Ebbene sì, ci sono cascati ancora!
Dopo il Guerriero Sannita, dopo il Monumento all’Emigrante, dopo il Cippo commemorativo del Gruppo di Combattimento Friuli, ecco che l’amministrazione comunale sangiorgese, sempre pronta ad autocelebrarsi, estrae dal cilindro gli attestati di Benemerenza ai medici, agli operatori sanitari, ai volontari e agli aderenti all’Associazione di Protezione Civile che si sono distinti durante l’emergenza neve!
Avevamo già fatto notare come ci sembrasse singolare che subito dopo la prima nevicata del 2 febbraio fossero improvvisamente comparsi per le strade del centro ragazzi e ragazze in pettorina gialla, membri della locale associazione di protezione civile, nata da soli 2 giorni, presumibilmente privi di alcune formazione sulle emergenze, che sembravano disorganizzati e disorientati, ai quali, però, veniva affidata la difficile gestione della viabilità del centro del paese.
Ci eravamo dati l’unica risposta che ci sembrava plausibile, ovvero che si volessero utilizzare le pettorine come specchietto per le allodole, catalizzando su di esse l’attenzione della gente e sottraendola dai disagi e dal caos in cui si trovava il paese… un perfetto esempio di strategia della distrazione, insomma.
A quanto pare non ci eravamo sbagliati: anche oggi non c’è nulla di più probabile che con il fumo degli attestati di benemerenza si voglia distogliere il pensiero dall’arrosto ovvero dalla cospicua richiesta di rimborso fatta dal Comune di San Giorgio per i costi sostenuti durante l’emergenza neve: sono stati richiesti, a dire della stampa locale, 121.976,33 euro, una cifra pazzesca se si pensa ai disagi, ai disservizi, e all’approssimazione che hanno caratterizzato l’emergenza neve in sé e la progressiva uscita dall’emergenza stessa.
Ma di questi numeri e di queste cifre gli amministratori pare non abbiano il tempo di parlare!
Pare che non si abbia nemmeno il tempo di pensare al fatto che Comuni confinanti col nostro, Comuni che sin dal primo momento hanno tenuto il paese sgombro da neve e mantenuto la viabilità ottima, non abbiano chiesto nemmeno un euro di rimborso!
Di queste cose pare proprio che non si abbia il tempo di parlare, ci sono gli attestati da consegnare, ci sono gli “eroi” da accogliere e abbracciare.
Quanto agli “eroi” sangiorgesi, a nostro modesto modo di pensare e di fare e senza voler togliere nulla ad alcuno, non crediamo abbiano fatto molto di più di quanto fosse nel proprio dovere professionale e nel ruolo di volontario che hanno scelto di ricoprire.
Anche noi abbiamo fatto e facciamo volontariato, anche noi siamo stati membri di un’associazione di Protezione Civile, tra noi c’è chi è stato a Sarno e Quindici ed in altre situazioni di calamità naturale, ed è stato lì con ruoli di coordinamento e gestione dell’ emergenza e, francamente, non abbiamo remore a dirlo, si trattava di gestire difficoltà e disagi ben diversi da mezzo metro di neve!
Nei corsi che abbiamo fatto, ci hanno sempre detto che il volontario non ha volto e non ha nome, il volontario ha mente, cuore e braccia che mette a disposizione di chi ha bisogno, e basta.
Per questo motivo, vogliamo anche noi fare una celebrazione, rivolgere un ringraziamento profondo ma anonimo e collettivo a tutti i cittadini sangiorgesi che non saranno mai premiati dal Comune ma che, con grande senso civico e sentimento di solidarietà umana, si sono aiutati gli uni con gli altri durante l’emergenza neve ed hanno reso un grande ed importantissimo servizio alla comunità umana e non al marketing territoriale.
Vogliamo affiggere nei nostri cuori e nella nostra memoria una targa con la quale virtualmente celebriamo l’operato silenzioso di chi, col proprio trattore, è andato ad aiutare i vicini, delle vecchierelle che hanno fatto il pane in casa e ne hanno fatto dono alle persone delle case accanto, di chi si è preoccupato di portare da mangiare ai randagi e agli uccelli, di chi è andato spalare nei posti dove non sarebbe mai andato nessuno, di chi ha fatto la spesa o ha comprato le medicine agli anziani coi propri soldi perché loro non erano riusciti a ritirare la pensione, di chi è andato a far compagnia e a portare conforto a quanti, e vi assicuriamo che a San Giorgio sono tanti, hanno vissuto in completa solitudine i giorni dell’emergenza.
Queste sono le persone che pensano ed agiscono per il bene comune e non per fare bene al Comune!
A queste persone vogliamo dedicare la nostra targa virtuale, e su questa targa vogliamo scrivere le parole con le quali il filosofo Norberto Bobbio faceva l’elogio della mitezza:
“...La mitezza è il contrario dell'arroganza, intesa come opinione esagerata dei propri meriti, che giustifica la sopraffazione. ... La mitezza è contraria alla protervia, che è l'arroganza ostentata. Il mite non ostenta nulla, neanche la propria mitezza: l'ostentazione, ovvero il mostrare vistosamente, sfacciatamente, le proprie pretese virtù, è di per se stesso un vizio. La virtù ostentata si converte nel suo contrario. Chi ostenta la propria carità manca di carità, chi ostenta la propria intelligenza è in genere uno stupido. La mitezza è il contrario della prepotenza, cioè di un abuso di potenza non solo ostentata, ma concretamente esercitata. …"