Questa nota
nasce da due segnalazioni dei cittadini sangiorgesi relative alla Protezione
Civile di San Giorgio.
La prima
segnalazione è relativa alla delibera G.
C. nr 76 del 24 aprile 2014, in cui si dispone un contributo di euro 1000,00
alla locale Associazione di Protezione Civile con la seguente motivazione: “Considerato che tale nucleo svolge una
preziosa e cospicua azione per la sicurezza e la vivibilità della cittadina
sangiorgese … e Tenuto presente che l’Associazione è impegnata nelle svariate
iniziative che si tengono nella nostra comunità (dalle manifestazioni civili
a quelle religiose, dalle iniziative socio-culturale a quelle sportive e di
svago), fungendo da supporto al
Corpo di Polizia Municipale e
collaborando attivamente con l’Amministrazione Comunale, tramite l’Assessorato
competente”.
La seconda segnalazione, invece, è relativa proprio all’utilizzo improprio se non addirittura illegittimo dei volontari della Protezione Civile come supporto alla Polizia Municipale durante le feste religiose e civili e durante le manifestazioni che si svolgono a San Giorgio. (non ultima, in ordine di tempo, è stata la processione del Corpus Domini svoltasi il 22 giugno scorso, alla quale si riferiscono le foto pubblicate)
E cosa c’è
di male direte voi? E’ giusto dare un contributo a chi dà una mano alla
viabilità durante le processioni, le gare podistiche e le feste varie.
Certo, in
prima battuta sembrerebbe giusto, ma ci sono diverse cose interessanti da
sottolineare e su cui riflettere.
La prima: il
Dipartimento di Protezione civile ha più volte affermato con diverse circolari
(DPC/DIP/0007218 del 7 febbraio 2006; DPC/DIP/0008137 del 7 febbraio 2007;
DPC/VRE/0016525 del 11 marzo 2008) il principio che l’azione del volontariato
di protezione civile debba trovare il suo presupposto e la sua ragion d’essere,
ma anche il suo limite, nelle finalità chiaramente espresse dalla legge e cioè
nello svolgimento di attività “volte
alla previsione e prevenzione delle varie
ipotesi di rischio,
al soccorso delle popolazioni sinistrate
ed ogni altra
attività necessaria ed
indifferibile
diretta a superare l'emergenza connessa ad eventi naturali, catastrofi,o cmq eventi non
fronteggiabili in maniera ordinaria.”(art.
3 comma 1 Legge 225/92 – art. 2 commi 1, 2, 3 Legge 225/92).
Inoltre, in
una circolare del Dipartimento della Protezione Civile datata marzo 2009 a
firma Guido Bertolaso (DPC/CG/0018461 del 10/03/2009), relativa alle
organizzazioni di volontariato nelle attività di protezione civile, si precisa che
le suindicate finalità costituiscono il
già ampio orizzonte operativo nel quale può svilupparsi l’attività delle
organizzazioni di volontariato di protezione civile nonché il limite oltre il
quale non è consentito spingersi a meno di contraddire l’essenza del
volontariato di protezione civile. E si sottolinea altresì che la materia di
protezione civile è chiaramente distinta e non sovrapponibile rispetto a quella
dell'ordine pubblico e sicurezza (art. 117 Costituzione Italiana commi 2 e 3)"
Ne consegue
che l’espletamento di attività quali
regolazione del traffico a seguito di incidenti stradali, scorta a cortei o
processioni, servizi d’ordine durante manifestazioni sportive o culturali non
sono da considerare tra le ipotesi di collaborazione che il volontariato è
chiamato ad assicurare nei servizi di Protezione Civile, salvo i casi in
cui queste attività rientrino in una più generale gestione di emergenze.
Inoltre, il
Dipartimento della Protezione Civile nazionale ha prescritto che lo svolgimento
di attività diverse da quelle così previste per legge comporta la radiazione
dell'iscrizione dai registri o albi di Protezione Civile (come previsto dalla già
citata circolare DPC/CG/0018461 del 10/03/09) e, ancora peggio, in taluni casi
la denuncia per violazione degli art. 316-bis c.p. (usurpazione e danno
erariale) e/o art. 498 c.p.(Usurpazione di titolo) [come evidenziato dalle
circolari prot. DPC/CG/008137 del 09/02/2007 e prot. DPC/CG/0016525 del
11/03/2008].
Sempre la Presidenza del Consiglio dei Ministri -
Dipartimento della Protezione civile -
con nota n° 5300 del 13/11/12
ha emanato una Direttiva concernente
“Indirizzi operativi volti ad assicurare l’unitaria partecipazione delle
organizzazioni di volontariato all’attività di protezione civile” nel cui
paragrafo 2.3.1, si tratta di EVENTI A RILEVANTE IMPATTO LOCALE dove si
chiarisce che:
“
.. omissis … la realizzazione di eventi che seppure circoscritti al territorio
di un solo comune, o di sue parti, possono comportare grave rischio per la
pubblica e privata incolumità in ragione dell’eccezionale afflusso di persone
ovvero della scarsità o insufficienza delle vie di fuga possono richiedere
l’attivazione, a livello comunale, del piano di protezione civile, con
l’attivazione di tutte o parte delle funzioni di supporto in esso previste e
l’istituzione temporanea del Centro Operativo Comunale (C.O.C.). In tali
circostanze è consentito l’impiego delle organizzazioni di volontariato di
protezione civile, che potranno essere chiamate a svolgere i compiti ad esse
affidati nella summenzionata pianificazione comunale, ovvero altre attività
specifiche a supporto dell’ordinaria gestione del’evento, su richiesta
dell’Amministrazione Comunale … omissis … L’attivazione del piano comunale di
protezione civile e l’istituzione del C.O.C. costituiscono il
presupposto essenziale in
basa al quale
l’Amministrazione Comunale può
disporre l’attivazione delle organizzazioni iscritte nell’elenco
territoriale ed afferenti al proprio comune nonché,ove necessario,
avanzare richiesta nell’ambito regionale
per l’autorizzazione di
altre organizzazioni provenienti
dall’ambito regionale … omissis …”
Quindi, in caso di eventi locali, sarà possibile
l’intervento dei volontari di Protezione Civile solo se si ipotizzi un
“eccezionale afflusso di persone” e se si profili una “scarsità o insufficienza
delle vie di fuga” e a patto che sia attivato il piano di comunale di
protezione civile e sia istituito, anche temporaneamente, il C.O.C.(Centro
Operativo Comunale).
Appare
evidente, quindi, che i volontari di Protezione Civile. non possono essere
chiamati a supporto - con qualsiasi funzione si voglia - se non ricorrono le
condizioni sopra riportate, pena rischiare di trovarsi fuori dell’area di
tutela dovuta ai volontari dovesse accadere qualcosa di spiacevole in cui
restano coinvolti.
Quindi, per
esemplificare, niente scorte viabilistiche ai funerali, alla processione del
santo Patrono, alla feste dello Sport, alla Notte Bianca, e quant’altro.
Appare
evidente, inoltre, che la non rara evenienza in cui un amministratore locale
provveda, con atto proprio, ad assegnare compiti di viabilità ai volontari di
P.C. si configura come provvedimento privo di qualsiasi fondamento giuridico,
non rinvenendosi, nelle norme vigenti, alcuna possibilità di assegnare ai volontari
di P.C. questi compiti.
Ma allora,
se queste attività non si possono svolgere nell’esercizio dell’opera di
volontariato di protezione civile, come mai tali attività vengono svolte dai
volontari sangiorgesi e soprattutto come mai, nonostante una gran parte delle
attività svolte siano contra legem, all’associazione di Volontariato di
Protezione Civile di San Giorgio vengono erogati contributi che vanno a
incidere sul bilancio comunale?
E qui entra
in campo un’ulteriore importante considerazione: può considerarsi ammissibile,
in materia di conflitto di interessi, il fatto che esista una relazione
istituzionale caratterizzata dalla erogazione di contributi economici tra
l’Assessore Giovanni Colucciello, delegato alla Protezione Civile, e suo
fratello Marco, Presidente dell’Associazione di volontariato di Protezione
Civile che riceve i contributi dal Comune?
Siamo, come
spesso accade a San Giorgio del Sannio, di fronte ad una situazione a dir poco
imbarazzante, che si regge sul mancato rispetto della legge da un lato e
sull’inopportunità politica, se non addirittura su un potenziale conflitto di
interessi familiare dall’altro.
Per quanto
tempo ancora i cittadini di San Giorgio dovranno ancora subire questa malamministrazione
e mala gestione del ruolo istituzionale ricoperto e delle casse comunali?
Il MeetUp
Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, in collaborazione con tanti
cittadini che si stanno risvegliando dal pluriennale torpore sangiorgese,
continuano e continueranno a tenere il fiato sul collo delle istituzioni anche
sulle piccole cose perché è dal combattere le piccole illegalità che si inizia
il cammino del cambiamento individuale e di comunità.
Per questo
motivo, gli attivisti hanno inviato un’opportuna segnalazione, oltre che al
Sindaco e al Capo della Polizia Municipale, anche al Prefetto di Benevento e al
Dipartimento di Protezione Civile Regionale e Nazionale.