecitare la partecipazione ed, invece, ha mortificato il modus operandi del Movimento, dal momento che in due anni ha organizzato, se si escludono un paio di recenti volantinaggi elettorali, due gazebo e un convegno, 
Quindi, cara consigliera, la smetta di scaldare la sedia e, soprattutto sull’acqua, sia precisa e documentata, visto che la questione dei debiti di Alto Calore è già secondaria da tempo: l’Acquedotto Meridionale mette i tappeti rossi alla gestione privata del servizio idrico e favorisce la svendita delle nostre fonti ed è questo che dobbiamo combattere!

venerdì 23 febbraio 2018

Alto Calore Servizi entra nella lista dei desideri elettorali

Oggi (il 21 febbraio) sono state pubblicati due interessanti notizie sul tema Alto Calore, gestore del servizio idrico in Irpinia e Sannio.
La prima è relativa ad una lettera al Presidente di Alto Calore Servizi, Raffaello De Stefano, inviata da Mario Pepe, Sindaco di San Giorgio del Sannio; la seconda è relativa ad un evento elettorale del M5S ad Avellino dal titolo “L’acqua è poca …”.
Visto il tema, una riflessione su entrambi è d’uopo.
Mario Pepe scrive, con la sua classica verve epistolare, al Presidente di ACS e gli chiede di affrontare la “vexata materia” dello stato economico finanziario di ACS attraverso la creazione della Lega dei Sindaci al fine di aprire una vertenza ad oltranza presso la regione Campania.
Ebbene, tale dichiarazione pone il Sindaco di San Giorgio del Sannio perfettamente in linea con la casta che ha creato il carrozzone Alto Calore e che con un altro carrozzone, questa fantomatica Lega dei Sindaci, propone di salvarlo!!!
E di che natura di grazia dovrebbe essere questa vertenza ad oltranza presso la Regione? 
A rigor di logica, dovrebbe vertere sul finanziamento dei lavori di ammodernamento delle reti.
Ma se i soldi la Regione, col suo Presidente De Luca, ha dichiarato che non ci sono, dove si andranno a prendere?
L’unica soluzione possibile per salvare capra e cavoli, soluzione che ad oggi è gradita sia a De Stefano sia all’Ente Idrico Campano, è l’Acquedotto Meridionale, per la cui realizzazione il Pd Nazionale e il governatore della Puglia Emiliano negli anni indirizzato tutti i propri sforzi ovvero una società partecipata del Ministero dell’Economia e dalle Regioni Puglia Campania e Basilicata che comprende anche l’Ente Irrigazione e che ha un programma investimenti di almeno 250 milioni di euro. 
Peccato che questa nuova società, che si nasconde dietro il paravento una governance affidata ad AQP, le cui quote sono della Regione Puglia, prevede l’ingresso di altre società di gestione sparse dal centro Italia in giù che hanno forti percentuali di partecipazione privata.
Ciò detto, è evidente che il Sindaco Pepe abbia ben più a cuore il sistema dei carrozzoni politici cui intende garantire la sopravvivenza attraverso questo scellerato sistema di scatole cinesi piuttosto che la salvaguardia dell’acqua e delle fonti nonché la ripubblicizzazione del servizio idrico come sancito dal referendum del 2011!!!
Ma questo lo sapevamo già, altrimenti avrebbe già risposto alle sollecitazioni mie personali e dei cittadini attivi del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio che, sia in incontri presso il Comune sia attraverso istanze protocollate via pec, gli abbiamo sottoposto, in primis quella di dichiararsi favorevole alla trasformazione di Alto Calore Servizi in Azienda Consortile Speciale, sul modello della proposta fatta in Puglia dal Prof. Alberto Lucarelli [noto costituzionalista, estensore dei referendum del 2011, nonché unico in Italia ad aver operato la ripubblicizzazione di una società per azioni in azienda speciale nella sua qualità di Assessore ai Beni Comuni della città di Napoli] e non ultima l’adesione alla Carta di Bari per la difesa e la riappropriazione delle sorgenti, messe in pericolo dall’Acquedotto meridionale, redatta dalla Rete per la difesa delle fonti idriche del Mezzogiorno d’Italia.
Passiamo ora alle notizie che ci vengono dall’evento del M5S tenutosi ad Avellino. Anche qui il tema unico era l’Alto Calore Servizi ma, come ormai accade da oltre 2 anni, si è parlato quasi esclusivamente della sua enorme mole di debiti. 
I candidati si sono prodigati nello sciorinare, in perfetto stile elettorale, la lista dei “desiderata”, primo fra tutti il fatto che, per salvare Alto Calore, il M5S ricorrerà al Concordato preventivo in continuità, già utilizzato a Livorno e Roma.
Tuttavia siamo sempre e solo a livello di “desiderata”. 
Ma cosa ha fatto negli ultimi due anni il portavoce Sibilia, insieme alla consigliera sangiorgese Maio, che, non si capisce per quali suoi particolari meriti venga sempre chiamata in causa, se non mettersi nella scia delle tante altre denunce, anonime, dei sindacati, dei comitati civici, dei cittadini, depositate presso i Tribunali di Avellino e di Benevento? 
I due possono, oggettivamente vantare qualche risultato concreto sulla questione della gestione del servizio idrico?
Premetto che non è facile sbrogliare questa matassa, tuttavia ci sono importanti esempi, peraltro all’interno del M5S stesso e geograficamente molto vicini a noi, che testimoniano che con il lavoro e la costanza le cose si possono fare e bene.
E’ il caso, infatti, della Puglia dove i comitati per l’Acqua Pubblica e le associazioni insieme al M5S regionale, dopo un lungo braccio di ferro, hanno obbligato il Presidente della Regione Emiliano a convocare un Tavolo Tecnico per la ripubblicizzazione di Acquedotto Pugliese. A questo tavolo è stato chiamato il prof. Alberto Lucarelli, noto costituzionalista, estensore dei referendum del 2011, nonché unico in Italia ad aver operato la ripubblicizzazione di una società per azioni in azienda speciale nella sua qualità di Assessore ai Beni Comuni della città di Napoli e, ad oggi, seppur con grandi difficoltà, il M5S sta lottando, forte anche della sinergia col territorio, per la ripubblicizzazione e per scongiurare la creazione dell’Acquedotto Meridionale.
Perché non sono stati avviati contatti con i comitati locali e con figure autorevoli nell’ambito della gestione dei beni comuni, lo stesso Lucarelli, Maurizio Montalto, Riccardo Petrella (solo per citare alcuni esempi)?
Perché già due anni fa Sibilia non ha ritenuto di avviare un percorso di conoscenza, approfondimento e preparazione alla ripubblicizzazione anche di Alto Calore?
Eppure era stato lui stesso a proporre nel 2016 un documento da far sottoscrivere ai Comuni sanniti ed Irpini affinché manifestassero la propria volontà di far gestire il servizio idrico ad una società consortile speciale a capitale 100% pubblico in cui Alto Calore avrebbe dovuto trasformarsi!
Perché ci si è persi dietro gli esposti e le denunce e non si è lavorato, in sinergia con il territorio e con i consiglieri regionali, su questo tema?
Ma nella ripubblicizzazione il M5S sannita ed irpino ci crede veramente o no, visto che il candidato irpino Grassi nel suo intervento ha addirittura sostenuto che “…. Ci può essere anche una Spa ma le regole devono essere chiare. …”
Che in Irpinia e Sannio si abbiano poche idee e pure confuse???
In conclusione, mentre mi auguro e noi tutti cittadini attivi ci auguriamo che il M5S sannita ed irpino decida finalmente di diventare grande e cominci ad affrontare il tema acqua non solo dal punto di vista giudiziario, rivolgo un invito al Sindaco Mario Pepe: lasci perdere la Lega dei Sindaci e si concentri sul proporre e sostenere la ripubblicizzazione !
Sarebbe un atto di grande importanza a salvaguarda del diritto all’acqua e per la realizzazione dell’esito referendario del 2011!
Sindaco Pepe, una volta per tutte, difenda i diritti dei cittadini, ora ne ha la concreta possibilità!

Mettiamo l'acqua al centro della campagna elettorale!


di Elvira Santaniello

Accolgo con grande senso di responsabilità l'appello di Padre Zanotelli a far entrare l'acqua nella campagna elettorale e questa è la mia riflessione a riguardo.

E’ da qualche giorno che si rincorrono sulla stampa articoli dei vari candidati alle prossime elezioni politiche sul tema acqua, con particolare riferimento alle fonti messe in pericolo dall’espansione selvaggia dell’eolico.
Questo è un tema forte per il nostro territorio ed è davvero triste che venga strumentalizzato per meri fini elettorali, così come è triste vedere alcuni candidati che vengono imbeccati su quello che devono dire, visto che fino a ieri di questo argomento non ne sapevano niente.
Nessuno, né eletto né candidato, per esempio, ha fatto cenno alla Rete per la difesa delle fonti idriche del Mezzogiorno d’Italia che già nello scorso ottobre 2017 ha redatto la Carta di Bari per la difesa e la riappropriazione delle sorgenti, messe in pericolo dal progetto, ormai molto avanzato dell’Acquedotto meridionale.
Nessuno ne parla … ma lo sanno che esiste? 
Lo sanno che nella Carta di Bari si chiede espressamente ai politici, eletti e da eleggere, un’azione forte di Protezione Civile dell’Acqua?
Ma ai politici, non dico al Pd ma almeno a quelli che si pongono in alternativa ad esso, interessa davvero il tema del diritto all’acqua e la salvaguardia delle fonti?
La risposta non è così scontata come dovrebbe.
Ma veniamo ad una altro aspetto della questione acqua, la ripubblicizzazione del servizio idrico e analizziamo la nota di qualche giorno fa diffusa da Pasquale Maglione candidato alla Camera per il M5S.
In questa nota si evidenziano due parti, una iniziale, francamente condivisibile, relativa alla nomina in quota PD, come del resto quasi tutto il comitato esecutivo, del Direttore dell’Ente Idrico Campano, e l’altra, piuttosto opinabile, invece, relativa ad Alto Calore e all’impegno sulla questione da parte del M5s Sannita ed Irpino.
Non è strano che il M5S intervenga sul tema acqua visto che nel suo programma ambiente è presente un intero capitolo sul tema; quello che è strano, invece, né Maglione né altri facciano specifico riferimento all’a tematica clou del programma pentastellato, la ripubblicizzazione delle società di gestione. 
Dunque, mentre Di Maio nel corso di un incontro con Utilitalia, ha espressamente detto che “per i beni comuni ci vogliono società pubbliche”, qui nel Sannio, quando si parla di società di gestione si parla solo dei debiti di Alto Calore e delle denunce su questi debiti dal parte di Sibilia e Maio.
Eppure ricordo perfettamente che proprio Sibilia nel febbraio 2016, durante una riunione dei meetup irpini e sanniti a Venticano, presentò un documento in cui si chiedeva ai Sindaci di sostenere la creazione di un’azienda consortile a statuto speciale con capitale al 100% pubblico per la gestione del servizio idrico. Che fine ha fatto questa proposta?
Perché dal 2016 ad oggi si è preferito agire solo attraverso denunce in tribunale piuttosto che fare, come in Puglia, un’azione comune con i Comitati per l’acqua pubblica e le associazioni locali arrivando a costringere il Presidente della Regione Emiliano ad indire un tavolo tecnico per la ripubblicizzazione?
Perché, come accaduto in Puglia, non si è fatto ricorso ad esperti come il prof. Alberto Lucarelli – noto costituzionalista, estensore dei referendum del 2011, nonché unico in Italia ad aver operato la ripubblicizzazione di una società per azioni in azienda speciale nella sua qualità di Assessore ai Beni Comuni della città di Napoli - al fine di individuare soluzioni tecnico-giuridiche per approdare alla ripubblicizzazione anche di Alto Calore Servizi?
E ancora, perché non è stato fatto alcun intervento serio sul fatto che il PD pugliese stava lavorando sottotraccia per costituire l’Acquedotto Meridionale con la partecipazioni di tutte le società di gestione del servizio idrico del centro e sud Italia, Alto Calore e Gesesa compresi, e si è scelto, invece, di fare azioni risibili come quella della consigliera Maio che è andata ad elemosinare al commissario dell’Ato 1 Alto Calore Irpino la revisione degli accordi di redistribuzione tra Campania e Puglia, proprio mentre Campania e Puglia sono il fulcro del nuovo Acquedotto Meridionale?
Ma lo sa la consigliera Maio che l’emendamento Ginefra alla Legge di Bilancio 2018, approvato non nella sua forma originaria ma in una forma mediata che prevede il prolungamento della concessione di Acquedotto Pugliese fino al 2021 e il trasferimento delle competenze dell’Ente Irrigazione in una nuova società partecipata del Ministero dell’Economia e dalle Regioni (Puglia Campania e Basilicata), costituisce l’appoggio normativo di cui il Governo PD aveva bisogno per creare il grande Acquedotto Meridionale?
Perché non c’è stata opposizione dal parte del M5S Sannita ed Irpino a questa cosa? Perché nessuna parola, nessuna nota stampa, nessuna manifestazione? 
Perché i portavoce sanniti ed irpini non hanno creato una sinergia con i comitati Acqua Bene Comune e soprattutto non hanno ritenuto opportuno aderire alla Carta di Bari per la salvaguardia delle fonti e degli acquedotti del Sud?
Perché solo oggi si ricordano delle sorgenti minacciate dall’eolico ?
Per concludere un’ultima domanda: ma è normale che la consigliera Maio e il Portavoce Sibilia parlino ancora di questa fantomatica crisi idrica (che, in realtà, è stata creata ad arte per costringerci ad accettare passivamente la gestione privata) e lo facciano ad Avellino e non a San Giorgio, Comune di elezione della consigliera?

La campagna elettorale resuscita pure i morti!!!

E’ proprio vero, la campagna elettorale resuscita pure i morti!!!
Infatti, mentre proprio ieri evidenziavo il totale silenzio delle opposizioni, in primis quella pentastellata, sulla questione gravissima del comunicato sui rifiuti sanitari speciali, oggi la consigliera di minoranza a 5 stelle ricompare, ringalluzzita come non mai, sulla stampa locale per denunciare le vele di Forza Italia posizionate sul Viale Spinelli durante un incontro elettorale e non sanzionate dalla Polizia Municipale.
Benedetta la campagna elettorale, dunque, perché ad oggi è l’unica cosa che aiuta a tener vivo nei cittadini sangiorgesi il ricordo della presenza del M5S in Consiglio Comunale!!!
Ma, a parte gli scherzi, è necessario oggi, proprio perché siamo in campagna elettorale, fare una considerazione di natura politica:
non è possibile è non è accettabile da parte della consigliera pentastellata il totale dispregio del territorio in cui è stata eletta!!!
Non può essere considerata per nulla sufficiente l’attenzione e l’azione amministrativa rivolta nei confronti della storia quotidiana di San Giorgio del Sannio, con tutti i suoi aspetti critici e problematici, da parte della consigliera pentastellata, abile nella critica ma estremamente carente sulla proposta amministrativa e nella concretizzazione a livello locale di iniziative ed attività legate ai temi fondanti del M5S.
Che fine ha fatto ad esempio, lo Sportello Europa tanto decantato all’atto della sua nascita presso il Comune di San Giorgio del Sannio? Avevamo già all’epoca espresso le nostre perplessità rispetto a questa iniziativa ma, comunque, dopo alcuni post su Facebook , non se n’è saputo più nulla … sarà rimasto solo e abbandonato?
Dov’è finita la questione del compostaggio domestico e degli sgravi fiscali? Si sarà finalmente resa conto, la consigliera, che è improponibile prima che si approvi un regolamento comunale per il compostaggio?
Dove sono finite le promesse iniziative contro il glifosato? Sempre su Facebook il gruppo M5S al Comune annunciò azioni in collaborazione coi parlamentari nazionali, ma sulla Villa Comunale, sulla quale ha aleggiato per settimane la minaccia del glifosato salvo poi scoprire l’inquinamento da berillio, la consigliera si è ben guardata di intervenire!
E la scuola? Dopo le belle parole di Luigi Gallo all’atto della presentazione del suo libro sull’educazione diffusa, nessuna azione sulla questione dell’agibilità sismica e sulla necessità per due plessi comunali di essere abbattuti e ricostruiti piuttosto che restaurati.
A tutto ciò va aggiunto, senza ombra di smentita, che nei circa due anni trascorsi dalla sua elezione, la consigliera pentastellata ha mortificato i principi fondanti del Movimento, annullando de facto il contatto diretto con la comunità sangiorgese (ha realizzato in tutto un paio di gazebo e un’assemblea pubblica sull’acqua e ancora non ) e recepito dal territorio poco e niente.
Infine, non si può non ricordare che il GIP del Tribunale di Avellino dott Sicuranza, nel recente dispositivo di archiviazione della querela sporta dal Parlamentare Carlo Sibilia nei confronti della sottoscritta, ha dichiarato che, riguardo alle modalità di scelta dei candidati alle Comunali di San Giorgio del 2016, non è stata data ancora una risposta per cui, ad oggi, rimane in bilico la questione della legittimità delle scelte fatte in fase di presentazione delle candidature alla quale, prima o poi, dovrà essere data una risposta.
Per ora, non ci resta che registrare ancora una volta un intervento che, seppur mosso da un giusto intento, è come una sola noce nel sacco, non fa rumore.

sabato 10 febbraio 2018

San Giorgio ed i migranti violenti: che fare per evitare l'intolleranza?

A San Giorgio, nei giorni scorsi, si è verificato un disdicevole episodio di violenza gratuita tra migranti (o almeno così pare dalle ricostruzioni dei testimoni) all’interno del parcheggio di un noto supermercato.
A riguardo si è scatenato sui social un vibrante dibattito, ai limiti dell’intolleranza sociale a dire il vero, alimentato anche dal generale clima di insofferenza che le ultime vicende di cronaca hanno creato nelle persone.
Ebbene, sulla questione si deve prendere atto dell’intervento della consigliera delegata agli eventi del Comune di San Giorgio, Francesca Pedicini, all’indomani della sua adesione a Fratelli d’Italia.
L'episodio dell'aggressione tra migranti nei pressi del parcheggio adiacente alla LIDL - scrive la consigliera Pedicini sul suo profilo Facebook- non può passare certamente inosservato. Va garantita la sicurezza dei cittadini, diritto fondamentale della nostra Costituzione e, in questo momento storico, dove proprio la percezione di insicurezza che avvertono i cittadini è maggiore - anche se spesso sovradimensionata - va rispettata sempre, e gestita al meglio da parte delle Istituzioni. Solo così facendo si può favorire il processo di integrazione, un processo complesso ma che può essere favorito soltanto grazie ad una maggiore qualità delle relazioni sociali”. 
Come cittadini attivi del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio prendiamo atto del primo intervento POLITICO della consigliera Pedicini la quale, dopo Miss Italia, le manifestazioni estive e le sfilate carnascialesche, evidenzia oggi, ai margini della campagna elettorale del suo partito, la sua posizione sulla questione immigrazione e sulla difficoltà dei percorsi di integrazione.
A lei, però, vogliamo anche chiedere, nel pieno rispetto della collaborazione cittadini - amministratori per il bene comune, quale intende essere (perché ad oggi non c’è stato) il suo contributo fattivo all’interno dell’amministrazione comunale, essendo lei anche delegata alle Politiche Giovanili.
E glielo chiediamo proprio perché, unici sul territorio, già nel febbraio del 2017 abbiamo richiesto al Comune informazioni sulla strategia per l’accoglienza dei migranti e soprattutto abbiamo chiesto al Sindaco di aderire al Manifesto per una rete campana dei Comuni del Welcome promosso dalla Caritas di Benevento, uno strumento, che, con lo specifico riferimento al sistema SPRAR, riteniamo molto utile per rafforzare la coesione sociale nel nostro territorio e migliorare la qualità della vita delle fasce più deboli della popolazione.
A tale fine segnaliamo un altro esempio interessante, ovvero la convenzione, siglata due giorni fa in Prefettura a Benevento per la realizzazione di un progetto di volontariato denominato “Integriamoci”, destinato ai migranti che vorranno aderire ad attività di utilità sociale - lavori socialmente utili promossi dal Comune di Benevento.
E’ necessario costruire ponti non muri e , ne siamo certi, anche il Comune di San Giorgio può fare la sua parte.

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