sabato 21 gennaio 2012

Acqua: Monti fa marcia indietro!

Comunicato stampa
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

La mobilitazione paga: il popolo dell'acqua ha costretto il Governo a ritirare il provvedimento che vietava la gestione del servizio idrico attraverso enti di diritto pubblico, quali le aziende speciali.
È una vittoria dei cittadini e dei comitati che in tutto il paese hanno fatto sentire forte la loro voce in difesa del voto referendario.
Rimane ampiamente negativo il giudizio del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sul decreto liberalizzazioni che, a dispregio voto del giugno scorso, peggiora le già pessime misure del precedente Governo sulla privatizzazione degli altri servizi pubblici locali.
La mobilitazione del popolo dell'acqua continua per la piena attuazione del risultato referendario: avanti tutta con la ripubblicizzazione del servizio idrico e la campagna di obbedienza civile per una tariffa corretta e coerente coi referendum. Si scrive acqua, si legge democrazia.
Roma, 20 gennaio 2012

La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano

La Rivoluzione si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello....dalla Sicilia dei forconi arriva alto questo grido: il problema siamo noi... Noi che vendiamo un voto per avere il politico amico...Noi schiavi di noi stessi che del clientelismo facciamo uno stile di vita...facciamolo, dunque, una volta e per sempre, questo scatto di dignità...che questa protesta vada lontano...non facciamo in modo che di essa rimangano solo i disagi...riprendiamoci il nostro essere popolo e popolo sovrano!!!

Il business dell'acqua

L'acqua, fondamentale risorsa del Pianeta, sta rapidamente sparendo. La sua scarsità a livello globale si profila come la maggiore minaccia di crisi ecologica, economica e politica. L’oro blu, bene imprescindibile per  la vita umana, è sotto minaccia. Soprattutto perché fa gola alle multinazionali e il suo business ha un valore immenso. Per questo, le più potenti aziende del pianeta si affannano nella corsa alla trasformazione di questa risorsa in bene commerciabile. Anche se questo significa estrazione sregolata e selvaggia dalle falde.
Come sta accadendo in Pakistan, dove i pozzi scavati dalla multinazionale svizzera Nestlé stanno privando la popolazione dell’acqua potabile, che poi rivende a caro prezzo bell’e imbottigliata, la prima acqua “purificata”, cioè acqua di rubinetto trattata con l’aggiunta di minerali, commercializzata nel Paese asiatico. La dura denuncia viene da “Bottled Life”, un film documentario a breve in programma nelle sale svizzere, realizzato dal regista Urs Schnell e dal giornalista Res Gehriger.

“Come si trasforma l'acqua in un business da miliardi di dollari? La risposta sta nelle mani della società svizzera Nestlé”, spiega il trailer. Così, un giornalista di Zurigo inizia a indagare sulla corporation più potente del suo Paese e questo viaggio lo conduce dalla Svizzera dritto dritto verso il Pakistan, dove viene coinvolto in una dura lotta tra cittadini, piccole formiche inermi che cercano di proteggere le loro fonti locali, e un gigante internazionale.
Analizzando il successo del marchio Nestlè “Pure Life” , il più importante al mondo ,"un gioiello nel nostro portafoglio", secondo John Harris, capo di Nestlé Waters, il documentario si addentra nei meandri di un commercio ignobile e sregolato, smascherando i traffici “illeciti” di uno dei più spregiudicati ladri d’acqua, insieme a Danone e Coca-cola.
Maude Barlow, ex consulente delle Nazioni Unite responsabile per la questione dell'acqua, spiega che  “quando una società come la Nestlé compare dal nulla e dice, Pure Life è la risposta, vi stiamo vendendo l'acqua dei vostri stessi terreni, mentre dai rubinetti non ne esce nemmeno una goccia, o se c’è è imbevibile –il che è ancor più da irresponsabili- non possiamo che definire tutto ciò praticamente un atto criminale".
Ma cosa replica a queste accuse la Nestlé? Mette per iscritto, nero su bianco, in un comunicato diretto al giornale Tages Anzeiger il proprio impegno sul piano sociale: “abbiamo realizzato due impianti di filtraggio che offrono acqua potabile a oltre 10.000 persone a Sheikhupura, in Pakistan con acqua potabile e prevediamo di costruirne un altro per il 2012”. Ma, in realtà,  nel frattempo, si è sempre rifiutata di rilasciare interviste e di far visitare gli impianti, come spiegano Schnell e Gehriger.
Eppure, il ritratto dell’azienda che viene fuori dal documentario è in netto contrasto con i valori sbandierati dall’azienda. Così, cocciuto e imperterrito, Gehriger visita un campo profughi in Etiopia dove, nel 2003, Nestlé aveva installato un impianto per il trattamento dell’acqua. Ha così scoperto che, appena due anni dopo dal suo avvio, non ha mai più funzionato correttamente. E la scarsità d'acqua è tornata a farsi sentire. Ma si tratterà sicuramente di una sfortunata coincidenza…
Fatto sta che secondo uno studio dell’United Nations Comitee on Economic, Social and Cultural Rights, oggi in Pakistan, il 44% della popolazione non ha ancora accesso ad acqua potabile e sicura. Percentuale che sale al 76.5% nella popolazione delle aree rurali. Ogni anno, continua lo studio, in Pakistan muoiono più di 200.000 bambini a causa della dissenteria e l’accesso alle proprie falde sotterranee è la sola possibilità per le persone per avere acqua sicura. Insomma, l’acqua è vita, non un bene da cui trarre un indiscriminato profitto, in nome del quale, la Nestlé sta contribuendo al depauperamento delle risorse idriche, inaridendo le locali fonti d'acqua e i pozzi fino a oggi utilizzati per uso domestico e agricolo. Inoltre, l'attuale estrazione dell'acqua condotta dalla Nestlé non è sostenibile: la multinazionale preleva oro blu molto più velocemente di quanto possa essere naturalmente rinnovata, mettendo a grave rischio il diritto all'acqua delle future generazioni.

mercoledì 18 gennaio 2012

GIU' LE MANI DALL'ACQUA!!!

Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto.
Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è espressa in ogni territorio, dimostrando la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e Stato attraverso la politica.
Il voto ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.
A questa straordinaria esperienza di democrazia il precedente Governo Berlusconi ha risposto con un attacco diretto al voto referendario, riproponendo le stesse norme abrogate con l’esclusione solo formale del servizio idrico integrato.
Adesso, utilizzando come espediente la precipitazione della crisi economico-finanziaria e del debito, il Governo guidato da Mario Monti si appresta a replicare ed approfondire tale attacco attraverso un decreto quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull’acqua, forse addirittura in parallelo ad un analogo provvedimento a livello di Unione Europea che segua la falsariga di quanto venne proposto anni addietro con la direttiva Bolkestein. In questo modo si vuole mettere all’angolo l’espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano, schiacciare ogni voce critica rispetto alla egemonia delle leggi di mercato ed evitare che il “contagio” si estenda fuori Italia.
Noi non ci stiamo.
L’acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, e tanto meno può essere affidata in gestione al mercato.
I beni comuni sono l’humus del legame sociale fra le persone e non merci per la speculazione finanziaria.
Ma sorge, a questo punto, una enorme e fondamentale questione che riguarda la democrazia: nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa.
Chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano.
Chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di sottoscrivere questo appello e di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

Oggi più che mai, si scrive acqua e si legge democrazia.

Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Primi firmatari:
Stefano Rodotà, Ugo Mattei, Luca Nivarra, Gustavo Zagrebelsky, Roberto Vecchioni, Gaetano Azzariti, Alberto Lucarelli, Riccardo Petrella, Maurizio Pallante, Valerio Mastandrea, Pietro Sermonti, Gino Strada, Marco Paolini, Don Andrea Gallo, Dario Fo, Padre Alex Zanotelli, Luciano Gallino

FIRMA ANCHE TU...QUI!

domenica 15 gennaio 2012

Ecco il testo della Proposta di Legge "Parlamento Pulito"


QUI il testo del DISEGNO DI LEGGE di iniziativa popolare relativo alla "Riforma della legge elettorale della Camera e del Senato riguardante i criteri di candidabilità ed eleggibilità, i casi di revoca e decadenza del mandato e le modalità di espressione della preferenza da parte degli elettori"






venerdì 13 gennaio 2012

La politica italiana, nazionale e locale, è sempre la solita solfa...siamo alla debacle della democrazia rappresentativa!

La giornata politica di ieri ha consegnato alla storia del nostro Paese due eventi: il no del Parlamento all’arresto di Cosentino e il responso negativo della Consulta sul referendum relativo all’abrogazione del cosiddetto Porcellum.
Subito questi eventi sono diventati i protagonisti assoluti dei telegiornali, dei talk show di approfondimento politico, delle pagine della carta stampata e dei portali d’informazione.
Sugli schermi e nei titoloni a tutta pagina le parole di chi festeggiava da un lato e di chi, sorpreso e indignato, gridava al regime.

A guardare queste facce e a sentire queste parole, ci chiediamo:
ma davvero c’è ancora qualcuno che credeva che davvero Cosentino sarebbe stato arrestato?
Davvero c’è ancora qualcuno che crede che i nostri politici, quelli che dovrebbero rappresentarci, votino in parlamento con onestà intellettuale e non seguendo e perseguendo il proprio personale interesse?

Davvero c’è ancora qualcuno che non aveva già capito che il referendum sarebbe stato abrogato, avendolo già definito anticostituzionale, in pubbliche interviste e sulla stampa, illustri costituzionalisti e teorici della politica, primo fra tutti Giovanni Sartori?
Il referendum abrogativo, e questo la sanno praticamente tutti, può soltanto cancellare una legge e non può sostituire la legge abrogata con una precedente!
E poi, questo non ce lo dimentichiamo, i partiti che hanno proposto il referendum sono gli stessi che non hanno fatto
niente, quando erano al governo, per realizzare una riforma elettorale vera e concreta!

Dunque, dove sta la notizia? La politica italiana va così da troppo tempo ormai ed ogni giorno di più mostra le falle, ormai irreparabili, della democrazia rappresentativa!!!
Dove sta la sorpresa e l’indignazione? La sorpresa, secondo noi, è solo per chi ancora non si rende conto che di essere quotidianamente preso in giro!!!

Oggi è il momento di reagire, altrimenti continueremo a vivere nel paese del Marchese del Grillo, dove il maggiorente turno si affaccia alla finestra ed alla gente radunata di sotto proclama: “Mi dispiace, io sono io e voi non siete un c….”!!!

E’ il momento di reagire a livello nazionale ricordando a tutti che una proposta per una nuova legge elettorale “costituzionalissima” esiste già, è sostenuta dal MoVimento 5 Stelle e dalle firme di 350.000 cittadini e si basa su alcuni punti cardine fondamentali:
·         NO AI PARLAMENTARI CONDANNATI
·         NESSUN CITTADINO ITALIANO PUO’ ESSERE ELETTO PER PIU’ DI 2 LEGISLATURE 
·         I CANDIDATI DEVONO ESSERE VOTATI DAI CITTADINI COL SISTEMA DELLA PREFERENZA DIRETTA
Purtroppo, però, questa proposta giace presso il Senato della Repubblica in chissà quale cassetto da almeno 4 anni.
Ora come ora, quindi, è necessario spingere e insistere affinché il Premier Monti si renda disponibile ad ascoltare la voce di coloro che la sostengono.

Ma è il momento di reagire anche a livello locale, visto che dalle nostre parte di amministratori che prendono in giro il popolo ce ne sono in abbondanza!
Prendiamo ad esempio San Giorgio del Sannio, negli ultimi giorni dello scorso anno, abbiamo letto sulla stampa cartacea locale numerosi articoli in cui l’Amministrazione Comunale faceva roboanti proclami su tutte le iniziative che l’amministrazione stessa s’impegnava a portare avanti già a partire dall’inizio del 2012: si parlava di iniziative per la filiera corta agroalimentare, di lavori nel centro storico per garantire la sicurezza dei cittadini sulle strade, di welfare e politiche sociali portate avanti anche in tempo di crisi, del Giro d’Italia che porterà San Giorgio tra le grande località nazionali, e perché no internazionali, del ciclismo…

Nel ricordare ai nostri amministratori che il tempo della “necessaria” presenza sui giornali per acquistare consensi è ormai finito da ormai sei mesi e nel sottolineare che in questi sei mesi poco o nulla sembra essere stato fatto quanto meno per cominciare a rendere concrete le promesse fatte in campagna elettorale, prendiamo spunto dalla corsa in rosa che calcherà le strade del nostro paese, una volta dei fiori e della cortesia, per sottolineare come la vita amministrativa di San Giorgio è tutt’altro che “rosa e fiori”!!!

Da tempo ormai, ma questo nessuno sembra ricordarlo con facilità, San Giorgio del Sannio ed i suoi vecchi e nuovi amministratori, che con i vecchi sono in perfetta continuità politica ed amministrativa, sono sotto la lente d’ingrandimento per diverse presunte anomalie nella gestione della cosa pubblica, dal depuratore di Gianguarriello, per cui l’ex sindaco Nardone è indagato per disastro ambientale, per l’incendio del Capannone Barletta, le cui udienze sono ancora in corso, per l’amianto alle ex Poste su è stato aperto un fascicolo presso la Procura della Repubblica, per l’erigendo edificio in via Manzoni, su cui si stanno svolgendo indagini a cura del Corpo Forestale dello Stato.

Dunque, non è tutto oro quello che luccica!!!
E non basteranno certo i Babbi Natale in bicicletta a far diventare San Giorgio la capitale del Ciclismo italiano o i conti in ordine a trasformarla in un Comune Virtuoso, così come non è bastato il “Natale (presa) in Giro” ad aprire le porte di San Giorgio ai molto presunti flussi del turismo invernale!

Ora non è più il tempo delle deleghe in bianco: riprendiamoci lo spazio sociale e politico che nel tempo ci è stato gradualmente tolto!
Possiamo farlo grazie al continuo e costante confronto in rete, sul nostro blog http://versosangiorgioacinquestelle.blogspot.com/, attraverso il nostro profilo Facebook “Verso SanGiorgio ACinque Stelle”, attraverso la nostra email sangiorgiocinquestelle@gmail.com.
Abbiamo già raccolto numerose proposte operative, molte delle quali a costo zero e facilmente attuabili, che proveremo a realizzare. Solo così i cittadini si riapproprieranno di ciò che gli spetta, di ciò che vogliono, di ciò che è loro!

Nessun cittadino italiano può essere eletto in Parlamento per più di due legislatureNo ai 25 parlamentari condannati in Parlamento - Nessun cittadino italiano può candidarsi in Parlamento se condannato in via definitiva, o in primo e secondo grado in attesa di giudizio finale


domenica 8 gennaio 2012

Ancora riflessioni su Equitalia


Il Decreto Monti, che dovrebbe salvare l'Italia dalla rovina, ha previsto modifiche per Equitalia che sono assolutamente ridicole: l'interesse del 9%, che è un interesse pressocchè usuraio, passa ad una cifra variabile che non si capisce quant’è (dovrebbe essere pari al «rimborso dei costi fissi del bilancio Equitalia», ovvero?), la rateizzazione del debito si potrà prorogare fino a 72 mesi «ma so...lo in caso di peggioramento della situazione economica» cioè se la tua condizione economica di pensionato o impiegato statale o operaio rimane costante nel tempo la rateizzazione non si può fare, i pignoramenti continueranno, con la sola differenza che sarà il debitore a mettere in vendita la sua casa e non più Equitalia, e questo con grande soddisfazione dei tartassati che collaborreranno fattivamente con Equitalia alla propria stessa disfatta.E, infine, ciliegina sulla torta, per rendere operative questi ridicoli aggiornamenti, ci sarà tempo fino al 31 /12 /2013: ciò significa che tutto rimarrà uguale per altri due anni per la felicità di Equitalia e di Befera. E' ormai assolutamente improcrastinabile che i cittadini chiedano di CHIUDERE EQUITALIA e di RIFORMARE TOTALMENTE I CRITERI DELLA RISCOSSIONE TRIBUTI, per cui i sono assolutamente d'accordo con Federcontribuenti che ha organizzato una raccolta di firme on line e anche con banchetti nelle varie città d'Italia (http://www.firmiamo.it/liberati-da-equitalia--mettici-la-firma--) a sostegno della proposta di legge del Sen. Pedica (IdV) per lo scioglimento di Equitalia e la riforma del sistema della riscossione. Voi che ne pensate?

L'articolo su Equitalia è online su "e-press"



L'articolo su Equitalia di Elvira Santaniello è stato pubblicato sul giornale online di libera informazione della'area flegrea e-press

giovedì 5 gennaio 2012

Quello che penso di Equitalia...

di Elvira Santaniello

Ho, volutamente, fatto passare qualche giorno dalle dichiarazioni di Grillo su Equitalia e dalle conseguenti repliche di politici e amministratori delegati...a mente fredda, mi sento di dire che il vero problema, secondo me, non è Grillo che chiede di comprendere le ragioni per le quali Equitalia è diventata un incubo per gli italiani bensì il fatto che la politica ancora una volta è tanto lontana dai cittadini da non capire come Equitalia non sia un mezzo contro l'evasione bensì solo un mezzo di tortura per i più deboli: una tortura per i poveri cristi, quei poveri cristi che non hanno pagato una bolletta o si sono scordati il bollo dell'auto o la TARSU...c’é chi lo ha scordato o magari volutamente e consciamente non lo ha pagato perché non arriva a fine mese, ma non sono certo questi poveri cristi gli evasori!

Chi evade questi “piccoli” balzelli sicuramente li paga tutti, perché sono ben altre ed alte cifre quelle che gli interessa non pagare!!!

La politica e i politici, che per loro natura dovrebbero essere quelli che sono demandati a rappresentare le esigenze e le necessità della gente, non possono non capire che il vero problema non è Grillo bensì il meccanismo vessatorio messo in piedi da Equitalia, meccanismo che, basato sulle lungaggini amministrative, che fanno lievitare gli interessi, sui tassi di interesse ai limiti dell’usura e sull’eccessivo utilizzo della metodologia del pignoramento anche a fronti di debiti di piccola entità, determina situazioni che hanno dell’incredibile.
Un caso emblematico, ad esempio, è quello di una malato di Alzheimer cui Equitalia, per un debito di soli 63 euro, ha avviato una procedura di esecuzione immobiliare atta ad ipotecare la sua abitazione. L’intera vicenda, che ha fatto emergere profili di illegalità, ha indotto il pm genovese titolare del procedimento a chiedere il rinvio a giudizio per il direttore ligure di Equitalia, e dei funzionari della stessa società concessionaria del servizio di riscossione tributiIl caso risale al 2005 quando Equitalia era ancora Gestline e le accuse nei confronti degli interessati sono di abuso in atti d'ufficio e falso.

Detto questo, considero assolutamente inopportune le affermazioni di politici quali Deborah Serracchiani, arrivata allo scranno europeo e ad un compenso annuale di circa mezzo milione di euro grazie soltanto a 3 minuti di gloria durante l’ultimo congresso del PD, la quale ha dichiarato, con la semplicità di cui ha fatto una bandiera, che “Grillo cavalca il malcontento”.
Ma il malcontento di cui parla Grillo non dovrebbe essere al centro dell’analisi, della comprensione e dei tentativi di soluzione da parte della politica, quindi anche da parte sua?
Se, dunque, Grillo cavalca il malcontento, la Serracchiani e gli altri, seppur pagati dai cittadini  e demandati a rappresentarli, che fanno?
Di questo malcontento così come di tante altre cose, se ne fottono altamente!

Detto questo, e reso pubblicamente noto che, secondo me, mai come questa volta le considerazioni di Grillo sono ben più che condivisibili, mi preme suggerire a tutti la lettura di una articolo inchiesta de “La Voce delle Voci” che potete leggere qui
E’ un articolo molto complesso per la sua ricchezza di nomi, situazioni ed intrecci di varia natura ma ci aiuterà a capire come l’universo Equitalia sia un dedalo di carriere, favori, clientele e voti in cui si sono fiondati politici ed avvocati i quali si stanno spartendo la torta ai danni di quei poveri malcapitati che, per non aver pagato una tassa qualsiasi, si trovano ipotecato il tetto che hanno sulla testa!!!

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