“Dopo la grave evidenza diossine del 2009 (incendio capannone Barletta), ora l’amianto : abbiamo piene le tasche del modus agendi dell’amministrazione sangiorgese inosservante dei più elementari principi di precauzione a tutela della salute pubblica.
A San Giorgio del Sannio c’è stata sicuramente dispersione nell’ambiente di fibre di amianto presenti nella struttura prefabbricata dell’ex ufficio postale di Via De Gasperi .
Tutto inizia, almeno apparentemente, con una demolizione non a norma della struttura citata intrapresa improvvisamente a settembre 2011. A seguito delle proteste dei cittadini i lavori di demolizione furono bloccati e l’Arpac ad ottobre 2011 certificò la presenza di amianto crisotilo non solo nella pensilina lato ingresso pubblico- come da pregresse incomplete indagini del 2004- ma anche nei materiali di risulta della demolizione ritrovati nel cantiere sui generis, allestito senza il benchè minimo accorgimento di sicurezza per la pubblica e privata incolumità.Qualche giorrno fa, il 21 marzo scorso, nonostante queste risultanze dell’Arpac e nonostante una concomitante indagine giudiziaria instauratasi a seguito di denuncia del Comune e dell’Arpac da parte del MoVimento Verso San Giorgio cinque stelle, il Comune di San Giorgio del Sannio ha deciso di festeggiare l’arrivo della primavera, completando l’abbattimento della struttura prefabbricata dell’ex poste, che di certo conteneva fibre di amianto che possono provocare, lentamente ma inesorabilmente, il cancro agli ignari cittadini, ancora una volta neppure avvertiti della scellerata iniziativa con sollevamento di polvere e pulviscolo altamente tossico.
Nessuna autorità di polizia ha fermato i letali lavori del 21 marzo e sussistono tanto legittimi quanto gravi dubbi che la stessa magistratura inquirente sia stata di tanto tempestivamente informata, essendo prevalse – a quanto ci risulta - argomentazioni di tipo amministrativo (correttezza degli adempimenti amministrativi e igienico-ambientali di messa in sicurezza del cantiere) su pregnanti e oggettivi e prevalenti motivi di indagine e di giustizia, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
La sfacciataggine irresponsabile dell’amministrazione Ricci in carica pare non riconosca limiti neppure nell’autorità giudiziaria.
Se prima il Comune, incredibilmente, ha sostenuto di NON SAPERE che vi erano parti di cemento-amianto(!), il 21 marzo scorso , nell’ultimare l’opus, ha osato definire “riqualificazione urbana” un vero e proprio disastro ambientale.
Con l’aggravante della distruzione del corpo del reato che doveva invece essere a disposizione della magistratura finchè l’indagine non si fosse conclusa con l’esercizio dell’azione penale o la richiesta di archiviazione. Come l’ordinamento giuridico esige!
Ogni cittadino, sangiorgese e non, è invitato ad aderire anche con personali e creative iniziative alla protesta del MoVimento verso San Giorgio a cinque stelle di domenica prossima e a reclamare trasparenza e legalità sulla torbida vicenda della dispersione di amianto in conseguenza della demolizione – a tutti i costi- dello stabile di Italposte s.p.a.
Ora è tempo che le autorità competenti diano risposte “seme di Pandora” incomprensibile dell’ente comunale, adottino tutte le iniziative necessarie per limitare i danni alla salute dei cittadini e per accertare chi sono i responsabili di questo ennesimo e gravissimo episodio di malaffare.
A San Giorgio del Sannio c’è stata sicuramente dispersione nell’ambiente di fibre di amianto presenti nella struttura prefabbricata dell’ex ufficio postale di Via De Gasperi .
Tutto inizia, almeno apparentemente, con una demolizione non a norma della struttura citata intrapresa improvvisamente a settembre 2011. A seguito delle proteste dei cittadini i lavori di demolizione furono bloccati e l’Arpac ad ottobre 2011 certificò la presenza di amianto crisotilo non solo nella pensilina lato ingresso pubblico- come da pregresse incomplete indagini del 2004- ma anche nei materiali di risulta della demolizione ritrovati nel cantiere sui generis, allestito senza il benchè minimo accorgimento di sicurezza per la pubblica e privata incolumità.Qualche giorrno fa, il 21 marzo scorso, nonostante queste risultanze dell’Arpac e nonostante una concomitante indagine giudiziaria instauratasi a seguito di denuncia del Comune e dell’Arpac da parte del MoVimento Verso San Giorgio cinque stelle, il Comune di San Giorgio del Sannio ha deciso di festeggiare l’arrivo della primavera, completando l’abbattimento della struttura prefabbricata dell’ex poste, che di certo conteneva fibre di amianto che possono provocare, lentamente ma inesorabilmente, il cancro agli ignari cittadini, ancora una volta neppure avvertiti della scellerata iniziativa con sollevamento di polvere e pulviscolo altamente tossico.
Nessuna autorità di polizia ha fermato i letali lavori del 21 marzo e sussistono tanto legittimi quanto gravi dubbi che la stessa magistratura inquirente sia stata di tanto tempestivamente informata, essendo prevalse – a quanto ci risulta - argomentazioni di tipo amministrativo (correttezza degli adempimenti amministrativi e igienico-ambientali di messa in sicurezza del cantiere) su pregnanti e oggettivi e prevalenti motivi di indagine e di giustizia, a tutela della salute pubblica e dell’ambiente.
La sfacciataggine irresponsabile dell’amministrazione Ricci in carica pare non riconosca limiti neppure nell’autorità giudiziaria.
Se prima il Comune, incredibilmente, ha sostenuto di NON SAPERE che vi erano parti di cemento-amianto(!), il 21 marzo scorso , nell’ultimare l’opus, ha osato definire “riqualificazione urbana” un vero e proprio disastro ambientale.
Con l’aggravante della distruzione del corpo del reato che doveva invece essere a disposizione della magistratura finchè l’indagine non si fosse conclusa con l’esercizio dell’azione penale o la richiesta di archiviazione. Come l’ordinamento giuridico esige!
Ogni cittadino, sangiorgese e non, è invitato ad aderire anche con personali e creative iniziative alla protesta del MoVimento verso San Giorgio a cinque stelle di domenica prossima e a reclamare trasparenza e legalità sulla torbida vicenda della dispersione di amianto in conseguenza della demolizione – a tutti i costi- dello stabile di Italposte s.p.a.
Ora è tempo che le autorità competenti diano risposte “seme di Pandora” incomprensibile dell’ente comunale, adottino tutte le iniziative necessarie per limitare i danni alla salute dei cittadini e per accertare chi sono i responsabili di questo ennesimo e gravissimo episodio di malaffare.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI domenica 25 c.m. sul Viale Spinelli all’altezza del Parco urbano!
SIAMO CITTADINI, NON SUDDITI E CON LA SALUTE NON E’ CONSENTITO A NESSUN PRIVATO E, A FORTIORI, A NESSUNA AMMINISTRAZIONE PUBBLICA SCHERZARE O AGIRE IRRESPONSABILMENTE!
Sta a noi lottare strenuamente per un nuovo mondo possibile e necessario !
“Loro non si arrenderanno mai…noi neppure!”
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