lunedì 21 novembre 2016

E venne il grande giorno dell'affidamento del servizio di refezione scolastica!!!

E venne il grande giorno dell'affidamento del servizio di refezione scolastica a San Giorgio del Sannio!

Con Determina nr.517/06 del 18/11/2916 il dirigente responsabile del servizio appalti della Provincia di Benevento, Stazione Unica Appaltante, ha sottoscritto l'approvazione dei verbali e l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto relativo al servizio di mensa scolastica all'impresa OMNIA PLUS SOCIETÀ COOPERATIVA .

Per opportuna conoscenza, si rileva che la Omnia Plus è la stessa ditta cui era affidato il servizio negli anni precedenti e la stessa cui il Comune aveva affidato temporaneamente il servizi nelle more dell'aggiudicazione del nuovo appalto.

A questo proposito è importante ricordare che l'affidamento temporaneo è avvenuto con una procedura che sembra non aver rispettato il Nuovo Codice degli Appalti per quanto riguarda i principi della rotazione tra imprese e della concorrenza e che, per verificarne la legittimità, abbiamo già provveduto a richiedere un parere all'ANAC.

Tutto ciò premesso, ci pare un caso davvero fortunato che ad aggiudicarsi l'appalto definitivo sia stata proprio la stessa ditta alla quale il Comune aveva affidato direttamente l'appalto temporaneo, ovvero quello che sembrerebbe essere stato affidato senza rispettare il nuovo codice degli appalti.

Un caso fortunato che analizzeremo a fondo, a partire dall'accesso a tutta la documentazione amministrativa relativa alla gara e quella riguardante l'offerta tecnica ed economica da parte della ditta aggiudicataria e delle altre ditte partecipanti.




giovedì 17 novembre 2016

La disinformazione sui voucher corre su Facebook!

C'è qualcuno (indovinate chi) che sta creando confusione sull'utilizzo dei voucher lavoro.
Sarebbe bastato STUDIARE prima di parlare per evitare questo inconveniente.
Cmq, è bene fare chiarezza sia sulla definizione di VOUCHER che su quella di LAVORO ACCESSORIO.

Il lavoro accessorio, almeno con riferimento al nostro attuale ordinamento nazionale, è stato introdotto al D.Lgs. n. 273/2003, che, con il Capo II, disciplina «prestazioni occasionali di tipo accessorio».
Consiste in una particolare modalità di prestazione lavorativa la cui finalità è quella di regolamentare quelle prestazioni lavorative, definite appunto accessorie, che non sono riconducibili a forme tipiche di contratto di lavoro in quanto svolte in modo saltuario e occasionale nonché tutelare situazioni 
non espressamente ed appositamente regolamentate dal legislatore, assicurando ai prestatori di lavoro minime tutele previdenziali ed assicurative.
Al tempo della sua introduzione il lavoro accessorio si presentava in maniera ambigua e di difficile individuazione concreta, non essendo oggettivamente chiaro quale potesse essere una prestazione accessoria e occasionale.
Sono stati la legge n. 92/2012 (c.d. riforma “Fornero”) ed il D.L. n. 6/2013, convertito nella legge 9 agosto 2013, n. 99, a imporre una radicale trasformazione della originaria disciplina del lavoro accessorio
Infatti, anzitutto, la legge n. 92/2012, pur ribadendo la natura meramente occasionale dei rapporti di lavoro accessorio, ha eliminato l’elenco
di attività previste dalla disciplina previgente e, adottando un criterio più propriamente economico e quantitativo, ha stabilito che si definisce “lavoro accessorio” quello per il quale il prestatore di lavoro, nel corso dell’anno solare, non percepisse più di euro 5.000 netti complessivi (ora elevato a 7000) e non più di euro 2.000 netti da ciascun committente (imprenditore o professionista).
Dunque, con la legge n. 92/2012 i buoni lavoro sono estesi a «tutti i settori produttivi compresi gli enti locali».
Ma la successiva legge n. 99/2013, che ha convertito il D.L n. 76/2013, è giunta a modificare la natura stessa del lavoro accessorio.
Infatti, confermando una “interpretazione” dell’istituto già formulata dal Ministero del lavoro con la circolare n. 4/2013, ha eliminato dalla definizione delle prestazioni di lavoro accessorio (comma 1, dell’art. 70 del D.Lgs. n. 276/2003) il riferimento alla «natura meramente occasionale».

Pertanto tale tipologia di lavoro è stata definita dai soli limiti economici dei compensi, prescindendo invece - ciò che più conta - dalla tipologia dell' attività svolta, potendo identificarsi dunque con l’insieme delle prestazioni lavorative (non più meramente occasionali!) «che non danno luogo, con riferimento alla titolarità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro nel corso di un anno solare» e, con riferimento allo specifico committente,a un compenso superiore a 2.000 euro.
Il pagamento della prestazione accessoria avviene solo attraverso lo strumento fisso e immodificabile dei “buoni lavoro” (voucher), nel senso che non sono ammesse modalità retributive diverse, perlomeno se si vuole rientrare nella disciplina e nelle tutele (pur ridotte) del lavoro accessorio.
Tutto ciò premesso, al netto del fatto che il lavoro accessorio costituisce un'anomalia nel sistema giuslavoristico e che necessita di una più compiuta armonizzazione con l'ordinamento giuridico attuale,NON ESISTONO PROFILI DI DI ILLEGITTIMITA' NELL'UTILIZZO DEI VOUCHER PER LAVORI ANCHE NON OCCASIONALI, dal momento che il riferimento alla «natura meramente occasionale»non esiste più. A conferma di ciò, cito l'esempio del Comune di Rodigo, nel Mantovano. Qui la giunta ha deciso di chiudere il contratto di igiene urbana con la partecipata Mantova Ambiente e di provvedere autonomamente al servizio anche con lavoratori pagati a voucher. I sindacati hanno protestato e Mantova Ambiente ha fatto ricorso. Alla fine, il Consiglio di Stato ha dato ragione alla giunta di Rodigo, chiarendo che, stanti le ultime disposizioni,Il Comune non ha fatto un uso distorto del voucher.
In conclusione, sia chiaro: NON SIAMO AFFATTO D'ACCORDO CON QUESTA PRECISA SCELTA DEGLI ULTIMI GOVERNI CHE SI SONO SUCCEDUTI DI ABDICARE ALLA COSTITUZIONE, CHE IMPONE ALLO STATO IL RUOLO DI GARANTE DEI DIRITTI MINIMI ANCHE SUL LAVORO COME QUELLO AD UN'ESISTENZA LIBERA E DIGNITOSA!!!
L’articolo 36 ad es. recita: “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Questi diritti fondamentali non sono riconosciuti per legge nel lavoro accessorio, soprattutto se retribuito a voucher. L’esplosione di questo fenomeno, esondato anche nella Pubblica Amministrazione è un fatto grave e soprattutto non è un effetto collaterale ma il preciso risultato di scelte legislative sbagliate, imposte negli ultimi anni dalle politiche di austerità comuni a diversi Paesi europei.
Fortunatamente, questa non è una condizione irreversibile, ma, per eliminarla sarà necessario un cambiamento di rotta a 360° sulle politiche economiche e del lavoro che, ad oggi, si può realizzare solo ed esclusivamente con un Governo a 5 Stelle.
Fino a quando ciò non accadrà, si deve OGGETTIVAMENTE prendere atto che i voucher rappresentano quindi il modo attraverso cui negli enti locali si prova a mediare tra bisogni sociali ed esigenze di bilancio.
NON E' QUELLO CHE VOGLIAMO PERO' E' QUELLO CHE C'E' ATTUALMENTE SUL PIATTO DELLA BILANCIA.
NOSTRO COMPITO SARA' QUELLO DI VIGLIARE SULLA TRASPARENZA DELLE OPERAZIONI E DELLE GRADUATORIE, COSA CHE FAREMO PER QUANTO RIGUARDA IL COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO.

La disinformazione sui voucher corre su Facebook!

C'è qualcuno (indovinate chi) che sta creando confusione sull'utilizzo dei voucher lavoro.

Sarebbe bastato STUDIARE prima di parlare per evitare questo inconveniente.
Cmq, è bene fare chiarezza sia sulla definizione di VOUCHER che su quella di LAVORO ACCESSORIO.

Il lavoro accessorio, almeno con riferimento al nostro attuale ordinamento nazionale, è stato introdotto al D.Lgs. n. 273/2003, che, con il Capo II, disciplina «prestazioni occasionali di tipo accessorio».
Consiste in una particolare modalità di prestazione lavorativa la cui finalità è quella di regolamentare quelle prestazioni lavorative, definite appunto accessorie, che non sono riconducibili a forme tipiche di contratto di lavoro in quanto svolte in modo saltuario e occasionale nonché tutelare situazioni 
non espressamente ed appositamente regolamentate dal legislatore, assicurando ai prestatori di lavoro minime tutele previdenziali ed assicurative.
Al tempo della sua introduzione il lavoro accessorio si presentava in maniera ambigua e di difficile individuazione concreta, non essendo oggettivamente chiaro quale potesse essere una prestazione accessoria e occasionale.
Sono stati la legge n. 92/2012 (c.d. riforma “Fornero”) ed il D.L. n. 6/2013, convertito nella legge 9 agosto 2013, n. 99, a imporre una radicale trasformazione della originaria disciplina del lavoro accessorio
Infatti, anzitutto, la legge n. 92/2012, pur ribadendo la natura meramente occasionale dei rapporti di lavoro accessorio, ha eliminato l’elenco
di attività previste dalla disciplina previgente e, adottando un criterio più propriamente economico e quantitativo, ha stabilito che si definisce “lavoro accessorio” quello per il quale il prestatore di lavoro, nel corso dell’anno solare, non percepisse più di euro 5.000 netti complessivi (ora elevato a 7000) e non più di euro 2.000 netti da ciascun committente (imprenditore o professionista).
Dunque, con la legge n. 92/2012 i buoni lavoro sono estesi a «tutti i settori produttivi compresi gli enti locali».
Ma la successiva legge n. 99/2013, che ha convertito il D.L n. 76/2013, è giunta a modificare la natura stessa del lavoro accessorio.
Infatti, confermando una “interpretazione” dell’istituto già formulata dal Ministero del lavoro con la circolare n. 4/2013, ha eliminato dalla definizione delle prestazioni di lavoro accessorio (comma 1, dell’art. 70 del D.Lgs. n. 276/2003) il riferimento alla «natura meramente occasionale».

Pertanto tale tipologia di lavoro è stata definita dai soli limiti economici dei compensi, prescindendo invece - ciò che più conta - dalla tipologia dell' attività svolta, potendo identificarsi dunque con l’insieme delle prestazioni lavorative (non più meramente occasionali!) «che non danno luogo, con riferimento alla titolarità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro nel corso di un anno solare» e, con riferimento allo specifico committente,a un compenso superiore a 2.000 euro.
Il pagamento della prestazione accessoria avviene solo attraverso lo strumento fisso e immodificabile dei “buoni lavoro” (voucher), nel senso che non sono ammesse modalità retributive diverse, perlomeno se si vuole rientrare nella disciplina e nelle tutele (pur ridotte) del lavoro accessorio.
Tutto ciò premesso, al netto del fatto che il lavoro accessorio costituisce un'anomalia nel sistema giuslavoristico e che necessita di una più compiuta armonizzazione con l'ordinamento giuridico attuale,NON ESISTONO PROFILI DI DI ILLEGITTIMITA' NELL'UTILIZZO DEI VOUCHER PER LAVORI ANCHE NON OCCASIONALI, dal momento che il riferimento alla «natura meramente occasionale»non esiste più. A conferma di ciò, cito l'esempio del Comune di Rodigo, nel Mantovano. Qui la giunta ha deciso di chiudere il contratto di igiene urbana con la partecipata Mantova Ambiente e di provvedere autonomamente al servizio anche con lavoratori pagati a voucher. I sindacati hanno protestato e Mantova Ambiente ha fatto ricorso. Alla fine, il Consiglio di Stato ha dato ragione alla giunta di Rodigo, chiarendo che, stanti le ultime disposizioni,Il Comune non ha fatto un uso distorto del voucher.
In conclusione, sia chiaro: IO NON SONO AFFATTO D'ACCORDO CON QUESTA PRECISA SCELTA DEGLI ULTIMI GOVERNI CHE SI SONO SUCCEDUTI DI ABDICARE ALLA COSTITUZIONE, CHE IMPONE ALLO STATO IL RUOLO DI GARANTE DEI DIRITTI MINIMI ANCHE SUL LAVORO COME QUELLO AD UN'ESISTENZA LIBERA E DIGNITOSA!!!
L’articolo 36 ad es. recita: “Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Questi diritti fondamentali non sono riconosciuti per legge nel lavoro accessorio, soprattutto se retribuito a voucher. L’esplosione di questo fenomeno, esondato anche nella Pubblica Amministrazione è un fatto grave e soprattutto non è un effetto collaterale ma il preciso risultato di scelte legislative sbagliate, imposte negli ultimi anni dalle politiche di austerità comuni a diversi Paesi europei.
Fortunatamente, questa non è una condizione irreversibile, ma, per eliminarla sarà necessario un cambiamento di rotta a 360° sulle politiche economiche e del lavoro che, ad oggi, si può realizzare solo ed esclusivamente con un Governo a 5 Stelle.
Fino a quando ciò non accadrà, si deve OGGETTIVAMENTE prendere atto che i voucher rappresentano quindi il modo attraverso cui negli enti locali si prova a mediare tra bisogni sociali ed esigenze di bilancio.
NON E' QUELLO CHE VOGLIAMO PERO' E' QUELLO CHE C'E' ATTUALMENTE SUL PIATTO DELLA BILANCIA.
NOSTRO COMPITO SARA' QUELLO DI VIGLIARE SULLA TRASPARENZA DELLE OPERAZIONI E DELLE GRADUATORIE, COSA CHE FAREMO PER QUANTO RIGUARDA IL COMUNE DI SAN GIORGIO DEL SANNIO.

mercoledì 16 novembre 2016

Ben vengano i voucher lavoro del Comune ma attenzione agli abusi!!!

Degli attivisti del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio spesso si è detto che hanno sempre da dire su tutto. 
Detto in termini nobili, qualcuno pensa che siamo molto più spesso pars destruens che pars contruens

Ebbene, questa volta chi legge potrà verificare che non è così.

Oggi, infatti, non abbiamo problemi ad affermare che l'AVVISO PUBBLICO PER LA RICERCA DI PERSONALE PER LO SVOLGIMENTO DI LAVORO OCCASIONALE DI TIPO ACCESSORIO, pubblicato dal Comune di San Giorgio è un'utile iniziativa predisposta degli amministratori Sangiorgesi per venire incontro alle fasce deboli della popolazione.

Certo avremmo preferito che venisse realizzato, ad esempio, un esperimento di reddito di cittadinanza comunale come a Livorno, dove i beneficiari, a fronte di un contributo mensile di 500 euro per 6 mesi devono rendersi disponibili a svolgere lavori socialmente utili per almeno 4 ore settimanali o progetti culturali, artistici, sociali, ambientali o formativi per un massimo di 8 ore a settimana. Tuttavia, in tempo di vacche magre, non disdegno di rinunciare al massimo obiettivo e di accettare il male minore ovvero un'iniziativa che, pur con le sue evidenti criticità
Almeno, con i 7,50 euro ad ora del voucher una persona riesce a racimolare il corrispettivo per fare la spesa o per pagare una bolletta…

Ciò detto, in attesa che anche la consigliera pentastellata, magari tra un selfie ed un altro, trovi il, tempo per per ricordarsi che quella sul reddito di cittadinanza, anche comunale, è una delle più grosse battaglie del Movimento e che uno dei motti più usati è “Nessuno deve rimanere indietro”, il nostro invito agli amministratori sangiorgesi è quello di presentare alla Regione Campania proposte adeguate allo strumento, al fine di non determinare abusi nell'utilizzo dei voucher stessi.
In teoria, infatti, i voucher servirebbero a pagare lavori occasionali, invece, capita sempre più spesso che nella Pubblica Amministrazione vengano usati anche per remunerare impieghi strutturali, qualificati e che richiedono responsabilità .

In questo modo, gli enti locali falcidiati dai tagli, usano la scorciatoia dei voucher fornitagli dal governo stesso.

E' il caso ad esempio di Cavriago, in provincia di Reggio Emilia, dove il Comune ha deliberato di pagare con i voucher due figure professionali per «potenziare l’attività di emissione di avvisi di accertamento sui tributi locali», praticamente ha assunto di fatto due impiegati dell'ufficio tributi senza un regolare contratto e senza tutti i diritti e doveri delle parti che il contratto comporta.
Si sono verificati casi in cui i Comuni hanno deciso di chiudere il contratto di igiene urbana con la ditta fino ad allora incaricata e provvedere autonomamente al servizio anche con lavoratori pagati a voucher. A Gorizia poi, sono sono stati particolarmente originali: coi voucher pagano sia gli operatori che spalano la neve sia quelli che trasportano le bare ai funerali. A Sestri Levante, in Liguria, si pagano a voucher le attività di controllo della raccolta differenziata. La Regione Umbria già da tempo cerca “family helper” da pagare coi voucher mentre per i canonici lavori di giardinaggio e manutenzione, la lista è lunga e va dalle grandi città ai piccoli comuni .

Siamo certi che situazioni simili non si verificheranno nel nostro Comune, stante anche il costante e pressante controllo sull'attività amministrativa svolto dal gruppo Ricci e dalla consigliera a 5 stelle, tuttavia, ci sia consentito suggerire ai nostri amministratori una particolare attenzione alla trasparenza delle modalità di formazione delle graduatorie e ai settori e alle modalità con le quali si usano i voucher, al fine di non determinare situazioni in cui il lavoratore arrivi a svolgere attività continuative e non temporanee, ma senza diritti.






venerdì 11 novembre 2016

Due appalti sotto soglia, luminarie natalizie e affidamento temporaneo mensa... uno rispetta il Nuovo Codice degli Appalti e l'altro no...COME MAI???


Nella Determina si legge
- l’importo massimo stimato del servizio è pari ad euro 10.000,00 ed essendo inferiore ad € 40.000,00 è possibile procedere ad affidamento diretto da parte del responsabile del procedimento facendo ricorso alla procedura di cui all'art. 36, comma 2, lettera a), del D. L.vo n. 50/2016 (Nuovo Codice degli Appalti);
- la stazione appaltante, ovvero il Comune, procederà alla scelta dell’operatore economico che avrà offerto le condizioni più vantaggiose, previa indagine preliminare di mercato tra Ditte iscritte alla CCIAA nello specifico settore dei lavori di appaltare.

Dunque, in questo appalto sotto soglia, uguale all'affidamento temporaneo del servizio mensa nelle more dell'aggiudicazione definitiva, il Comune ha rispettato il nuovo Codice degli Appalti.
PERCHE' LA NORMA VIGENTE, invece, NON E' STATA RISPETTATA NELL'AFFIDAMENTO TEMPORANEO DELLA MENSA???
QUAL'E' L'APPALTO DIFFORME DALLA NORMA???
CON UNA PROBABILITA' PARI AL 99.9 %, QUELLO RELATIVO ALLA MENSA!
E', DUNQUE, SICURO IL CONSIGLIERE DE IESO CHE SIA STATO VERIFICATO IL RISPETTO DELLA LEGGE???
Confidiamo nel suo senso dell'etica umana e politica e speriamo vivamente che, dopo questo ulteriore scivolone e quello sulla sicurezza scolastica, rimetta la delega alla scuola nelle mani del Sindaco.

Intanto, dal momento che la consigliera del M5S ha recentemente lamentato l'intempestività degli uffici comunali nella consegna dei documenti, avremmo voluto fare cosa a lei gradita nel fornirle materiale di studio anche su questo inaccettabile e grave accadimento relativo ad un appalto comunale fuori norma. 
Tuttavia, ancora non siamo riusciti a trovare uno spazio web ufficiale del M5S sangiorgese dove sia possibile lasciare materiale nonché venire a conoscenza di tutta l'azione istituzionale della consigliera eletta e di quanto fatto finora dal M5S locale, dei documenti su Alto Calore, degli studi sul caso mensa, dei report delle commissioni consiliari, dei video dei Consigli Comunali, delle mozioni ed interrogazioni discusse e, andando a ritroso, anche delle video presentazioni della consigliera e dei candidati, dei loro curriculum, delle rendicontazioni relative alle spese per la campagna elettorale, e di tutto quanto possa essere utile al cittadino per farsi un'idea del lavoro che il M5S di sta facendo.

Evidentemente dobbiamo cambiare motore di ricerca!
Stay tuned!

giovedì 10 novembre 2016

Presentate le OSSERVAZIONI per l'aggiornamento del Piano Anticorruzione e Trasparenza Comunale e chiesta la REVOCA DELLA DELEGA ALLA SCUOLA al Consigliere De Ieso

Ieri mattina abbiamo inviato tramite pec le OSSERVAZIONI predisposte dagli attivisti del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio per l'aggiornamento del Piano Anticorruzione e Trasparenza Comunale.

Tali osservazioni vertono sugli affidamenti diretti al di sotto dei 40,000 euro, tema recentemente oggetto di approfondimenti da parte degli attivisti in riferimento all'affidamento temporaneo del servizio mensa alla ditta precedentemente affidataria, nelle more dell'aggiudicazione della nuova gara.
Insieme ad attivisti e concittadini esperti in materia legale e di appalti, abbiamo verificato, infatti, che, come si legge nella Determina nr. 993 del 27 settembre 2016, l'affidamento temporaneo alla cooperativa che aveva erogato il servizio negli anni scorsi non è un proroga bensì un affidamento al disotto dei 40,000 euro ex novo, ai sensi dell'articolo 37, comma 1, del d. lgs 50/2016, ovvero il NUOVO CODICE DEGLI APPALTI.
In virtù di ciò, avrebbe dovuto rispettare dei precisi obblighi normativi che di fatto non sono stati rispettati.
Il primo e più importante è quello dell' “adeguata motivazione”, che nella precedente normativa relativa agli appalti non esisteva.

Ma, cosa vuol dire adeguata motivazione? Come si motiva adeguatamente un affidamento diretto? 

Secondo le LINEE GUIDA ANAC PER L'ATTUAZIONE DEL NUOVO CODICE DEGLI APPALTI la motivazione adeguata non può prescindere da una valutazione comparativa con due o più operatori economici, anzi, nel caso di affidamento all’operatore economico uscente l'ANAC esprime un parere ancora più vincolante, affermando che è richiesto un onere motivazionale più stringente, dal momento che la scelta dell'operatore economico uscente deve essere motivata non solo dal grado di soddisfazione maturato dal precedente rapporto ma anche dalla competitività del prezzo offerto rispetto alla media dei prezzi praticati nel settore di mercato di riferimento. 
Questa motivazione, ovvero questo confronto concorrenziale tra preventivi, nel caso dell'affidamento temporaneo del servizio mensa scolastica non è avvenuto, dal momento che è stato direttamente affidato il servizio alla vecchia ditta, in maniera del tutto discrezionale.
Per evitare di incorrere in ulteriori errori del genere, che possono determinare anche conseguenze giudiziarie per i comuni che li commettono, abbiamo ritenuto sin dal momento dell'affidamento temporaneo, oltre un mese fa, di esprimere le nostre considerazioni sull'argomento alla Segretaria Comunale e al Sindaco ed oggi di presentare le nostre osservazioni affinché vengano inserite nel Piano Anticorruzione.

Nello specifico abbiamo chiesto che si preveda per gli affidamenti diretti sotto soglia una specifica indicazione ad introdurre, come criterio tendenziale, modalità di aggiudicazione che prevedano la consultazione di più operatori economici, secondo uno schema che prevede di invitare un numero di operatori da zero a sei, in base al valore dell’affidamento.

A corollario di queste osservazioni, ci sia consentito esprimere delle considerazioni su quanto dichiarato ieri dal Consigliere delegato alla Scuola, De Ieso, sul suo profilo Facebook, a margine della disgustosa vicenda della refezione scolastica a Benevento.

De Ieso ha manifestato tutto il suo orgoglio per la scelta da parte del Comune di San Giorgio di adottare un capitolato innovativo e orientato al Km 0. Tuttavia, alle domande di una cittadina che gli chiedeva se si potesse essere orgogliosi di un servizio che non è ancora partito e chissà quando partirà (ce lo ha confermato la Segretaria Comunale) e se fosse normale che l'affidamento temporaneo non rispettava il nuovo codice degli appalti, ha risposto piccato, e testualmente, “La Segretaria Comunale ha verificato il rispetto delle norme vigenti. Siamo sereni ed orgogliosi del lavoro fatto, Se ritiene che la legge sia stata violata, vada a denunciarci alla Procura della Repubblica”.

Ebbene, al delegato alla Scuola, rispondiamo che è stato già predisposto un dossier sulle anomalie dell'affidamento temporaneo nonché sui notevoli ritardi nella pubblicazione degli esiti della prima seduta pubblica relativa alla gara del nuovo appalto, dossier che ci riserviamo di presentare agli organi giudiziari.
Pertanto, se il consigliere De Ieso è sereno oggi così come lo era quando ha dichiarato di aver preso visione di tutta la documentazione relativa alla sicurezza delle scuole e che tutte le norme erano rispettate ma non si è accorto, purtroppo, che il Comune era da 13 anni inadempiente rispetto alle verifiche sismiche, obbligatorie dal 2003, forse è il caso che cominci a preoccuparsi!!!

Il nostro consiglio è quello di rimettere quanto meno la delega alla scuola, vista la sua manifesta inadeguatezza e superficialità nell'affrontare problematiche così importanti.
Se non volesse farlo di sua spontanea volontà, gli comunichiamo che provvederemo a richiederlo noi stessi al Sindaco.
San Giorgio non ha bisogno di amministratori sceriffo di salernitana memoria, bensì di amministratori che alle domande dei cittadini rispondono in maniera circostanziata e documentata.
Ci auguriamo che il prossimo consigliere delegato alla Scuola abbia queste caratteristiche ed inclinazioni.







martedì 8 novembre 2016

Il Vice Sindaco Giuseppe Ricci conferma iniziative informative pubbliche sul Piano Comunale di Protezione Civile


L'operazione FIATO SUL COLLO agli Amministratori Comunali è validissima e porta i suoi frutti!

Oggi abbiamo avuto la riprova che l'operazione FIATO SUL COLLO agli Amministratori Comunali è validissima e porta i suoi frutti!

Nell'ambito del nostro monitoraggio sui temi caldi della vita amministrativa sangiorgese, infatti, questa mattina ho avuto, come cittadina attiva del Meetup amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio, un incontro con la Segretaria Comunale, Dott. ssa Columbro e con i i Responsabili dell'Ufficio Tecnico Comunale, ing. Fusco e Arch. Fonzo. 
Si è trattato di un incontro del tutto tecnico che ha visto al centro dell'attenzione la documentazione completa sulla sicurezza scolastica in possesso del Comune.
A questa documentazione, relativa all'idoneità statica, alle verifiche antincendio, alle verifiche elettriche, delle caldaie e quant'altro, tuttavia, mancavano i certificati relativi alle verifiche sismiche, che risultano non essere state ancora effettuate.

Ebbene, ho verificato che, in virtù della DELIBERA NR 177 DEL 19/10/2016, è stata disposta la verifica dell'adeguatezza sismica di tutti gli edifici pubblici rilevanti ai fini del Piano di Protezione Civile sia di quelli che possono assumere rilevanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso, scuole comprese ovviamente, come previsto dalla ormai nota Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri nr 3274/2003, verifica che è propedeutica all'ottenimento dei finanziamenti previsti dalla Delibera di Giunta Regionale nr 482 del 31/08/2016 per la mitigazione del rischio sismico degli edifici comunali.

Tale reperimento di risorse è importantissimo perché permetterà al Comune di San Giorgio di mettersi finalmente in regola con quanto disposto sin dal 2003 in tema di verifiche ed adeguamento sismico degli edifici pubblici, in particolare di quelli scolastici.
Rispetto a queste verifiche propedeutiche, ovviamente abbiamo manifestato il nostro intento di controllo e monitoraggio, chiedendo anche ai responsabili dell'UTC di informare la popolazione sugli esiti delle ispezioni tecniche.

Un continuo coinvolgimento della popolazione era stato richiesto anche in riferimento alla diffusione non solo sul sito Istituzionale dell'ente del Piano di Protezione Civile Comunale.
Ebbene abbiamo avuto conferma che ci saranno a breve incontri informativi con la cittadinanza, che sono state ordinate e saranno distribuite brochure illustrative del Piano di Protezione Civile ed in più saranno sistemate nei luoghi previsti paline e cartelli indicanti i luoghi di attesa e di ricovero in caso di calamità, così come avevamo a più riprese richiesto.

L'incontro si è concluso con un accenno all'intricata vicenda del bando di gara per l'affidamento del servizio mensa che, sembrerebbe, ma il condizionale è d'obbligo, in dirittura d'arrivo e all'istituzione della Commissione Mensa che anche la Segretaria, come già precedentemente il Sindaco, si è impegnata ad inserire nella nuova carta dei servizi refezione scolastica.

Certo avremmo voluto, come già in precedenza, condividere temi, documenti e dichiarazioni dei responsabili tecnici comunali con la consigliera di minoranza del M5S, in pieno spirito pentastellato, ma ancora una volta non siamo riusciti a trovare in rete uno spazio web ufficiale in cui il M5S locale abbia registrato ed archiviato l'azione istituzionale della consigliera eletta nonché i documenti su Alto Calore, gli studi sul caso mensa, i report delle commissioni consiliari, i video dei Consigli Comunali, le mozioni ed interrogazioni discusse e, andando a ritroso, anche le video presentazioni della consigliera e dei candidati, i loro curriculum, le rendicontazioni relative alle spese per la campagna elettorale, e tutto quanto possa essere utile al cittadino per farsi un'idea del lavoro che il M5S di San Giorgio del Sannio sta facendo.

Probabilmente ci siamo persi nei meandri del web, ma confidiamo nel fatto che sicuramente un sito, un blog, uno spazio all'interno di una piattaforma dedicato al M5S di San Giorgio del Sannio esiste e che lo troveremo a breve.

Intanto la DELIBERA NR 177 DEL 19/10/2016 è disponibile sul sito del Comune  e sul nostro spazio Meetup 

venerdì 4 novembre 2016

La "lista della spesa" della consigliera pentastellata

FINALMENTE!!! 

Dopo lunga e sofferta attesa, sembra che il M5S di San Giorgio del Sannio si sia al fine incamminato verso la realizzazione pratica di quanto prevede il proprio ruolo istituzionale
La neo consigliera pentastellata, infatti, dando ascolto ai nostri appelli, in un post su Facebook datato 2 novembre, ha stilato un'impressionante lista di cose da fare: prossimi banchetti in tutta l'area del medio Calore; incontri con Sindaco, Prefetto e Dirigente Scolastica; accessi agli atti e perfino la deposizione di una corona votiva al cimitero.

Siamo davvero entusiasti di questa decisione!
Finalmente si è manifestata pubblicamente l'esistenza di un supporto istituzionale alle battaglie dei cittadini attivi!

A leggere la lunga lista, quello della “rediviva” consigliera M5S sembra un programma di azione davvero incisivo; tuttavia, scorrendo la lista degli accessi agli atti relativi alla sicurezza dei plessi scolastici, abbiamo riscontrato delle profonde discrepanze con quanto in nostro possesso, il che ci fa pensare che non tutta la documentazione sia stata richiesta e messa a a disposizione.

A questo proposito, allora, ci siamo chiesti: ma a che serve avere un consigliere eletto? 
Innanzitutto ad aprire il comune come “una scatoletta di tonno” e a portare fuori dalle stanze segrete tutte le informazioni. 
Per questo, ci aspettavamo di trovare un archivio di documenti su un sito dedicato, su un blog, sulla piattaforma meetup o in un qualsiasi luogo virtuale che non sia Facebook, dove poter inviare la nostra documentazione e dove poter leggere quella del gruppo M5S.

In realtà, non lo abbiamo trovato.

E' molto probabile, comunque, che si tratti di un nostro errore di ricerca, per cui l'invito è quello di comunicare ai cittadini sangiorgesi su quale spazio web ufficiale è possibile venire a conoscenza di tutta l'azione istituzionale della consigliera eletta e di quanto fatto finora dal M5S locale, dei documenti su Alto Calore, degli studi sul caso mensa, dei report delle commissioni consiliari, dei video dei Consigli Comunali, delle mozioni ed interrogazioni discusse e, andando a ritroso, anche delle video presentazioni della consigliera e dei candidati, dei loro curriculum, delle rendicontazioni relative alle spese per la campagna elettorale, e di tutto quanto possa essere utile al cittadino per farsi un'idea del lavoro che il M5S di San Giorgio del Sannio sta facendo.

Non vorremmo mai che la prima forza politica del Paese, a San Giorgio del Sannio “inciampi” proprio sulla trasparenza che, lo sanno anche le pietre, è uno dei pilastri del M5S e non può essere trascurata o dimenticata da chi è stato eletto per portare nelle istituzioni non solo la voce dei cittadini ma anche i temi cari al Movimento!

Ciò detto, cogliamo l'occasione per ricordare a chi legge che, grazie alla nostra istanza di accesso civico, sono disponibili sul sito del Comune quanto meno i certificati di agibilità di tutte le scuole, che tutta la documentazione in nostro possesso relativa all'agibilità della Scuola Elementare Capoluogo, peraltro fornitaci direttamente dai genitori, è disponibile qui e che sia sulla piattaforma Meetup sia nel nostro blog è disponibile tutta la storia della nostra azione civica ormai più che quinquennale.










LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...