Ieri, nell’incontro sul
Viale Spinelli con il Portavoce del M5S alla Camera dei Deputati Luigi Gallo si
è parlato della legge 107 del 13 luglio 2015, cosiddetta Buona Scuola. Abbiamo
affrontato il tema del precariato, nota dolentissima, ma anche temi che sono
più strettamente legati alle storie quotidiane di cittadini e genitori
sangiorgesi, la sicurezza scolastica e il monitoraggio sulla qualità del
servizio di ristorazione scolastica. A tale proposito, abbiamo evidenziato che
gli attivisti del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio già da qualche
settimana hanno protocollato al Comune istanze nate proprio dalla
collaborazione fattiva coi cittadini, i quali hanno segnalato problematiche
relative ad infiltrazioni d’acqua dai tetti delle aule e l’inesistenza della
Commissione Mensa.
A margine di questo
incontro ci siamo soffermati anche sull’ “eterno” problema della carenza idrica
a San Giorgio, dal momento che numerosi cittadini ci hanno espresso il loro
disappunto per l’ancora attuale mancanza d’acqua. A tale proposito, non abbiamo
potuto fare a meno di fare qualche riflessione sulla nuova LEGGE REGIONALE SUL
RIORDINO DEL SERVIZIO IDRICO, che, con una scelta, secondo noi, assolutamente
inappropriata, prevede un ATO (Ambito Territoriale Ottimale) unico regionale,
governato da un ente di nuova istituzione, l'Ente Idrico Campano, e accentra il
potere nelle mani di pochi. Infatti, tutte le decisioni saranno nelle mani di
un Presidente del suddetto Ente, di un Direttore Generale e di 20 membri di un
Comitato Esecutivo, i quali governeranno le scelte gestionali di tutti i 550
comuni della regione.
E i Sindaci? Il ruolo
dei sindaci viene relegato all’interno di 5 distretti territoriali (Napoli,
Sarnese-Vesuviano, Caserta, Sele, Sannio-Irpinia) di cui fanno parte solo 30
sindaci (nel Sannio - Irpinia ad es., 30 su 193 Comuni) i quali non avranno alcuna
rappresentanza giuridica e, quindi, diventano poco più che meri esecutori di
decisioni provenienti dall’alto piuttosto che soggetti direttamente coinvolti nella
gestione del servizio idrico insieme alle comunità locali.
I sindaci e le comunità
territoriali, infatti, non avranno nessun rapporto diretto con i gestori, i
quali risponderanno direttamente al direttore Generale e al Comitato esecutivo.
Inoltre, non sarà loro possibile operare un’eventuale liquidazione /rescissione
del contratto con i gestori né tanto meno si comprende bene in che modo i
Sindaci potranno intervenire nell’elaborazione delle tariffe
Il tutto con un
evidente arretramento rispetto alla Legge 14 del 1997.
Ma veniamo al nostro
Sannio.
Alto Calore è piena di
debiti (117 milioni) e da tempo si parla di una eventuale fusione con Gesesa …
Gesesa nel 2006 è stata acquisita da ACEA SpA, ovvero il primo operatore
italiano nel settore idrico … in questa politica di acquisizioni, è facilmente
ipotizzabile che tutto passi sotto il controllo proprio di ACEA.
Dunque, con un gestore
TOTALMENTE privato e i sindaci che non hanno alcun potere decisionale, CHI
TUTELERA’ I CITTADINI E GLI UTENTI???
E se noi sangiorgesi
siamo stati del tutto ignorati adesso che il nostro Comune ha anche un
rappresentante nel Consiglio di Amministrazione di Alto Calore Servizi, cosa
accadrà quando i Sindaci saranno solo dei passacarte dei gestori privati?
La prima cosa che
sicuramente accadrà sarà l’aumento incontrollabile delle tariffe senza che
nessuno possa farci niente.
Siamo veramente ancora
disposti a subire solo disservizi e vessazioni?
E il nostro sindaco
continuerà nel suo assordante silenzio?
Vorrà “fare la cortesia”
ai suoi concittadini di esplicitare pubblicamente la sua posizione?
Vorrà mettersi dalla
parte di De Luca, che pur sempre appartiene al PD, il partito del Sindaco,
oppure avrà il coraggio, FINALMENTE, di schierarsi dalla parte dei cittadini?
Quello che è certo è
che gli attivisti del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio hanno fatto
dell’acqua uno dei principali temi di dibattito e di analisi in tutta l’area
del Medio Calore e si impegneranno a sostenere le battaglie dei parlamentari e
dei consiglieri regionali del M5S per la revoca o la modifica della nuova legge
regionale sul riordino del servizio idrico campano.