Attraverso un manifesto pubblico l’Ufficio Tecnico Comunale di San Giorgio comunica ai cittadini la proroga al 30 maggio prossimo dell’iniziativa “Dona un albero o una pianta al tuo parco” istituita con Delibera G. C. nr 162 del 02/11/2015 dall’allora amministrazione Ricci.
Praticamente, ora come allora, si invitano i cittadini a donare un albero o una pianta da collocare nella nuova Villa Comunale e si suggerisce la donazione di Magnolie, Ippocastani, Tigli, Betulle, Ulivi, Aceri, Melograni e Salici Piangenti.
Ebbene, come abbiamo già avuto occasione di far notare, inascoltati, alla precedente amministrazione, ci preme oggi esprimere all’Amministrazione Pepe e all’Arch. Fusco, Responsabile dell’UTC e firmatario dell’avviso pubblico, le nostre perplessità rispetto alla scelta di alcune essenze arboree oggetto di donazione, dal momento che ulivi e betulle sono inserite tra le piante più dannose per i soggetti allergici.
Nel 2014, la Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), infatti, ha istituito una task force presieduta dal professor Vincenzo Patella dell’Università di Salerno sui cambiamenti climatici e ambientali. Questa task force ha proposto alle amministrazioni comunali un Decalogo in cui vengono fissati i punti principali da implementare da parte delle amministrazioni comunali nel momento in cui progettano le aree di verde pubblico e sono contenuti i consigli più importanti per ridurre la presenza nell’aria dei pollini.
Spesso, infatti, vengono creati parchi urbani con delle piante che presentano caratteristiche allergiche, che creano grossi problemi specie nel periodo primaverile ai soggetti allergici. Si tratta di piante come l’ulivo o la betulla (che sono, invece, consigliate come piante da donare al nostro parco) che hanno dei pollini cosiddetti anemofili che vengono diffusi nell’aria attraverso il vento e raggiungono facilmente le mucose respiratorie; di conseguenza inducono nelle giovani generazioni una sensibilizzazione. L’utilizzo invece di piante “entomofile”, che per l’impollinazione utilizzano gli insetti, riduce questa sensibilizzazione di circa dieci volte.
In questa ottica, dovrebbero essere preferiti alberi ed arbusti che fioriscono in estate o in inverno e che producono pollini a basso o nullo potenziale allergenico, per avere un impatto minore (gelsomino nudiflorum, camelia, erica, liburno, acacia, ippocastano, abete, cedro, etc.).
In questo Decalogo, inoltre, gli allergologi fanno presente che, per le persone più sensibili, i vantaggi saranno immediati grazie alla riduzione di piante allergizzanti ma a trarne un sicuro beneficio saranno le generazioni future, poiché si ridurrà la sensibilizzazione a queste piante particolarmente allergizzanti. Purtroppo, infatti, le allergie occupano il terzo posto nelle malattie croniche e hanno un’alta incidenza nei bambini e il polline è responsabile del 50% delle malattie respiratorie e queste, naturalmente, aumentano soprattutto nei centri urbani.
Per questo motivo,abbiamo chiesto tramite Istanza all’Amministrazione Comunale, al Sindaco , al Responsabile dell’UTC, all’Assessore all’Ambiente, di considerare da una parte il valore delle piante nel contesto urbanistico e dall’altra il problema dei pollini che nelle aree urbane potenziano i loro effetti allergizzanti a causa degli scarichi delle auto e, più in generale, degli idrocarburi e, in virtù di ciò, di rivedere l’iniziativa “Dona un albero o una pianta al tuo parco”[Delibera G. C. nr 162 del 02/11/2015] adattandola al “Decalogo Allergy Safe Tree” proposto ai Comuni Italiani dalla Società Italiana Di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC).
Ai fini di una progettazione partecipata del verde pubblico, inoltre, abbiamo chiesto che venga organizzato un incontro pubblico sul tema, al fine di raccogliere le proposte dei cittadini sull’allestimento arboreo della Villa Comunale e sull’eventualità di affidare parte delle aiuole (o anche tutte) ad una gestione popolare.
Progettare il verde pubblico pensando ai soggetti allergici sarebbe un grande passo avanti per il nostro Comune, da sempre legato ai fiori e al clima salubre,perché sancirebbe la volontà politica di creare un microclima e un ambiente che sia preventivo nei confronti delle patologie allergiche e che realizzerebbe a lungo termine anche un risparmio nella diagnostica e nella cura delle allergie.
Ridurre la quantità di polline nell'aria senza rinunciare al verde pubblico è possibile ed è un segno importante di attenzione alla salute dei cittadini di oggi nonché un atto di responsabilità nei confronti dei cittadini del futuro.
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