Nel messaggio per l'inizio del nuovo anno scolastico, il Consigliere delegato alla scuola De Ieso, oltre a rassicurare sulla sicurezza degli edifici (a proposito, stiamo ancora aspettando che vengano pubblicati i CERTIFICATI DI AGIBILITA', IDONEITA' STATICA E AGIBILITA' SISMICA ) ha dedicato ampio spazio al servizio di refezione scolastica e ha definito, cito testualmente, il capitolato come “innovativo” perché, “oltre ai vincoli di legge per la salubrità dei cibi, prevede l'obbligo del nuovo gestore ad utilizzare prodotti a chilometro zero (provenienti da aziende agricole sannite e irpine) e prodotti biologici”.
Ebbene, dopo la Delibera di Giunta n. 158 del 14.09.2016, che stabilisce di dover attivare il servizio mensa scolastica nelle more dell’espletamento della gara d’appalto e la Determina n. 993 del 27 settembre 2016 che affida provvisoriamente alla Cooperativa OMNIA PLUS, precedente aggiudicataria, il servizio mensa con decorrenza 6 ottobre 2016 e fino all’espletamento della gara, non crediamo che il consigliere De Ieso possa essere ancora così entusiasta dell'operato dell'Amministrazione.
Diversi, infatti, sono i punti non chiari e su questi abbiamo formulato le nostre osservazioni al Responsabile del procedimento, alla Segretaria Comunale e. ovviamente al Sindaco e al Consigliere delegato alla scuola.
Ma andiamo con ordine.
Nella Determina nr 993 si legge chiaramente che siamo di fronte ad un AFFIDAMENTO DIRETTO SOTTO SOGLIA, quindi, non ad una proroga bensì ad un vero e proprio affidamento ex novo.
Tale tipo di affidamento è regolamentato dall'art. 36 del NUOVO CODICE DEGLI APPALTI, Decreto Legislativo n. 50 del 18 aprile 2016, secondo principi di economicità, efficacia, tempestività, correttezza, libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità e rotazione.
Riguardo a questa tipologia di affidamenti, le LINEE GUIDA ANAC PER L'ATTUAZIONE DEL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI evidenziano che “il principio di rotazione, finalizzato ad evitare la formazione di rendite di posizione a favore di alcuni operatori economici in violazione del principio di concorrenza, è volto a favorire la distribuzione delle opportunità degli operatori economici di essere affidatari di un contratto pubblico.” Inoltre, sottolineano come sia necessario tenere conto delle realtà imprenditoriali di minori dimensioni e consentire la partecipazione anche delle micro, piccole e medie imprese, valorizzandone il potenziale.
Ebbene, sembrerebbe proprio che l'affidamento dell'incarico alla ditta precedentemente aggiudicataria del servizio senza una, anche breve, indagine preliminare, semplicemente esplorativa del mercato e volta a identificare la platea dei potenziali affidatari, non rispetti il principio di rotazione e quello di libera concorrenza .
E ancora, trattandosi di un affidamento ex novo può considerarsi legittimo il fatto che esso si realizzi agli stessi patti e condizioni del contratto precedente?
A tale proposito, è bene ricordare che la nuova amministrazione Pepe ha ritenuto di redigere il capitolato d'appalto per il nuovo bando prevedendo, per la fornitura degli alimenti, l’utilizzo di prodotti tipici stagionali del territorio o delle zone limitrofe mediante il sistema della filiera corta o del Km zero nonché l'utilizzo di stoviglie compostabili.
Il precedente, cioè quello cui dovrebbe essere improntato il servizio provvisorio, non prevede nulla di tutto questo, per cui il sevizio fornito provvisoriamente dalla ditta precedentemente aggiudicataria sarebbe di natura profondamente diversa da quello previsto per l'aggiudicazione definitiva.
Ciò detto, viene spontaneo chiedersi: se l'amministrazione Pepe ha ritenuto di fare un capitolato moderno e innovativo, perché ha ritenuto di non rispettare le scelte fatte a monte anche nell'aggiudicazione provvisoria?
Non esistono, forse, nel Sannio, ditte con le caratteristiche individuate nel nuovo capitolato che avrebbero potuto espletare il servizio provvisorio secondo gli stessi canoni stabiliti per quello definitivo?
Francamente ci sembra davvero incoerente, se non contraddittorio, scegliere prima delle linee di indirizzo e poi bypassarle in nome, probabilmente, dell'urgenza nel dover erogare un servizio!
E ancora, nell'art. 36, comma 2, lett. a) del Codice si fa riferimento al fatto che “le stazioni appaltanti, anche per soddisfare gli oneri motivazionali, possano procedere alla valutazione comparativa dei preventivi di spesa forniti da due o più operatori economici. In caso di affidamento all’operatore economico uscente, è richiesto un onere motivazionale più stringente, in quanto la stazione appaltante motiva la scelta avuto riguardo al grado di soddisfazione maturato a conclusione del precedente rapporto contrattuale”.
Ebbene, ci chiediamo: non essendoci stata nessuna valutazione comparativa e trattandosi comunque, della ditta precedentemente aggiudicataria, la quale è chiamata a fornire un servizio con caratteristiche diverse da quello che poi verrà fornito da altri con l'aggiudicazione definitiva, quale sarebbe la motivazione stringente da parte del Comune di San Giorgio ?
Tale motivazione, inoltre, dovrebbe, in ossequio alle norme sulla trasparenza ed allo stesso art. 29 del Codice degli Appalti, essere pubblicata, anche in forma breve, sul sito istituzionale dell'Ente, ma a tutt'oggi di essa non vi è traccia.
In conclusione, è bene sottolineare anche un altro aspetto di non poco conto, quello della durata dell'aggiudicazione e del numero dei pasti da fornire.
Nella Delibera nr 158 si parla di affidamento “per il tempo strettamente necessario all'espletamento della gara, trattandosi di servizio indispensabile da garantirsi dall'inizio del mese di ottobre”; nella Determina nr, 993 si legge “con decorrenza 6 ottobre 2016 e fino all’espletamento della gara” ed in entrambe non si fa alcun cenno al numero, nemmeno ipotetico, dei pasti.
Ebbene, lo scenario che si apre con una tale incertezza del termine dell'affidamento è che, se dovessero esserci problemi nell'espletamento della gara, si provvederebbe probabilmente ad un ulteriore affidamento alla stessa ditta precedente, e poi magari ad un altro e ad un altro ancora, determinando la formazione di rendite di posizione a favore di alcuni operatori economici in violazione del principio di concorrenza .
Tutte queste osservazioni sono state inviate all'attenzione degli attori istituzionali della vicenda, e, ove fosse necessario, saranno inviate anche all'ANAC, con la quale, peraltro, pare che il Comune abbia chiesto la supervisione sugli appalti.
Da ultimo, ci sia consentito evidenziare che, come già accaduto per anni in passato, e come sta accadendo sin dall'inizio nella nuova consiliatura, gli unici ad interessarsi dei problemi reali dei sangiorgesi siano i cittadini attivi del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio, mentre l'opposizione è del tutto latitante.
Del gruppo Ricci non ci meravigliamo, hanno fatto orecchie da mercante per anni anche quando erano maggioranza, ma il M5S aveva messo la mensa tra i punti principali del suo programma elettorale … eppure ad oggi tutto tace…ma forse, visti i precedenti, è meglio così.