lunedì 13 maggio 2013

Risposta all'assessore Saccavino in merito al progetto sul compostaggi nelle aree rurali


Abbiamo letto sulla stampa della nuova svolta sostenibile da parte dell’Amministrazione Comunale di San Giorgio del Sannio e, francamente, questa cosa non può che farci piacere.
Tuttavia, le modalità attraverso le quali si vuole realizzare questa svolta ci lasciano alquanto perplessi.
L’assessore all’ambiente Saccavino, ha qualche giorno fa dichiarato alla stampa che Il Comune di San Giorgio  ha partecipato ad un bando della Provincia di Benevento con un progetto (la richiesta di finanziamento è di circa 18.000 euro) che, citiamo le sue testuali parole, “prevede l’acquisto di compostiere da dare a tutte le famiglie che abitano nelle zone rurali per ridurre l’umido e quindi la spesa per smaltire questa tipologia di rifiuti in piattaforma.”
Ebbene, ci chiediamo, ha veramente senso chiedere un finanziamento alla Provincia per fornire chi abita in campagna di una compostiera quando sarebbe stato molto più semplice, e soprattutto a costo zero, incentivare l’autocompostaggio attraverso la tecnica, che tutti i contadini conoscono e che si perpetua da secoli, del cumulo o attraverso la creazione, con legno riciclato, di una cassa di compostaggio?
Perché chiedere alla Provincia di spendere denaro pubblico per un progetto che può essere comodamente realizzato a costo zero?
Del resto, la Regione Campania, con Delibera di Giunta nr 384 del 31/07/2012 ha già sancito da tempo la possibilità per ogni cittadino che ne facesse richiesta di realizzare l’autocompostaggio domestico previa una convenzione con il Comune, per cui sarebbe bastato molto semplicemente dare applicazione a livello Comunale alla suddetta delibera.

Altra cosa, invece, come da lungo tempo suggeriamo di fare ai nostri amministratori, sarebbe stato, con quegli stessi soldi, concretizzare su tutto il territorio comunale buone prassi per salvaguardare l’ambiente e, di conseguenza, ridurre la produzione di rifiuti alla fonte ed aumentare le percentuali di raccolta differenziata.
Altra cosa sarebbe stata una campagna a tappeto per la riduzione del consumo di plastica attraverso l’eliminazione delle stoviglie monouso nelle mense scolastiche, l’incentivazione della vendita di prodotti sfusi, la realizzazione di una casa dell’acqua con la conseguente drastica riduzione del consumo di bottiglie in PET,  la messa al bando degli shoppers in plastica.

Altra cosa sarebbe stata, rispetto ai pannolini lavabili di cui pure l’assessore Saccavino parla sulla stampa, affermando che attraverso il finanziamento provinciale si acquisteranno kit da regalare alle neo mamme, stipulare un protocollo d’intesa, con i pediatri, con il Consultorio Familiare,  con gli ambulatori di Ostetricia e ginecologia  e Pediatria e neonatologia dell’Asl, con i nidi d’infanzia pubblici e privati, con i punti vendita e le farmacie, al fine di creare le basi per quel cambiamento culturale che è il punto di partenza imprescindibile per arrivare poi alla scelta consapevole di utilizzare ciò che è lavabile e riutilizzabile piuttosto che ciò che va a finire in discarica con grande costo economico per la comunità ed enorme danno all’ambiente.

A tale proposito, infatti, ci chiediamo: è davvero sicura l’Amministrazione Comunale che fornire la compostiera e i pannolini lavabili ai cittadini senza un’adeguato percorso di accompagnamento socio-culturale alla sostenibilità ambientale, serva a qualcosa?
E soprattutto, è davvero sicura l’amministrazione Comunale di ottenere i risultati sperati?
A quanto ci consta dai dati dello scorso anno, infatti, nonostante a raccolta dei tessili, nonostante la raccolta degli oli esausti, nonostante la distribuzione, che di fatto è già iniziata da circa 6 mesi, dei pannolini lavabili, i risultati sono stati assolutamente deludenti (secondo i dati ufficiali certificati dell’Osservatorio Regionale di Rifiuti per l’anno 2012 si è raggiunto un magro 52.07% di R.D. con una percentuale del 3.46% in meno rispetto all’anno precedente) e l’obiettivo del 65 % di R. D. stabilito per legge è rimasto ben lontano dall’essere raggiunto.

Checchè ne dica l’assessore Saccavino, quindi, le scelte dell’Amministrazione Comunale in tema di sostenibilità ambientale e di Raccolta Differenziata sono ben lontane da quella efficienza e concretezza che viene sbandierata ai quattro venti sulla stampa!
Forse, sarebbe bene per i nostri amministratori fare un bagno di umiltà ed accogliere,senza preclusioni di sorta, i numerosi suggerimenti ed input che vengono loro da chi della sostenibilità, dell’acqua pubblica, dei rifiuti, dell’ambiente in generale, ha fatto e fa una ragione di vita e da anni opera sul territorio con importanti iniziative non solo di comunicazione e sensibilizzazione ma anche di rilevanza  scientifica nazionale, non ultima la presenza a San Giorgio di ricercatori che hanno condotto sulle acque minerali e di rubinetto italiane uno studio internazionale.

Se così non fosse, come non è stato sinora, vorrebbe soltanto dire che non è il M5S a dire sempre no bensì la controparte e che di questo atteggiamento la cittadinanza dovrà prendere coscienza.



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