Nota di Elvira Santaniello, membro del Meetup e firmataria dell'esposto alla Procura delle Repubblica di Benevento sulla presenza di glifosato nella nuova villa comunale
Cominciano ad esserci novità riguardo alla questione del possibile uso di diserbanti chimici nella costruenda nuova Villa Comunale di San Giorgio (vedi articolo a firma di Andrea Porrazzo su Il Sannio Quotidiano)
In questo atto, il responsabile del procedimento, Arch. Fusco, determina di richiedere ad una ditta specializzata di Benevento la migliore offerta per l’esecuzione delle indagini preliminari sui parametri oggetto di potenziale inquinamento nella costruenda nuova villa comunale e per effettuare campionamenti di terreni della costruenda nuova villa per ricercare specificatamente residui di presidi fitosanitari, di parametri Glifosate, 2,4- D, Dicamba, MCPA e MCPP-P,(DICOPHAR).
Fin qui tutto bene, perché tali analisi ci diranno se il glifosato è stato usato oppure no.
Tuttavia, le premesse alla determinazione lasciano veramente senza parole!
Infatti, l’ Arch. Fusco , dopo aver precisato che la Regione Carabinieri Forestale Campania – gruppo di Benevento - in data 21 Luglio 2017, con personale ARPAC del Dipartimento di Benevento, ha eseguito il controllo e il campionamento di terreni all’interno dell’area della predetta costruenda nuova villa comunale, scrive anche che con nota PEC del 15/11/2017, acquisita al prot. comunale in pari data al n.21901, l’ARPAC- Dipartimento di Benevento- ha comunicato al Comune di San Giorgio i risultati dei campionamenti effettuati, risultati che, però, non vengono pubblicati.
Successivamente, poi, sempre l’Arch. Fusco scrive che i campioni di terreni prelevati dall’ARPAC in sede di sopralluogo effettuato in data 21 Luglio 2017 non sono stati esaminati dall’ARPAC -sede Pozzuoli (NA)- in quanto il suo laboratorio non esegue campionamenti di terreni per l’individuazione del glifosato. Ecco, dunque, perché si richiede l’intervento di un laboratorio specializzato di Benevento.
Ma ora viene il bello!
Nel paragrafo successivo, l’Arch. Fusco, scrive che dall’esame del rapporto di prova effettuato dall’ARPAC in data in data 21 Luglio 2017 è emerso il superamento di alcuni valori di concentrazione della soglia di contaminazione di terreno per la destinazione d’uso di verde pubblico dell’area di che trattasi e nei limiti per siti ad uso commerciale e industriale.
“Quindi - continua - la potenziale contaminazione segnalata dall’ARPAC a seguito di analisi di campioni di terreno effettuati nella costruenda nuova villa comunale di via A.Moro, non è attribuibile allo spargimento del diserbante utilizzato per far rinsecchire l’erba nata spontaneamente ma, quasi certamente alla storia del sito (coltivazione intensiva di tabacco svolta per un lungo lasso di tempo dai proprietari e conduttori del fondo agricolo, a partire dagli anni ‘80 fino al 2005 circa)”.
In buona sostanza, il buon Arch. Fusco, attribuendosi un ruolo scientifico che non ha e senza pensare minimamente che la sua affermazione dovrebbe almeno essere suffragata dai risultati delle analisi ARPAC, dichiara che non vi è correlazione tra l’uso del diserbante da parte del Comune e la contaminazione del terreno.
In questo modo, si mette le spalle al coperto, magari confidando che nessuno vada a leggere nelle pieghe della deliberazione.
Ma, “è nei dettagli che il diavolo nasconde la sua coda” dice il vecchio adagio e la sottoscritta lo sa!
Infatti, la sequenza dei fatti, così come elencata nelle premesse della determina, ci dice che l’ARPAC ha fatto i prelievi, dalle prime indagini il sito è risultato inquinato da qualcosa che non sappiamo perché gli esiti dei campionamenti non sono stati pubblicati; l’ARPAC stessa, poi, non ha potuto verificare la presenza di glifosato in quanto il suo laboratorio non esegue campionamenti di terreni per l’individuazione di tale sostanza, per cui devono essere commissionate analisi ulteriori presso un laboratorio specializzato.
Questo e solo questo è quanto avrebbero dovuto contenere le premesse della determinazione, senza lasciare spazio alle interpretazioni personali dell’Arch. Fusco, interpretazioni che lasciano il tempo che trovano e, presumibilmente, sono volte a difendere il proprio ufficio da eventuali successive accuse!
Per questo motivo, ritengo l’ affermazione dell’Arch. Fusco del tutto inopportuna, inappropriata e inaccettabile così come ancora più inaccettabile è il fatto che l’Amministrazione Comunale non sovrintenda all’emanazione di questi atti così approssimativi e superficiali, che minano una corretta azione amministrativa ed una corretta operatività dell’Ente Locale in tema di salute pubblica e tutela ambientale.
Pertanto, in quanto firmataria dell’esposto alla Procura della Repubblica di Benevento, prendo atto del superamento di alcuni valori di concentrazione della soglia di contaminazione di terreno per la destinazione d’uso di verde pubblico dell’area della costruenda nuova Villa Comunale e, in attesa dei risultati delle analisi sulla presenza di glifosato, mi aspetto, in ottemperanza alle norme che riguardano le informazioni ambientali, una solerte pubblicazione sul sito del Comune degli esiti delle analisi dell’ARPAC contestualmente alla nota in cui l’ARPAC stessa dichiara che il suo laboratorio non esegue campionamenti di terreni per l’individuazione di tale sostanza.
In conclusione, mi sia consentita una chiosa di natura politica.
E’ chiaro ed evidente a tutti che questa questione non sarebbe stata sollevata e non si sarebbe mai saputo dell’inquinamento del terreno della costruenda nuova Villa Comunale di San Giorgio se non ci fosse stato l’intervento diretto presso la Magistratura dei cittadini!!!
Questo è l’ennesimo segno dell’inerzia o meglio dell’inesistenza di un’opposizione al Comune di San Giorgio!!!
Certo non ci saremmo aspettati, proprio su questa questione così delicata, un intervento del Gruppo Ricci, dal momento che proprio la Villa Comunale è stato uno dei suoi cavalli di battaglia, ma almeno la consigliera del M5S avrebbe dovuto informarsi, interrogare, denunciare, cercare di sbrogliare questa intricata matassa!
Eppure, il giorno 8 maggio, all’alba di questa storia, è stato pubblicato sul profilo Facebook del M5S San Giorgio del Sannio un video sul glifosato con la seguente didascalia: “Stiamo preparando una proposta da presentare al comune di San Giorgio del Sannio, grazie all'aiuto dei nostri portavoce al Parlamento.”
Dov’è finita questa proposta? E poi, è mai possibile che l’azione amministrativa di un consigliere del M5S di opposizione si limiti ad un post su Facebook???
Evidentemente questo esposto, nella concezione della politica come marketing che pare avere la consigliera sangiorgese, non aveva lo stesso valore mediatico dei faldoni consegnati alla Raggi o delle presunte vagonate di documenti depositati alla procura di Avellino sotto i riflettori delle tv e i flash dei fotografi!!!
Ma tant’è.
La verità, e su questo non ci sono dubbi di sorta, è che l’unica vera opposizione che realizza un concreto monitoraggio sull’attività amministrativa sono i cittadini e lo sono da 15 anni a questa parte, da quando il M5S nemmeno esisteva!