Dopo aver depositato, qualche giorno fa, alla Procura della Repubblica di Benevento un esposto-denuncia nei confronti del Comune di San Giorgio del Sannio in riferimento alla presenza di amianto nell’edifico delle ex Poste di Via De Gasperi, Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle annuncia la richiesta di un supplemento di indagini relativi al caso in oggetto in virtù di nuovi dati ARPAC che hanno certificato la presenza di amianto non solo nella pensilina ma anche nel materiale di risulta lasciato sul posto dopo l’abbattimento di alcune pareti dell’edificio.
L’intera documentazione è disponibile sul nostro blog :http://versosangiorgioacinquestelle.blogspot.com/
Ne riportiamo qui i punti salienti:
· il 22 settembre 2011, data di inizio e repentina fine dei lavori, su richiesta dei Carabinieri della locale Stazione, tecnici dell’ARPAC ispezionano l’area. E’ presente anche l’arch. Fusco dell’UTC, il quale dichiara che i lavoro erano iniziati sulla base dei dati negativi dell’ARPAC datati 2002, ignorando le analisi del 2004 che certificavano la presenza di amianto nella pensilina. L’arch. Fusco su invito dei tecnici ARPAC si impegna ad eseguire tempestivamente gli interventi di messa in sicurezza delle parti a rischio, ovvero dei pannelli della pensilina ancora in posto e di quelli frantumati caduti a terra: i materiali di risulta, invece, sono a tutt'oggi tutti ancora là dov'erano il 22 settembre.
· il 13 ottobre 2011 l'ARPAC fa un ulteriore sopralluogo insieme ai tecnici comunali e fa ulteriori prelievi per verificare l’eventuale caduta di polveri pericolose durante la demolizione: dall'analisi di questi campioni di polverino risulta che in 4 aree interne vi è presenza di crisotilo e lana di vetro (come da analisi del 2004), in altre 3 aree esterne, ovvero nell'area demolita, risulta la presenza di amianto crisotilo nei materiali di risulta, definito nei documenti come RIFIUTO PERICOLOSO, materiali per i quali il Comune si impegna con l'ARPAC ad eseguire a titolo prudenziale i più opportuni interventi di messa in sicurezza e a trasportarli a rifiuto.
· In virtù di quanto sopra, l’ARPAC invita il Comune a presentare il Piano di lavoro per la bonifica tenendo conto delle indicazioni date e invita a prendere il massimo delle precauzioni nelle operazioni di ulteriore demolizione.
Questi i dati. Ma assieme ad essi ci sono anche una serie di incongruenze delle quali chiediamo conto al Comune e all’ARPAC stessa, incongruenze che, assieme ai dati tecnici, costituiscono la base della nostra richiesta alla Procura di un supplemento di indagine:
· Nella parte manoscritta del verbale tecnico, si fa riferimento, come misure di sicurezza adottate nell'area a seguito del sopralluogo del 22/09/2011, ad un "divieto di avvicinarsi ai rifiuti" che non c'è mai stato sinora e a tutt'oggi non c'è (c'è solo un cartello con la scritta attenzione pericolo amianto) e a una copertura con teloni impermeabili (la casella che la indica risulta barrata) che non c'è mai stata.
· Nel frontespizio della documentazione si individuano tra i destinatari di queste analisi anche i Carabinieri di San Giorgio. A tal proposito, ci chiediamo se mai fosse tra i loro compiti quello di verificare se le linee guida dettate dall’ARPAC per la vicenda in oggetto venissero rispettate.
· Tra gli inviti ricevuti dal Comune di San Giorgio relativamente alla vicenda in oggetto c’è anche la richiesta di interventi di somma urgenza da parte della Provincia settore territorio ed ambiente ai sensi del Testo Unico Ambientale (d lgsl 152/2006) e della legge 26/2010 (disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti in Campania). Ci chiediamo perché tale invito non sia stato a tutt’oggi ancora accolto e messo in pratica.
· Infine, sottolineiamo come i dati ARPAC da una parte ci confermano la presenza dell’amianto ma dall’altra non ci fanno sapere qual è la concentrazione di fibre di amianto nei campioni analizzati: praticamente è come se il medico ci dicesse che abbiamo il colesterolo ma non ce ne comunicasse i valori, per cui sappiamo di essere malati ma non sappiamo qual è la gravità della malattia. Riteniamo opportuno che l’ARPAC metta a disposizione dei cittadini anche questi ulteriori dati.
· Ci farebbe, infine, piacere sapere dall’ARPAC perché non è stata considerata l’ipotesi di campionare il polverino di ricaduta all’esterno in considerazione dell’elevata dispersività delle fibre in ambienti aperti e delle condizioni di intensa piovosità che avevano interessato la zona nei giorni precedenti. Secondo noi, invece, sarebbe molto importante sapere anche la ricaduta dell’amianto nelle case adiacenti, nei negozi di fronte, sulla verdura e frutta venduta dall’ambulante che sta proprio sul marciapiede dell’edificio.
In attesa di riscontri UFFICIALI da parte degli enti attori della vicenda, abbiamo affidato la documentazione ARPAC relativa agli anni 2002, 2004 e 2011 a degli esperti affinché ci diano un parere tecnico scientifico. Gli esiti di questa consulenza saranno comunicati sia attraverso il nostro blog sia attraverso Facebook che attraverso i classici canali di stampa.
Cittadini in MoVimento continuerà a vigilare affinché chi finora ha giocato a rimpiattino con la salute dei cittadini di questo gioco al massacro subisca le opportune conseguenze.
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