Ebbene sì, giugno sta arrivando e siamo ormai alle soglie del primo compleanno della giunta Pepe.
Una giunta senza infamia e senza lode, a dire il vero, che ha sì aperto le porte del Comune all'ascolto dei cittadini, novità non di poco conto rispetto all'amministrazione precedente, ma che rimane nel solco della vecchia politica di democristiana memoria, stante anche lo stretto rapporto e la comune appartenenza del Sindaco Pepe al nuovo (nuovo???) movimento politico “Noi Campani” del Sindaco di Benevento Mastella.
La linea politica è stata chiara sin da subito, nuovi nomi di facciata, anche giovani magari, ma regia ai grandi vecchi, così come è stato confermato da Mastella stesso, qualche giorno fa, alla presentazione regionale del suo Movimento quando ha dichiarato “la rottamazione è fallita, tornino veterani”.
Entrambi, Pepe e Mastella, sin dalla loro proclamazione, hanno richiamato l’idea della collettività, della comunità di una volta, ma questo richiamo a San Giorgio si è visto solo nelle festicciole in piazza che per una sera hanno risvegliato i sopiti sangiorgesi, a Natale, a Carnevale e a Pasqua, e anche le poche assemblee pubbliche organizzate dal Sindaco altro non sono state che il solito monologo, visto che tutte le decisioni vengono, comunque, prese senza interpellare mai la cittadinanza.
Tra una festa e l’altra, in ogni modo, c’è stato anche il tempo di governare il paese, spesso però con sufficienza e con poca attenzione a temi importanti. Ricordiamo, ad esempio, i numerosi scivoloni sulla sicurezza degli edifici scolastici, sull’appalto della mensa, sull’uso del glifosato nella nuova Villa Comunale, o le promesse mancate come la formazione del gruppo di Protezione Civile Comunale o l’allargamento della Commissione mensa, o ancora le elucubrazioni sul gradualismo metodologico con cui affrontare le nostre proposte in tema di sostenibilità ambientale, sintomo della non volontà dell’amministrazione di cambiare approccio in tema di riduzione, riciclo e riuso dei rifiuti.
Per non parlare degli impegni presi coi cittadini sulla questione della crisi idrica, che, presumibilmente, si riproporrà con la stessa intensità anche quest’anno senza che siano stati nemmeno ipotizzati correttivi a livello locale.
Con tutte queste cose da dire, e tante altre ancora sulle quali non ci dilunghiamo qui, l’opposizione avrebbe potuto avere uno spazio abissale in cui inserire la propria azione amministrativa, ma tale azione si è caratterizzata, per entrambi i gruppi, Ricci e 5 stelle, in egual misura, solo per continui battibecchi e punzecchiature sulla stampa locale, che non hanno portato ad alcun risultato concreto.
Certo è che, se questo modus operandi può essere considerato nelle corde del gruppo Ricci, da anni abituato al contrasto a mezzo stampa con il proprio oppositore politico Mario Pepe, è inaccettabile che la consigliera pentastellata agisca in completo dispregio dei principi basilari della forza politica che rappresenta, nascondendo, di fatto, ai cittadini di conoscere e verificare attraverso gli atti ufficiali (14 in 11 mesi) la sua azione politica, impedendo, di fatto, di conoscere l’importo dei suoi rimborsi, non realizzando sul territorio il principio di partecipazione dei cittadini, non avendo mai organizzato riunioni ed incontri pubblici in cui confrontarsi con tutti i cittadini e non solo, magari in segrete stanze, solo con i suoi sconosciuti collaboratori.
E’ inaccettabile, inoltre, anche il livello di opposizione realizzato, basato sugli annunci di renziana memoria, sul sensazionalismo dei dossier consegnati in Procura (che, peraltro, sono solo repliche di altri dossier consegnati in passato e di cui le Procure di AV e BN sono ben a conoscenza da anni), sulla copia di azioni già svolte in altri Comuni (in alcuni casi sbagliando anche a copiare, come nel caso della proposta sul baratto amministrativo che, nei termini in cui è stata presentata dalla consigliera, risulta in contrasto con le sentenze di numerose Corti dei Conti regionali).
L’ultima questione sul campo, ad esempio, quella relativa all’aumento della TARI e della proposta fatta dalla consigliera per lo sgravio fiscale per chi fa il compostaggio domestico dimostra l’azione insignificante della minoranza pentastellata. Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto, tale riduzione era stata già stabilita dall’Amministrazione Ricci, quindi l’unica innovazione da lei proposta è il passaggio da una riduzione del 15% ad una del 30%.
Ma la consigliera è davvero sicura che il suo compito sia assolto solo ed esclusivamente puntando al risparmio economico, per carità anch’esso importante, e non anche a quel cambiamento di stile di vita che sta alla base del programma della forza politica di cui lei è portavoce?
Perché non si è fatta mai promotrice di iniziative di promozione di un programma serio di riduzione a monte dei rifiuti e si è limitata a far partecipare i suoi familiari e supporters più vicini ad una patetica passeggiata ecologica in pieno stile anni 90, in cui i rifiuti sono andati tutti insieme a finire in tristissimi sacconi neri destinati all’inceneritore???
Perché non si chiede lei per prima come mai i dati dell’Osservatorio Regionale dei Rifiuti presentano un demoralizzante 0% per la quota di rifiuto derivante da compostaggio domestico per l’anno 2016 e per gli anni addietro?
Perché non si chiede quali sono le motivazioni per le quali la popolazione si disinteressa al compostaggio domestico?
E’ possibile che la comunità sangiorgese non ne abbia compreso a fondo le potenzialità, ambientali ma anche economiche, e per questo sarebbe necessario, anzi indispensabile, visto che lei è assurta, per opera e virtù di qualche santo, ad una carica amministrativa, portare avanti a nome della forza politica di cui è portavoce, fortemente legata ai temi ambientali, una campagna di sensibilizzazione a tappeto su questa tematica.
E invece cosa ha fatto? Perché, ad esempio, non ha usato i suoi rimborsi per dare vita ad una campagna di sensibilizzazione ecologica della comunità?
Invece, si è limitata a copiare la mozione preparata dalla Senatrice Moronese sul compostaggio di quartiere, senza aggiungere niente di suo che desse valore aggiunto alla presenza del M5S sul territorio di San Giorgio del Sannio!
Insomma, “niente di nuovo sul fronte occidentale”!
La politica non riesce a cambiare volto a questo Comune con i suoi vecchi “nuovi” e nuovi “vecchi” rappresentanti politici, e il sogno di un modo nuovo di fare politica è rimandato, SPERIAMO, al prossimo anno.
Per quanto ci riguarda, noi cittadini attividel Meetup Amici di Beppe Grillo continueremo monitorare la storia politica del nostro Comune e, carte alla mano, denunceremo sempre le storture da qualsiasi parte vengano, cercando, nei limiti delle nostre possibilità, di essere sempre propositivi ed attivi sul territorio.
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