Il Comune di San Giorgio ha ufficialmente risposto che è in corso di esame presso le competenti Commissioni Consiliari un testo di “Regolamento per lo svolgimento dei referendum comunali”...e questo ci sta bene....ma poi ci ha anche scritto che per le iniziative proposte in tema di riduzione dei rifiuti e sostenibilità ambientale è un fatto “l’indisponibilità economica del bilancio comunale”...e questo non ci piace, soprattutto perché è stato finanziato per 18.000 euro un inutile progetto per fornire di compostiere i cittadini delle aree rurali....è ridicolo dare la compostiera a chi usa i rifiuti alimentari come mangime per gli animali da cortile o per chi usa la tecnica del fosso o del cumulo...cmq, questa è la nostra risposta:
In risposta a Vostra nota del 25
giugno 2013 Prot. Gen nr. 12314,
la sottoscritta Elvira Santaniello, cittadina di San
Giorgio del Sannio, attivista del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio
del Sannio e prima firmataria della Petizione Pubblica ex art. 42 dello Statuto
Comunale di San Giorgio del Sannio e art. 8 D.Lgs 267 del 18/08/2000 (nr. Prot.
18364 del 26/11/2012)
evidenzia quanto segue:
- premesso che la sottoscritta (ed il MeetUp di cui
ella è attivista) ha preso atto dell’approvazione del Regolamento delle
Petizioni, emanato in data successiva alla Petizione del 26/11/2012 e, con
buona probabilità, da essa suscitato
- premesso che si è preso atto anche dell’impegno
formale del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale, i quali
dichiarano nella nota in oggetto che le competenti Commissioni Consiliari stanno
studiando un testo di “Regolamento per lo svolgimento dei
referendum comunali”
pare importante ricordare al
Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale che l’art. 45 dello Statuto Comunale recita testualmente: “Gli Istituti, di cui al presente Capo [Capo
II, art. 40, 41, 42, 43, 44], devono
essere disciplinati o specificati in apposito Regolamento circa i modi e i
tempi di espletazione”.
Ergo, pare necessario che TUTTI gli istituti di partecipazione
popolare, Istanze, Proposte, Petizioni e Referendum, debbano essere
regolamentati e che, ai sensi della Legge 142/90 Capo II, art. 6, comma 3
debbano “ ...essere altresì determinate
le garanzie per il loro tempestivo esame.
…”.
La sottoscritta, pertanto, in
pieno spirito collaborativo, nel rispetto delle leggi e del diritto alla
partecipazione della società civile alla vita democratica, ancora una volta
invita gli amministratori sangiorgesi a dare seguito a quanto previsto dalla
legge e alle richieste legittimamente espressa dai cittadini, ferma restando
l’intenzione di ricorrere al TAR ove le leggi e i diritti dei cittadini non
venissero rispettati.
Per quanto riguarda, poi, il
terzo punto della nota in oggetto, ovvero il Progetto “Comune Leggero”, proposto dal Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del
Sannio, rispetto alla cui realizzazione
l’Amministrazione sangiorgese dichiara “l’indisponibilità economica del bilancio
comunale”,
la sottoscritta evidenzia quanto segue:
premesso che la sottoscritta (ed
il MeetUp di cui ella è attivista) ha preso atto dell’iniziativa comunale
relativa ai pannolini lavabili,
pare importante ricordare al
Sindaco e all’Assessore all’ambiente Saccavino, già fautore di esempi di
finanza creativa con la precedente amministrazione, vista la sua proposta di far
sponsorizzare i cestini gettacarte del Viale Spinelli dalle attività
commerciali oppure la sua iniziativa di realizzare con l’aiuto economico di
alcuni sponsor, sporte per la spesa riutilizzabili
da donare ai cittadini,
che tante cose si possono
realizzare anche a costo zero o molto vicino allo zero e con ottime prospettive di rientro
economico per il Comune.
A tal proposito, sia consentito
suggerire, anche all’interno del progetto Comune Leggero, le seguenti
iniziative e buone prassi a costo zero:
- “Pubblicità?
No, grazie!”, ovvero cercare di ridurre al minimo una pratica
tanto diffusa quanto fastidiosa: l’intasamento delle casette postali dei
cittadini che vengono quotidianamente sommerse di pubblicità non
richiesta, che diventa quasi subito rifiuto da smaltire. A tale proposito si ricorda che
l’ordinanza n. 26/2007 emanata dall’allora
sindaco Giorgio Nardone disciplinava la distribuzione dei depliant e
volantini lungo le strade di tutto il territorio comunale. In tale
ordinanza si FACEVA DIVIETO
ASSOLUTO, “al fine della tutela ed igiene del suolo pubblico, di distribuire
volantini, depliant, manifesti o altro materiale pubblicitario per le
strade e/o aree pubbliche o aperte al pubblico. Analogo divieto insiste
anche per la distribuzione nei portoni delle abitazioni, sul parabrezza o
lunotto delle autovetture e, comunque, su tutti gli altri tipi di veicoli”.
Si tratterebbe soltanto
di verificare se tale ordinanza sia ancora valida e, in caso contrario, di
emanarne una nuova sulla stessa falsariga della precedente.
- Ri-Utilizziamo,
ovvero un’iniziativa di recupero dei beni durevoli, mobili, componenti
elettronici, piccoli elettrodomestici, libri e quant’altro, che potrebbero
essere donati ad associazioni, comunità, case famiglia, e a chiunque ne
avesse bisogno, per educare la comunità dei cittadini alla regola delle
tre R, riduci, ricicla, riusa.
- Condomini
Leggeri, ovvero incentivare i condomini che si impegnano nel massimizzare la raccolta
differenziata e ad ottimizzare i meccanismi di esposizione dei bidoncini,
nell’ambito del servizio rifiuti svolto dal gestore attraverso un
incentivo economico, anche simbolico.
- Mense
Leggere, ovvero dare titoli di preferenza nei bandi per
l’affidamento del servizio di mensa scolastica a quelle ditte che hanno
eliminato le stoviglie usa e getta a favore di quelle durevoli
- Eco
Scuole/Eco Uffici, ovvero assumere un comportamento eco
compatibile anche negli uffici comunali e nelle scuole, rispettando alcune
semplici buone prassi per ridurre la produzione di rifiuti e
l’inquinamento atmosferico:
- Preferire prodotti di cancelleria riciclati,
riciclabili e rigenerati: ormai qualsiasi cartoleria ben fornita offre ai
suoi clienti penne e matite in materiale riciclato, evidenziatori
ricaricabili, toner e cartucce per stampanti rigenerate, risme di carta
A4 riciclata e quant’altro, e. eventualmente questi prodotti non fossero
reperibili in loco, esistono fornitissimi negozi on line presso i quali
rifornirsi)
- Non stampare inutilmente documenti e utilizzare i
formati elettronici e le e email per diffondere tra i dipendenti e gli
amministratori documentazioni varie, convocazioni, e quant’altro; quando
è necessario stampare, utilizzare la modalità di stampa “economy” o
“bozza” nonché i caratteri che consentono un maggiore risparmio di
inchiostro; Utilizzare le email al posto del fax, visto anche che da anni
è obbligatorio l’utilizzo della posta certificata; se proprio si deve
usare il fax, installare ed utilizzare nel computer un softwre per
invisre il fax dall’archivio file e non con il foglio di carta.
- Riutilizzare i fogli già stampati come «brutta
copia»
- Usare, per la pausa caffè, tazze in ceramica e non
bicchierini usa e getta: per chi consuma due tazze di caffè al giorno, si
evita di gettare circa 400 bicchieri di plastica all’anno.
- Etc etc (si rimanda al buon senso degli
amministratori e degli impiegati).
- Mercato,
Fiere, Sagre Leggere, ovvero regolamentare attraverso apposite
ordinanze sindacali la produzione di rifiuti particolarmente inquinanti
durante mercati, sagre e fiere di paese, Notte Bianca compresa, prevedendo
l’utilizzo esclusivo di catering ecologico e il divieto di usare buste e
sacchetti di plastica. Tutto ciò, ovviamente, avrebbe una eco non
indifferente e farebbe da pubblicità indiretta per gli eventi in oggetto,
sollecitando non solo la curiosità della gente ma catalizzando
l’attenzione delle persone più interessate ai temi della sostenibilità
ambientale.
Fatte queste considerazioni, la
sottoscritta, in pieno spirito collaborativo, auspica che almeno le proposte a
costo zero possano essere prese in considerazione, nel totale interesse della
comunità e delle casse del Comune nonché che il Comune provi a fare un gesto di
grande attenzione nei confronti dei cittadini, cercando di trovare, nei meandri
del bilancio comunale o attraverso una forma di finanziamento, le risorse
minime necessarie a realizzare la casa dell’acqua, che, quella sì, farebbe
risparmiare molti soldi per lo smaltimento dei rifiuti in plastica e costituire
un’entrata economica per il Comune.