E' appena trascorso l'ennesimo FERRA-GHOST, un ferragosto fantasma, come ormai tradizione nella ridente cittadina di San Giorgio del Sannio.
Ma il vero fantasma di questi mesi estivi sembra essere quel cambiamento, tanto sbandierato dai vari "competitores" nell'agone elettorale, ma ancora impalpabile, se non invisibile ai più.
Infatti, se da una parte, ma non era poi così difficile visti i precedenti, si registra da parte dei vincitori una maggiore apertura nei confronti dei cittadini e dei loro contributi in termini di idee e proposte per lo sviluppo della comunità, dall'altra non si può non osservare il solito ed antico modus operandi nella spartizione degli incarichi, nella organizzazione “amichevole” degli eventi estivi e nella, ahinoi, poco ortodossa gestione del proprio ruolo pubblico di qualche consigliere, dimostratosi assolutamente inadatto al ruolo per i suoi atteggiamenti quasi da sceriffo… ma tant'è, ben conoscendo il maestro salernitano di costui!
Da parte della odierna minoranza, negli anni scorsi forza di governo tra le peggiori nella storia di San Giorgio, invece, solo qualche stridulo e inopportuno acuto sui debiti del Comune, che in realtà sono quelli che loro stessi hanno lasciato in eredità, e, a dire il vero, forse è meglio così, visto che negli anni l'ormai ex maggioranza ha fatto sfaceli ed il suo capogruppo continua a farne come Presidente della Provincia.
Un discorso a parte merita il M5S, che a San Giorgio è figlio geneticamente modificato di quell' “onorevole” Sibilia che ha sapientemente costruito un gruppo a sua immagine e somiglianza e oggi è il deus ex machina che ne regge le fila.
Il buon Sibilia, infatti, è stato l'unico, tra tutti i portavoce del Movimento, a prendere posizione a favore della sola eletta sangiorgese e a costruire un'asse irpino sannita che sa più di cerchio magico che di collaborazione istituzionale.
Fin quando sostenevo questa tesi, in campagna elettorale, sono stata attaccata su tutti i fronti, ma oggi di quanto accade ne è consapevole anche la popolazione, irpina soprattutto, e la stampa, che questa estate, a più riprese, ha sottolineato come, soprattutto sulla questione dell'Alto Calore, il buon Sibilia e i suoi sodales abbiano scoperto l'acqua calda.
E' ormai chiaro ai più che la scelta dell'asse irpino sannita è tutt'altro che una piccola rivoluzione culturale che vuole gettare un ponte tra due territori da sempre in contrasto quanto, piuttosto, un escamotage per coprire la debolezza del Movimento (prova ne sono i soli 6 consiglieri eletti in tutta l'Irpina e il Sannio) e per creare una più solida base elettorale al buon Sibilia per le prossime elezioni politiche.
E' ovvio anche che il M5S sangiorgese si è guardato bene dall'evidenziare questa cosa riempiendo i giornali, invece, di minestra riscaldata.
Tutto ciò è sotto gli occhi di tutti e francamente è un po' poco per chi, maggioranza e opposizione, ha sbandierato a destra e a manca parole come trasparenza e cambiamento.
Il tempo degli slogan elettorali è ormai passato… restano solo i rubinetti a secco di notte e tanti parolai di giorno.
Per questo, i cittadini tutti sono chiamati ad un importante servizio civile, far sentire il proprio fiato sul collo a tutti, nessuno escluso.
N. B. Per quanto riguarda nello specifico l'inqualificabile comportamento del delegato a Cultura e Scuola, lo invierei a rimettere le deleghe, così come ha fatto un suo omologo beneventano per un episodio simile, non avendo dato sicuramente un buon esempio di amministratore a famiglie e studenti alle cui necessità ed esigenze dovrebbe essere rivolto il suo ruolo amministrativo.
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