Ed ora l’Italia ha capito che ci siamo anche noi. Non possiamo che esserne felici, con un po’ di pazienza in più se ne accorgerà anche il Sud, che resta, forse, ancora legato a logiche clientelari.
Il Movimento è composto da cittadini, non abbiamo apparati di partito, non ci sono referenti, segretari, tesorieri. Il nostro primo sindaco, Roberto Castiglion, neo sindaco di Sarego (VI) sede del fantomatico parlamento leghista, ha vinto le elezioni con soli 300.00 euro, mentre l’intera classe politica sta comodamente seduta su 2.5 miliardi di soldi pubblici camuffati da rimborsi elettorali. Ci hanno definito in tanti modi, offeso, derisi, ed ora, eccoci qua. Ora si parla di boom, di tzunami, di terremoto, c’è chi lo nega e chi lo evidenzia. Ora ci si domanda se siamo effettivamente l’antipolitica. Che dire, se la politica è utilizzare soldi pubblici per comprarsi una laurea a Tirana, se è organizzare festini, se è appropriarsi di milioni di euro per fini personali, ben venga l’antipolitica. Qualcuno dovrebbe spiegare ai politologi dell’ultimo minuto cosa è la politica e come è invece l’antipolitica. La nostra vittoria è stata etichettata “voto di protesta”. La solita solfa. E’ troppo rischioso, meglio bollarla subito con termini che vanno bene in qualunque momento, per tutte le situazioni. Non potrebbe essere che i voti del Movimento, invece, siano voti consapevoli? Abbiamo incontrato gente nelle piazze, nei nostri gazebo che affermano di ritornare, dopo anni, a votare perché hanno, finalmente, l’alternativa. La cosa più comica è paragonarci alla Lega. Con tutto il rispetto verso questo partito, ma se trovate elementi in comune, fatecelo sapere, perché proprio non siamo riusciti a trovarne uno. Continuano a sottovalutarci ed ad attaccarci, ma non importa, andremo avanti per la nostra strada, meglio di prima. Il nostro obiettivo è quello di svecchiare la politica, largo ai giovani con idee nuove e virtuose, largo ai cittadini onesti e liberi che tornano ad occuparsi della cosa pubblica. Siamo consapevoli che dopo queste elezioni, le nostre responsabilità sono aumentate. Ci rendiamo conto che siamo sotto la lente d’ingrandimento e la vecchia politica attende un nostro sbaglio, un piccolo errore o un semplice malinteso per attaccarci. Nulla sarà come prima. La nostra promessa è che continueremo ad andare nelle piazze, a fare il nostro lavoro, ad essere cittadini attivi che hanno deciso di non delegare il parente, l’amico, il vicino, anzi, forse più di prima, perché ora, abbiamo la consapevolezza di non essere soli. Loro non si arrenderanno mai, ma gli conviene? Noi neppure.
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