Uno dei temi caldi dell'attualità sannita è quello del servizio di refezione scolastica.
In particolare nel capoluogo, la situazione è a dir poco sconvolgente: la ditta aggiudicataria per l'anno in corso è la stessa ad esser stata, lo scorso anno, protagonista delle cronache giudiziarie per la questione della pasta e ceci con i vermi e i licenziamenti delle dipendenti che avevano denunciato la cosa; inoltre, numerose sono state le irregolarità, in particolare rispetto all'applicazione del nuovo codice degli appalti che non prevede per questo tipo di servizio l'utilizzo dell'offerta al massimo ribasso; e ancora, la mancata applicazione, peraltro con inaccettabili interpretazioni da parte di numerosi dirigenti scolastici, della sentenza del Tribunale di Torino che ha bocciato il ricorso del MIUR avverso il diritto delle famiglie di fornire ai bambini un pasto portato da casa.
A San Giorgio del Sannio, la situazione non è sicuramente così grave, tuttavia, non possiamo dire che sia tutto rose e fiori!
E' ormai chiaro a tutti che i bambini per il periodo, peraltro non quantificato, durante il quale sarà operativa la vecchia ditta esecutrice del servizio, mangeranno i pasti preparati dalla stessa ditta dello scorso anno, con gli stessi ingredienti dello scorso anno e con il solito sistema delle vaschette in alluminio, nonostante la nuova amministrazione abbia puntato sin dalla campagna elettorale alla scelta del KM 0 e delle stoviglie compostabili.
Non è chiaro, invece, come mai il responsabile del procedimento non abbia ritenuto opportuno fare una brevissima ricerca di altre ditte che potessero fornire il servizio di refezione con le nuove caratteristiche individuate, così come, del resto, previsto dal nuovo codice degli appalti, e come mai sia stato fatto un affidamento diretto ex novo utilizzando, però, il vecchio capitolato (cosa per la quale abbiamo chiesto un parere all'ANAC).
Tutto ciò sta determinando un grande senso di incertezza da parte di numerose famiglie, che ci hanno espresso le loro perplessità e dubbi su come sia stata gestita la situazione e soprattutto sulla scarsità di informazioni sul diritto dei genitori a portare da casa il pasto .
A questo proposito, sarebbe interessante sapere se e in che termini l'Istituto Comprensivo Levi Montalcini di San Giorgio consentirà alle famiglie che lo vorranno di portare da casa il pasto per i propri figli.
Così come sarebbe altrettanto interessante sapere quali sono i motivi del silenzio assoluto del M5S sangiorgese e della consigliera eletta su questo tema così tanto sbandierato in campagna elettorale ma adesso completamente dimenticato.
Eppure a Benevento il M5S, nonostante sia sospeso tra numerose contraddizioni interne e l'impossibilità di essere concretamente incisivo all'interno del Consiglio Comunale, ha espresso più di una volta quanto meno il desiderio di portare avanti “un nuovo modello di refezione scolastica che metta al centro la salute, la sostenibilità e l'etica”
A San Giorgio, invece, il nulla più totale!
Comprendiamo come sia molto complesso affrontare il tema della refezione scolastica per chi ha tra i propri attivisti ed ex candidati persone che hanno un diretto congiunto coinvolto proprio nelle indagini giudiziarie di Benevento, tuttavia questo fatto non giustifica il silenzio e l'inerzia!!
Ciò detto, cosa devono fare i cittadini per indurre una persona che è stata votata ed eletta e che, come lei stessa ha detto al momento dell'insediamento, aveva l'intenzione, di essere un pungolo per l'amministrazione sangiorgese, a svolgere il proprio ruolo di consigliere comunale di opposizione?
Che in questa inerzia c'entri qualcosa il nuovo riassetto del Consiglio Comunale che, a soli pochi mesi dalla proclamazione, ha visto il passaggio di fatto di due consiglieri dell'area Ricci, e quindi dell'opposizione, nel nuovo movimento politico di Mario Pepe e Mastella, lasciando soli soletti l'ex sindaco, con un ruolo politico ormai fortemente depotenziato e la consigliera pentastellata?
A pensar male si fa peccato ma...
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