venerdì 23 dicembre 2011

La rivincita dell’Islanda: non c’è benessere senza partecipazione

da Guastalla 5 Stelle

Mentre nel resto d’Europa le economie nazionali fanno segnare record negativi, l’Islanda si distingue con una disoccupazione in calo al 6 per cento ed una crescita per il 2012 del 2,4. Intanto, prosegue il percorso partecipativo, con la nuova costituzione ormai pronta, nuove piattaforme online per la democrazia diretta ed una più equa distribuzione delle ricchezze.
La notizia si riassume tutta nei dati Ocse sullo sviluppousciti circa un mese fa. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha stilato come al solito la lista delle previsioni economiche dei paesi membri per il biennio 2012-2013. Scorrerla è come osservare una mappa della peggiore crisi economica della storia.
La disoccupazioneraggiungerà il 18,5 per cento in Grecia, il 22,9 in Spagna, il 14,1 in Irlanda e il 13,8 in Portogallo. Portogallo, Grecia e Italia saranno in recessione: le loro economie si contrarranno rispettivamente del 3,2 per cento, del 3 per cento e dello 0,5.
Ma basta soffermare lo sguardo altrove per osservare dati del tutto differenti. Parliamo dell’Islanda. Una crescita prevista del 2,4 per cento nel 2012, la disoccupazione scesa al 6 per cento. Parliamo di cifre sbalorditive in tempi come questi. Soprattutto se le confrontiamo con quelle di qualche tempo fa, quando l’Islanda – fra le prime nazioni ad essere colpite dalla crisi – faceva registrare le prestazioni peggiori a livello mondiale.
Insomma, proprio la nazione che si è opposta fermamente al ricatto globale del debito, che ha riaffermato la propria sovranità popolare rifiutandosi di pagare per gli errori commessi da banchieri e speculatori privati, è anche quella che si è ripresa meglio dalla terribile crisi che gli era piombata addosso. Ci sarà forse una relazione?
Ma come, ci si chiederà, non avevano detto che l’Islanda sarebbe stata la Cuba del nord? Non aveva, l’élite finanziaria mondiale al completo, condannato il paese ad un destino di estrema povertà, se i suoi cittadini non avessero seguito alla lettera i dettami di Fmi, Bce, Ue? Sì, lo avevano detto, sì lo avevano fatto. Ma gli islandesi, gente di mare, schietta e testarda, non c’erano stati. Con bendue referendum, con esiti plebiscitari, avevano affermato che quel debito privato loro non l’avrebbero pagato. I fatti stanno dando ragione agli islandesi.
E non è tutto. Il popolo islandese ha portato avanti il percorso di democrazia partecipativa avviato con la cosiddetta “rivoluzione silenziosa”. Adesso ha una nuova costituzione già pronta, redatta da un’assemblea democraticamente eletta con l’aiuto di internet ed il controllo e l’ausilio continuo della cittadinanza, che aspetta di essere approvata con un referendum nei primi mesi del 2012.
Alcune città, fra cui la capitale Reykjavík, si sono dotate dipiattaforme online per la democrazia diretta, che cercano di stimolare e coinvolgere sempre di più i cittadini nelle decisioni delle amministrazioni, in un circolo virtuoso di partecipazione sociale.
Dal luglio 2010, poi, l’Islanda è un vero e proprio paradiso per giornalisti e liberi pensatori di tutto il mondo. Il 16 luglio 2010, infatti, il parlamento ha approvato una legge che garantisce a pieno la libertà di espressione, con una tutela specifica per internet. Viene garantita l’impunità a chiunque pubblichi su internet informazioni riservate militari, giudiziarie o societarie ed è tutelato anche chi viola un segreto di stato. L’Islanda promette dunque una copertura quasi totale ai disvelatori di segreti, e non potrà dare esecuzione ad alcuna rogatoria estera che miri ad oscurare un sito internet islandese contenente tali informazioni.
Infine, un’altra recente statistica pubblicata dall’Ocse mette l’Islanda al terzo posto assoluto per quanto riguarda l’equità delladistribuzione delle ricchezze. Volete sapere gli ultimi in classifica – ovvero i paesi con maggiori disparità economiche-? Nell’ordine, dal peggiore, Cile, Israele, Italia, Portogallo, Gran Bretagna e Stati Uniti. Tutti paesi che hanno sperimentato politiche ultraliberiste o sono andati incontro ai famigerati “salvataggi”. Siamo ancora sicuri che la strada che ci è stata imposta – a noi, cittadini italiani – per uscire dalla crisi sia la migliore?

Il senso del nostro SOGNO

da Marco Savarese  (MoVimento Cinque Stelle Napoli)

A questo paese per risollevarsi servono poche cose chiare e semplici:

1) dei cittadini che facciano i politici per poco tempo, senza leader e senza privilegi di casta e lo sono quelli del MoVimento 5 stelle
2) la consapevolezza diffusa che l'inquinamento, la scarsezza di risorse fossili e gli sprechi energetici devono indicare la via per una nuova rivoluzione industriale che punti alle tecnologie per la decrescita degli sprechi (case passive, cogeneratori, mobilità sostenibile)
3) un approvvigionamento alimentare che punti sempre più al biologico e al Km zero
4) la riduzione drastica di spese militari, la tassazione degli immobili della chiesa, una forte fiscalità sui capitali che hanno beneficiato dello scudo (altro che 2%).
5) E una forte volontà di cambiamento che si basi sulla conoscenza, sulla partecipazione e sul massimo sfruttamento delle reti (internet ma anche sociale).
Abbiamo provato per decenni la cosiddetta democrazia rappresentativa e in questi anni ci stiamo rendendo conto che, così com'è, non può essere il modo migliore per governare un paese e forse neppure il mondo intero. Si avverte forte la voglia di cambiamento, la necessità di dare più forza alle istanze dei cittadini, di smettere di ridurre la democrazia al singolo momento del voto e di aprire le porte delle stanze del potere ai cittadini piuttosto che ai partiti organizzati, di rendere le decisioni collettive piuttosto che prese al chiuso di grigi uffici .
Ora abbiamo uno strumento che anni fà non c'era ed è Internet e dobbiamo tutti imparare ad usarlo al meglio per raggiungere le informazioni e confrontarle, smettendo di essere spettatori passivi, e lo dobbiamo usare anche per trovare le migliori soluzioni ai problemi, per arrivare ad avere un' "intelligenza collettiva" che ci aiuti nelle grosse sfide che ci aspettano nel prossimo futuro.
Sfide che riguardano la sfera sociale, economica ed ambientale.
Della sfera sociale e politica abbiamo detto, ora l'economia.
Non possiamo più inseguire il falso mito della crescita che porta lavoro e benessere, la parola crescita all'infinito è un'assurdità in natura ma ci viene propinata come soluzione di tutti i mali. L'uso dei combustibili fossili ci ha fatto credere che tutto fosse possibile, che la produzione di merci potesse portare la felicità ovunque, ma l'industrializzazione estrema ha l'altra faccia delle medaglia ed è la riduzione dei posti di lavoro nei paesi occidentali e lo sfruttamento massimo dei lavoratori dell'est asiatico ed europeo a causa dei costi bassi e delle quasi nulle garanzie per i lavoratori.
Ora siamo arrivati al picco dell'estrazione del petrolio, è sempre più difficile e costoso estrarlo e l'inquinamento che produce il suo uso non può più essere ignorato. Dobbiamo cambiare paradigma culturale, il risparmio energetico e la produzione "diffusa" quindi non centralizzata devono diventare delle linee guida. Si devono ridurre enormemente gli sprechi e passare con coraggio alle energie rinnovabili togliendo, con l'auto-produzione locale, anche il monopolio ai grossi produttori di petrolio e di gas e quindi riducendone la dipendenza e risparmiando enormi flussi di denaro da investire nella riqualificazione energetica degli edifici sia pubblici che privati. Le grandi opere di cui ha biogno il paese non sono certo il TAV o le colate di cemento e di asfalto ma sono diffuse su tutto il territorio e riguardano la messa in sicurezza degli edifici scolastici, dei terreni a rischio frana e alluvioni, opere che porterebbero lavoro utile, risparmio di vite umane e miglioramento delle condizioni di vita di un intero paese.
Infine la questione "ambientale" che è come dire la questione "vitale" : se non diventa patrimonio collettivo l'idea che l'ambiente è il primo tassello per una vita degna di essere vissuta, dove si possa vivere e non sopravvivere, ogni discorso sarà superfluo.
Abbiamo finora usato il mondo come una pattumiera, di rifiuti solidi urbani e soprattutto di scarti industriali tossici e poi ci chiediamo perchè le percentuali di ammalati di patologie respiratorie e tumorali aumentano. Stanno emergendo a livello nazionale come pure mondiale enormi drammi di inquinamento ambientale, le grosse perdite di petrolio nei mari, le montagne di plastiche che galleggiano negli oceani, amianto e metalli pesanti sepolti nelle campagne, questo è il mondo che ci siamo costruiti in questi ultimi 30 anni e oggi la Terra ci sta presentando il conto. Continuare a non vederlo porterà la nostra civiltà all'estinzione e avere una classe politica "anziana", "corrotta", "amorale" velocizzerà questo processo.
Abbiamo la possibilità di invertire la rotta, ma il primo passo da fare è la conquista della consapevolezza che il cambiamento deve partire dal basso, dal personale e che dobbiamo ripensare un mondo, dobbiamo ripensare una politica, dobbiamo ripensare una società.
Per me ci sono 2 esperimenti molto importanti al momento nel panorama nazionale, esperimenti migliorabili senz'altro ma che hanno dentro di sè un virus positivo, che accorpano dentro di sè molte delle possibili soluzioni ,dal punto di vista economico-ambientale e da quello politico : Decrescita felice e MoVimento 5 stelle.
Partiamo da qua.


martedì 20 dicembre 2011

A San Giorgio del Sannio si applichi compiutamente lo Statuto comunale!

Rosanna Carpentieri, Coordinatrice del Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia, aderente al forum civico Cittadini in MoVimento, con la formula della lettera aperta, si rivolge al sindaco di San Giorgio del Sannio Claudio, Ricci richiedendo un'applicazione compiuta dello Statuto comunale.

"La maggioranza dei cittadini sangiorgesi ignora che c’è una legge che prevede la partecipazione attiva delle associazioni e dei cittadini e, nel caso non venga applicata, un qualsiasi cittadino può far decadere il sindaco. In particolare l’art. 70 contempla che i cittadini possono pretendere che i sindaci decadono se non attuano l’art. 8 della legge 267/2000. Ora l’applicazione di questa legge, ignota a tutti, consentirebbe di poter partecipare attivamente alla vita del proprio Comune, a settori strategici della vita di una comunità come scelte energetiche, tarsu, ici, rifiuti, scelte e reati ambientali, cementificazioni, fuenti, speculazioni, settori dove il solito gruppetto di predatori affaristi si muove nell’ombra e in maniera sotterranea, e soprattutto evitare che decisioni importanti le prendano in pochi a discapito di molti soprattutto in settori cardine della vita di una comunità, come rifiuti, urbanistica, trasporti, servizi pubblici, consumo del territorio, occupazione.
L’oscuramento delle regole democratiche è il primo passo verso la criminalizzazione delle regole amministrative verso cui ha dimostrato di essere ostico, poi viene il resto. I soliti noti e i soliti ignoti che controllano tutto e tutti. Lei certamente conoscerà l’art. 8 succitato e, sulla partecipazione popolare, si dice che i Comuni valorizzano le libere forme associative e promuovono organismi di partecipazione popolare all’amministrazione locale.
I rapporti di tali forme associative sono disciplinati dallo statuto. Nel procedimento relativo all’adozione di atti che incidono su situazioni giuridiche soggettive devono essere previste forme di partecipazione degli interessati secondo le modalità stabilite dallo statuto, nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legge 7 agosto 1990, n. 241. Nello statuto devono essere previste forme di consultazione della popolazione nonché procedure per l’ammissione di istanze, petizioni e proposte di cittadini singoli o associati, dirette a promuovere interventi per la migliore tutela di interessi collettivi e devono essere, altresì, determinate le garanzie per il loro tempestivo esame.
Possono essere anche previsti referendum su richiesta di un adeguato numero di cittadini. Le consultazioni e i referendum di cui al presente articolo devono riguardare materie di esclusiva competenza locale e non possono avere luogo in coincidenza con operazioni elettorali provinciali, comunali e circoscrizionali.
Lo statuto, ispirandosi ai principi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203, e al decreto legislativo 25 luglio 1999, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell’Unione Europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti. Noi pensiamo che ora bisogna pretendere che i Comuni inseriscano nei regolamenti e negli statuti gli strumenti di attuazione dell’ art. 8:
- per promuovere le libere forme associative;
- per promuovere alla gestione del Comune la partecipazione diretta dei cittadini;
- prevedere le procedure per l’ammissione di proposte, petizioni e istanze da parte dei cittadini;
- consentire i controlli e l’accesso agli atti da parte dei cittadini (sull'amianto alle ex poste avete scelto la strada illegale della secretazione di documenti decisivi per la responsabilità dell'ente !;
- prevedere regole per referendum consultivi, deliberativi, abrogativi;
- prevedere i tempi per le petizioni e le istanze, con sanzioni in caso di inadempimento.
Relativamente alla applicazione di tale art. 8 non ci sembra che Lei è fra quei comuni dove questo articolo è applicato.
Lo statuto infatti di San Giorgio del Sannio contiene tra le forme di partecipazione popolare un riferimento all'istituto del difensore civico (di nomina non popolare, ma espressione della maggioranza consiliare in carica e come tale non garantistico e non super partes) e a quello del referendum consultivo.
In relazione a quest'ultimo non ci risulta che l'Ente abbia ancora adottato apposito Regolamento di attuazione e tuttavia esso appare completamente snaturato nella sua finalità dal momento che, come si legge dal successivo art.44 dello statuto, si escludono dalla potestà referendaria materie come Piano Regolatore generale e strumenti urbanistici attuativi, lo statuto comunale e regolamento del consiglio comunale, le espropriazioni per pubblica utilità e tutti quegli oggetti su cui siano già state assunte DELIBERE con conseguenti impegni finanziari .
Riservandoci un'analisi compiuta dello statuto comunale ( la legge 267 del 2000 stabilisce che il Comune deve dotarsi di regolamenti attuativi degli organismi di partecipazione e se un Comune oggi, nel 2010, dopo 20 anni, non ha ancora il regolamento attuativo dei referendum, è inadempiente tout court davanti alla legge e il cittadino può denunciare gli amministratori alla magistratura !) e del drastico ridimensionamento con esso perpetrato dei diritti di partecipazione voluti dal legislatore, non possiamo non sorridere con amaro sarcasmo al pleonastico e risibile fumo negli occhi gettato dall'attuale statuto nel momento in cui sancisce che il Comune intende assicurare la partecipazione di tutti i cittadini, come singoli o in forma associata, alla "organizzazione sportiva" (sic!) del proprio territorio, ed i diritti di partecipazione attiva attraverso "mostre, convegni, rassegne....e pubbliche informazioni".
Pertanto la diffidiamo a prendere atto della sua inadempienza e a rendere quanto prima conforme al dettato della legge e lo statuto con relativi regolamenti attuativi e la libera esplicazione della democrazia dal basso nel nostro paese. Auspichiamo anche che ci faccia pervenire immediatamente la sua posizione a riguardo per consentirci, così, di analizzare la situazione a livello locale onde poter procedere alla mappatura della situazione della democrazia incompiuta anche a livello nazionale".

venerdì 16 dicembre 2011

Un Natale a 5 Stelle? Sarà per l'anno prossimo...forse...

C’è la crisi”!
Questo è il ritornello che si sente echeggiare dappertutto, in tv, sui giornali, al mercato, nelle botteghe del panettiere o del salumiere…c’è una grande crisi economica mondiale, figuriamoci  per la piccola economia della nostra comunità di poco più di 10.00 anime!!!
Eppure, il nostro sindaco dalle pagine de Il Sannio Quotidiano di oggi, 16 novembre 2011, fa sfoggio dei soli 15.000 euro spesi per le luminarie natalizie e della collaborazione dell’Amministrazione con i commercianti, i quali, nonostante i tempi attuali siano quello che sono, hanno dato fiducia alla visione proposta dall’Amministrazione di una San Giorgio a vocazione turistica, una San Giorgio che aspetta un gran flusso di visitatori per le prossime feste, grazie, non solo alle splendenti luminarie che addobbano le strade ma anche al ricchissimo programma di iniziative organizzate dal Comune.

Ebbene, noi del Forum Civico “Cittadini in Movimento verso San Giorgio a 5 Stelle” non vogliamo parlare delle luminarie, della Kermesse “Natale in Giro” (questo è il titolo del cartellone di eventi), di quanto è costata, di chi sono i protagonisti, del perché i protagonisti sono questi e non altri.
Non ne vogliamo parlare perché ogni anno, bene o male, si ripetono, così come si ripete la Natività, i soliti ritornelli sugli sprechi di risorse economiche da parte dell’Amministrazione e sugli inciuci che stanno dietro agli incarichi affidati al alcuni piuttosto che ad altri solo perché amici e parenti di assessori ed affini.
Non ne vogliamo parlare perché riteniamo questi ritornelli, seppur dotati di fondamento, sterili e strumentali.
Vogliamo, invece, fare delle osservazioni e delle proposte che possano diventare materiale utile per gli anni a venire e per gli amministratori futuri.

Innanzitutto, suggeriamo, prima di organizzare della attività di grande respiro per la comunità, di ascoltare le varie anime del paese, le associazioni, i movimenti, i singoli cittadini, ma tutte le associazioni, tutti i movimenti, tutti i cittadini, perché è proprio dai cittadini che nascono le idee migliori, dai piccoli artigiani, dagli imprenditori, da poeti e pittori, dagli anziani, custodi della memoria storica del paese, dai giovani con il loro legame stretto con l’innovazione e la tecnologia, dai bambini, i cui sogni e desideri sono da sempre l’anima del Natale.

E poi, rileviamo che la maggior parte delle iniziative del programma natalizio si svolgono al chiuso dell’Auditorium Cittadino e delle Chiese.
Secondo noi, invece, sarebbe stato sicuramente più attrattivo per i sangiorgesi e, soprattutto, per gli auspicati flussi turistici, vivere il paese, chiudendo al traffico alcune strade e facendone vere e proprie “Vie del Natale” con artisti di strada e bancarelle di artigiani locali e di associazioni per la solidarietà, con laboratori itineranti sull’ecologia e su come, anche a Natale, è possibile ridurre i rifiuti, risparmiare l’acqua, e realizzare stili di vita più sobri ma non per questo meno belli ed intensi…

Il Natale sarebbe stata l’occasione per cominciare a pensare ad un’altra idea di mondo, un’altra idea di vita in comunità, meno materialistica, meno legata ai familismi e ai piccoli inciuci di paese: sarebbe stato un Natale a Km 0, che si vive lasciando a casa la macchina e camminando a piedi, che si vive acquistando dagli artigiani del posto, in cui il teatro di strada rappresenta il paradigma delle relazioni umane, un Natale che, magari, poteva richiamare il tanto atteso Giro d’Italia, non solo nel nome della manifestazione, ma anche per l’utilizzo concreto del mezzo meno inquinante per eccellenza!

Questo avrebbe potuto essere il Natale della sperimentazione e dell’innovazione rispetto al solito consumismo e conformismo!
Del resto, Albert Einstein ha scritto: “…Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi è la miglior cosa che possa accadere a persone e interi paesi perché è proprio la crisi a portare il progresso. La creatività nasce dall'ansia, come il giorno nasce dalla notte oscura. E‘ nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie…Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è routine, una lenta agonia. Senza crisi non ci sono meriti. E‘ nella crisi che il meglio di ognuno di noi affiora perché senza crisi qualsiasi vento è una carezza. Parlare di crisi è creare movimento; adagiarsi su di essa vuol dire esaltare il conformismo. Invece di questo, lavoriamo duro!...”

E noi intendiamo seguire a spron battuto il suggerimento che Einstein ci dà!
Saremo le 5 stelle, per l’occasione del Natale 5 stelle comete, che illumineranno il cammino di San Giorgio del Sannio verso i Comuni Virtuosi!
A tutti un buon Natale a 5 stelle!

lunedì 12 dicembre 2011

Cosentino, faccendieri sanniti e corruttela

L'articolo di Billy Nuzzolillo è reperibile su Sanniopress

I contenuti qui presenti sono stati rimossi perchè trattati in violazione della legge sulla privacy.

Tonino Scala racconta la storia della camorra di Castellammare di Stabia, Gabriele Corona quella di Benevento

(di Emi Martignetti su BMagazine)

Nella nostra città la situazione è ancora più grave, perché non si riconosce la malattia quindi non si cerca neanche la cura” così esordisce il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, facendo un paragone tra il comune sannita e quello napoletano. La presentazione del libro inchiesta di Tonino Scala, intitolata appunto “Disonorevoli. Politica & Camorra: matrimonio all’italiana”, edito da Il Quaderno Edizioni, con una prefazione del presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, è stata l’occasione per dibattere anche delle pericolose “vicinanze” tra politica e malavita nella nostra provincia.

Lo scrittore, più volte eletto nel Consiglio Regionale della Campania, in quota SEL, ma non riconfermato nell’ultima tornata elettorale, racconta come nel napoletano il respiro della politica diventi sempre più regolato dalla camorra: “Dall’approvazione della legge del 22 luglio 1991, n. 221, all’anno 2008, sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa 181 enti locali di cui 80 Comuni in Campania e 45 nella provincia di Napoli. Ormai risulta chiaro che senza la politica, la malavita organizzata non potrebbe avere la valenza che ha e senza il ruolo che svolgono i malavitosi, la politica non sarebbe quella che oggi è.”
Corona concorda con la valutazione di Scala e continua il confronto ricordando che nel capoluogo sannita attualmente sono in corso delle indagini che stanno facendo “tremare il Palazzo”. Sei denunce alla Procura della Repubblica, delle quali due depositate da Altrabenevento, su questioni di presunto malaffare riguardante faccende politiche locali. Corona anticipa i motivi delle denunce presentate dalla associazione che presiede: riguarderebbero appalti pubblici affidati a ditte vicine ai Casalesi. Ovviamente solo il lavoro della Magistratura consentirà di conoscere nel dettaglio le vicende e, soprattutto, se ci sono illeciti ed eventuali responsabilità.
Ma, secondo Corona, non serve attendere la conclusione delle indagini per verificare che le mafie si siano infiltrate in città. “Sarebbe più facile se la stampa desse notizia di avvenimenti importanti - continua Corona - come il coinvolgimento di Benevento nei processi della P3 e della P4, rispettivamente riconducibili agli affari di Pasqualino Lombardi (geometra, nativo di Cervinara, realtà molto vicina a Benevento. Un personaggio descritto come “l’uomo in grado di arrivare sempre ovunque e di riuscire sempre a parlare con chiunque e comunque”, considerato centrale nella vicenda P3, N.d.R.) , e al ruolo di Marcello Fasolino, promotore della Luminosa (una centrale a Turbogas che si vorrebbe realizzare a Benevento, alla quale si oppongono Comune, Provincia e associazioni ambientaliste, N.d.R.) O anche la truffa delle polizze fideiussorie della “operazione Malta” (una mega truffa di circa 30 milioni di euro connessa alla emissione di numerose polizze assicurative da parte della società “European Insurance Group” con sede a Malta, per la quale sono stati arrestati Paolo Viscione e il figlio Vincenzo di Cervinara, considerati dagli inquirenti gli artefici dell’ipotizzato raggiro, N.d.R.) O ancora il recente arresto, su richiesta del procuratore antimafia siciliano, Antonio Ingroia, per riciclaggio di sessanta milioni di dollari provenienti da tangenti ed altre attività illecite, del sannita Giovanni Lizza, promotore finanziario. Per non parlare della vicenda in corso relativa al caso Zamparini (al quale sono stati sequestrati conservativamente 17 milioni e mezzo di euro di quote del Palermo calcio, nell'ambito di un'inchiesta sulle autorizzazioni per costruire l’ipermercato “Buonvento” di Benevento, N.d.R.)”

Le tristi prove continuano: “In soli due anni, dal 2007 al 2009, si sono registrati 29 atti delinquenziali al Rione Libertà: 9 attività commerciali sono state prese a pistolate, 18 auto sono state bruciate, un uomo è stato gambizzato, 3 cavalli sono stati strangolati e diverse sono state le aggressioni e gli atti di intimidazione, come le numerosissime macchine bruciate. A suggellare quanto detto, la D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) in una recente relazione ha individuato a Benevento 5 clan malavitosi attivi”. La discussione, resa possibile dall’impegno di Elvira Santaniello, per l’occasione moderatrice, che ha organizzato l’incontro promosso dal MoVimento 5 Stelle di San Giorgio del Sannio, si estende.

Scala ritiene che sia possibile creare un cambiamento della politica partendo dal suo interno, quindi partecipando attivamente alle attività partitiche. Non condivide la posizione Corona, il quale, avendo scelto dal ’94 di non avere tessere di partito, sostiene che la possibilità di cambiamento venga dall’esterno. Alla fine del dibattito, tra fatti esposti ed inquietanti eventi dimenticati, una domanda su tutte è sembrata più urgente: i beneventani non sanno o semplicemente fingono di non sapere?

Post Scriptum: a conferma dell’allarmante realtà esposta, tra sabato e domenica notte, un maxi rogo a Parco Sogene, in via Enrico Isernia, distrugge tre auto (2 delle quali di proprietà di un ex imprenditore), mentre stamattina una rapina da 250 mila euro viene attuata ai danni della Banca Popolare di Bari, sita in via Flora.

Tonino Scala racconta la storia della camorra di Castellammare di Stabia, Gabriele Corona quella di Benevento

Notizie - Politica
Lunedì 12 Dicembre 2011 10:01
Share 45

Tonino Scala racconta la storia della camorra di Castellammare di Stabia, Gabriele Corona quella di Benevento


di Emi Martignetti

“Nella nostra città la situazione è ancora più grave, perché non si riconosce la malattia quindi non si cerca neanche la cura” così esordisce il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, facendo un paragone tra il comune sannita e quello napoletano. La presentazione del libro inchiesta di Tonino Scala, intitolata appunto “Disonorevoli. Politica & Camorra: matrimonio all’italiana”, edito da Il Quaderno Edizioni, con una prefazione del presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, è stata l’occasione per dibattere anche delle pericolose “vicinanze” tra politica e malavita nella nostra provincia.


Lo scrittore, più volte eletto nel Consiglio Regionale della Campania, in quota SEL, ma non riconfermato nell’ultima tornata elettorale, racconta come nel napoletano il respiro della politica diventi sempre più regolato dalla camorra: “Dall’approvazione della legge del 22 luglio 1991, n. 221, all’anno 2008, sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa 181 enti locali di cui 80 Comuni in Campania e 45 nella provincia di Napoli. Ormai risulta chiaro che senza la politica, la malavita organizzata non potrebbe avere la valenza che ha e senza il ruolo che svolgono i malavitosi, la politica non sarebbe quella che oggi è.”

Corona concorda con la valutazione di Scala e continua il confronto ricordando che nel capoluogo sannita attualmente sono in corso delle indagini che stanno facendo “tremare il Palazzo”. Sei denunce alla Procura della Repubblica, delle quali due depositate da Altrabenevento, su questioni di presunto malaffare riguardante faccende politiche locali. Corona anticipa i motivi delle denunce presentate dalla associazione che presiede: riguarderebbero appalti pubblici affidati a ditte vicine ai Casalesi. Ovviamente solo il lavoro della Magistratura consentirà di conoscere nel dettaglio le vicende e, soprattutto, se ci sono illeciti ed eventuali responsabilità.

Ma, secondo Corona, non serve attendere la conclusione delle indagini per verificare che le mafie si siano infiltrate in città. “Sarebbe più facile se la stampa desse notizia di avvenimenti importanti - continua Corona - come il coinvolgimento di Benevento nei processi della P3 e della P4, rispettivamente riconducibili agli affari di Pasqualino Lombardi (geometra, nativo di Cervinara, realtà molto vicina a Benevento. Un personaggio descritto come “l’uomo in grado di arrivare sempre ovunque e di riuscire sempre a parlare con chiunque e comunque”, considerato centrale nella vicenda P3, N.d.R.) , e al ruolo di Marcello Fasolino, promotore della Luminosa (una centrale a Turbogas che si vorrebbe realizzare a Benevento, alla quale si oppongono Comune, Provincia e associazioni ambientaliste, N.d.R.) O anche la truffa delle polizze fideiussorie della “operazione Malta” (una mega truffa di circa 30 milioni di euro connessa alla emissione di numerose polizze assicurative da parte della società “European Insurance Group” con sede a Malta, per la quale sono stati arrestati Paolo Viscione e il figlio Vincenzo di Cervinara, considerati dagli inquirenti gli artefici dell’ipotizzato raggiro, N.d.R.) O ancora il recente arresto, su richiesta del procuratore antimafia siciliano, Antonio Ingroia, per riciclaggio di sessanta milioni di dollari provenienti da tangenti ed altre attività illecite, del sannita Giovanni Lizza, promotore finanziario. Per non parlare della vicenda in corso relativa al caso Zamparini (al quale sono stati sequestrati conservativamente 17 milioni e mezzo di euro di quote del Palermo calcio, nell'ambito di un'inchiesta sulle autorizzazioni per costruire l’ipermercato “Buonvento” di Benevento, N.d.R.)”

Le tristi prove continuano: “In soli due anni, dal 2007 al 2009, si sono registrati 29 atti delinquenziali al Rione Libertà: 9 attività commerciali sono state prese a pistolate, 18 auto sono state bruciate, un uomo è stato gambizzato, 3 cavalli sono stati strangolati e diverse sono state le aggressioni e gli atti di intimidazione, come le numerosissime macchine bruciate. A suggellare quanto detto, la D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) in una recente relazione ha individuato a Benevento 5 clan malavitosi attivi”. La discussione, resa possibile dall’impegno di Elvira Santaniello, per l’occasione moderatrice, che ha organizzato l’incontro promosso dal MoVimento 5 Stelle di San Giorgio del Sannio, si estende.

Scala ritiene che sia possibile creare un cambiamento della politica partendo dal suo interno, quindi partecipando attivamente alle attività partitiche. Non condivide la posizione Corona, il quale, avendo scelto dal ’94 di non avere tessere di partito, sostiene che la possibilità di cambiamento venga dall’esterno. Alla fine del dibattito, tra fatti esposti ed inquietanti eventi dimenticati, una domanda su tutte è sembrata più urgente: i beneventani non sanno o semplicemente fingono di non sapere?

Post Scriptum: a conferma dell’allarmante realtà esposta, tra sabato e domenica notte, un maxi rogo a Parco Sogene, in via Enrico Isernia, distrugge tre auto (2 delle quali di proprietà di un ex imprenditore), mentre stamattina una rapina da 250 mila euro viene attuata ai danni della Banca Popolare di Bari, sita in via Flora.

Notizie - Politica
Lunedì 12 Dicembre 2011 10:01
Share 45

Tonino Scala racconta la storia della camorra di Castellammare di Stabia, Gabriele Corona quella di Benevento


di Emi Martignetti

“Nella nostra città la situazione è ancora più grave, perché non si riconosce la malattia quindi non si cerca neanche la cura” così esordisce il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona, facendo un paragone tra il comune sannita e quello napoletano. La presentazione del libro inchiesta di Tonino Scala, intitolata appunto “Disonorevoli. Politica & Camorra: matrimonio all’italiana”, edito da Il Quaderno Edizioni, con una prefazione del presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, è stata l’occasione per dibattere anche delle pericolose “vicinanze” tra politica e malavita nella nostra provincia.


Lo scrittore, più volte eletto nel Consiglio Regionale della Campania, in quota SEL, ma non riconfermato nell’ultima tornata elettorale, racconta come nel napoletano il respiro della politica diventi sempre più regolato dalla camorra: “Dall’approvazione della legge del 22 luglio 1991, n. 221, all’anno 2008, sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa 181 enti locali di cui 80 Comuni in Campania e 45 nella provincia di Napoli. Ormai risulta chiaro che senza la politica, la malavita organizzata non potrebbe avere la valenza che ha e senza il ruolo che svolgono i malavitosi, la politica non sarebbe quella che oggi è.”

Corona concorda con la valutazione di Scala e continua il confronto ricordando che nel capoluogo sannita attualmente sono in corso delle indagini che stanno facendo “tremare il Palazzo”. Sei denunce alla Procura della Repubblica, delle quali due depositate da Altrabenevento, su questioni di presunto malaffare riguardante faccende politiche locali. Corona anticipa i motivi delle denunce presentate dalla associazione che presiede: riguarderebbero appalti pubblici affidati a ditte vicine ai Casalesi. Ovviamente solo il lavoro della Magistratura consentirà di conoscere nel dettaglio le vicende e, soprattutto, se ci sono illeciti ed eventuali responsabilità.

Ma, secondo Corona, non serve attendere la conclusione delle indagini per verificare che le mafie si siano infiltrate in città. “Sarebbe più facile se la stampa desse notizia di avvenimenti importanti - continua Corona - come il coinvolgimento di Benevento nei processi della P3 e della P4, rispettivamente riconducibili agli affari di Pasqualino Lombardi (geometra, nativo di Cervinara, realtà molto vicina a Benevento. Un personaggio descritto come “l’uomo in grado di arrivare sempre ovunque e di riuscire sempre a parlare con chiunque e comunque”, considerato centrale nella vicenda P3, N.d.R.) , e al ruolo di Marcello Fasolino, promotore della Luminosa (una centrale a Turbogas che si vorrebbe realizzare a Benevento, alla quale si oppongono Comune, Provincia e associazioni ambientaliste, N.d.R.) O anche la truffa delle polizze fideiussorie della “operazione Malta” (una mega truffa di circa 30 milioni di euro connessa alla emissione di numerose polizze assicurative da parte della società “European Insurance Group” con sede a Malta, per la quale sono stati arrestati Paolo Viscione e il figlio Vincenzo di Cervinara, considerati dagli inquirenti gli artefici dell’ipotizzato raggiro, N.d.R.) O ancora il recente arresto, su richiesta del procuratore antimafia siciliano, Antonio Ingroia, per riciclaggio di sessanta milioni di dollari provenienti da tangenti ed altre attività illecite, del sannita Giovanni Lizza, promotore finanziario. Per non parlare della vicenda in corso relativa al caso Zamparini (al quale sono stati sequestrati conservativamente 17 milioni e mezzo di euro di quote del Palermo calcio, nell'ambito di un'inchiesta sulle autorizzazioni per costruire l’ipermercato “Buonvento” di Benevento, N.d.R.)”

Le tristi prove continuano: “In soli due anni, dal 2007 al 2009, si sono registrati 29 atti delinquenziali al Rione Libertà: 9 attività commerciali sono state prese a pistolate, 18 auto sono state bruciate, un uomo è stato gambizzato, 3 cavalli sono stati strangolati e diverse sono state le aggressioni e gli atti di intimidazione, come le numerosissime macchine bruciate. A suggellare quanto detto, la D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) in una recente relazione ha individuato a Benevento 5 clan malavitosi attivi”. La discussione, resa possibile dall’impegno di Elvira Santaniello, per l’occasione moderatrice, che ha organizzato l’incontro promosso dal MoVimento 5 Stelle di San Giorgio del Sannio, si estende.

Scala ritiene che sia possibile creare un cambiamento della politica partendo dal suo interno, quindi partecipando attivamente alle attività partitiche. Non condivide la posizione Corona, il quale, avendo scelto dal ’94 di non avere tessere di partito, sostiene che la possibilità di cambiamento venga dall’esterno. Alla fine del dibattito, tra fatti esposti ed inquietanti eventi dimenticati, una domanda su tutte è sembrata più urgente: i beneventani non sanno o semplicemente fingono di non sapere?

Post Scriptum: a conferma dell’allarmante realtà esposta, tra sabato e domenica notte, un maxi rogo a Parco Sogene, in via Enrico Isernia, distrugge tre auto (2 delle quali di proprietà di un ex imprenditore), mentre stamattina una rapina da 250 mila euro viene attuata ai danni della Banca Popolare di Bari, sita in via Flora.

venerdì 9 dicembre 2011

"DisOnorevoli: politica & camorra, matrimonio all'italiana", il nuovo linbro di Tonino Scala

...“Nun è mariuolo sule chi arrobbe, ma pure chi mantene ‘o sacco”……chi non se ne vuole rendere conto o è clinicamente stupido o è colluso… scrive Tonino Scala, già presidente dell’Osservatorio Regionale Anticamorra, nel preambolo del suo nuovo libro, DisOnorevoli: politica & camorra, matrimonio all'italiana...

Il Forum Civico Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle, nell’ambito dell’iniziativa “Libri in MoVimento”, presenta il questo libro inchiesta

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 ALLE ORE 17.00
presso L’Auditorium Comunale “Cilindro Nero”
di San Giorgio del Sannio

Parleremo della holding del malaffare e dei suoi intrecci, accordi, inciuci con i politici che dovrebbero, invece, rappresentare e fare gli interessi del popolo.
Il tutto con uno sguardo attento sul nostro territorio e sugli eventi recentissimi che hanno mostrato, ancora una volta, collegamenti diretti di camorra e malaffare con il Sannio.

Interverranno l’autore, Tonino Scala, già presidente dell’Osservatorio Regionale Anticamorra e Gabriele Corona, presidente di AltraBenevento, Associazione per la città sostenibile contro il malaffare.
Modereranno Elvira Santaniello e Francesca Maio, fondatrici del Forum Civico Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle.



lunedì 5 dicembre 2011

San Giorgio a 5 Stelle contesta la relazione dell'UTC sull'amianto alle ex Poste letta in consiglio Comunale dall'Ass. Barricella



Le nostre osservazioni sui temi all'ordine del giorno del Consiglio Comunale del 28/11/2011

Lunedì scorso alcuni membri del Forum Civico Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle hanno partecipato, muniti di telecamera, alla seduta del Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio.

Corre l’obbligo di rilevare, innanzitutto e per correttezza di informazione, che di questa seduta non è stata data alcuna informazione ai cittadini, nonostante il Regolamento del Consiglio Comunale preveda (capo II art. 9 comma 2) che “la cittadinanza sarà avvertita a mezzo di appositi manifesti”.
La seduta, fissata per le 18.00, è iniziata con un ritardo di almeno 40 minuti.
Relativamente alla presenza nostra e della telecamera, comunque, non si sono verificati atteggiamenti di particolare intolleranza, quanto piuttosto ironici sorrisetti e commenti sarcastici espressi tra i denti da alcuni membri del Consiglio.

Entrando nel merito delle questioni discusse, vogliamo sottolineare un aspetto che ci sta molto a cuore, quello relativo alle caratteristiche di un comune virtuoso.  Per molte volte sia il Sindaco Ricci sia l’assessore alle finanze Zampetti hanno definito San Giorgio come comune virtuoso dal momento che l’amministrazione è riuscita nell’impresa di ottemperare ai suoi obblighi finanziari senza tartassare i cittadini ed è ancora possibile pagare gli impiegati e le spese correnti dell’Amministrazione, cosa che in comuni limitrofi, purtroppo non accade.
A questo proposito ci preme far notare all’Amministrazione che tenere i conti in ordine è un preciso dovere di ogni Comune, per cui non è corretto definire, anche in tempi di crisi, virtuoso un comune che semplicemente compie il proprio dovere.
Ben altre, infatti, sono le caratteristiche dei comuni virtuosi  ed attengono nello specifico a scelte sostanziali relative alla vita del Comune, nella consapevolezza che oggi la sfida dei Comuni è rappresentata dal passaggio dalla mera enunciazione di principi alla prassi quotidiana.
Ecco quindi che un Comune realmente Virtuoso gestisce il proprio territorio sulla base del "no consumo del suolo", rende efficiente dal punto di vista energetico la "macchina comunale” e si attiva perché anche per tutta la comunità si possa fare altrettanto,  incrementa gli acquisti verdi, realizza una concreta riduzione dell’inquinamento atmosferico, promuove una corretta gestione dei rifiuti con una raccolta differenziata che si attesti almeno intorno al 70% ed una politica che miri al traguardo “rifiuti zero”, incentiva nuovi stili di vita nell’ente Locale e nella comunità, e queste sono caratteristiche, che ahimè, non ci pare di rinvenire nella gestione amministrativa di San Giorgio del Sannio.
Non consideriamo virtuoso, inoltre, un Comune che ci pare avere un atteggiamento quanto meno di leggerezza e superficialità rispetto alle questione dell’amianto alle ex Poste ed ancora una volta in sede di Consiglio Comunale afferma la non pericolosità della situazione per la salute pubblica.
L’assessore Barricella, infatti, ha letto durante la seduta una relazione predisposta dall’Arch. Fusco, responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune, la quale arriva alla sua deduzione finale basandosi esclusivamente sulla presunta assolutezza di veridicità delle analisi ARPAC relative al 2004 e 2011.
Secondo noi, e secondo gli esperti da noi contattati, invece, pur riconoscendo la professionalità dell’Agenzia, le indagini, anche quelle esperite nell’ottobre 2011, risultano non del tutto idonee: la METODOLOGIA MOCF, utilizzata per le analisi, infatti, dice solo se ci sono fibre di minerali d’amianto in maniera generica, ma non ne può distinguere la peculiarità. Per avere dati più precisi anche sulla concentrazione delle fibre per unità di volume bisognerebbe fare altre analisi di maggiore precisione e dettaglio. Inoltre, anche le modalità di campionamento non vengono specificate, dovendosi, invece, attenere a precisi disposti normativi quali i DM 06/09/1994 - 14/05/1996. E ancora, la copia della relazione relativa ai campionamenti effettuati il 13/10/2011 e alle successive analisi, fornitaci dall’ARPAC, presenta solo un referto, ma non contiene in allegato i risultati di prova (certificati con dati, grafici,tabelle etc ), necessari per una valutazione più completa; dalla relazione letta dall’Assessore Barricella non emerge se questi documenti analitici siano in possesso del Comune e se siano o meno stati analizzati prima di arrivare ad una posizione definitiva sulla questione.
E ancora, l’ARPAC il 13/10/2011 effettuava i campionamenti e il 25/10/2011 relazionava sui risultati delle analisi effettuate, confermando che per nr 3 campioni si tratta di rifiuti classificati come PERICOLOSI perché contenenti amianto crisotilo. Ora, dal 23 settembre al 25 ottobre tali rifiuti sono rimasti esposti alle intemperie (ricordiamo che proprio in quel periodo ci sono state condizioni di particolare mal tempo con vento e piogge abbondanti) ed e possibile che parte del materiale contenente amianto si sia diffusa nell’aria circostante l’edificio e nel terreno. Ecco, dunque, che sarebbe di grande importanza monitorare anche le aree circostanti e limitrofe all’edificio nonché il terreno per poter affermare con sicurezza la reale assenza di pericolo, cosa che, invece, il Comune non ha ritenuto di fare.
Non è certo da Comune Virtuoso, secondo noi, arrivare a trarre delle conclusioni importantissime per capire se la salute pubblica è a rischio oppure no senza avere nei confronti dei dati ARPAC un approccio di tipo scientifico bensì generalista!
Per quanto ci riguarda, abbiamo già richiesto una consulenza ad hoc che approfondisca tutti gli aspetti poco chiari di cui abbiamo già detto e ci riserviamo di richiedere all’ARPAC ulteriori e più specifiche analisi al fine di fugare ogni residuo dubbio.

Infine, ultimo in ordine di elencazione ma non certo per importanza, sottolineiamo un altro aspetto che ci è sembrato poco virtuoso, ovvero un atteggiamento da parte della maggioranza che ci pare poco democratico,nonostante alcune palesi appartenenze politiche, visto che ogni osservazione della minoranza, ogni appunto, ogni richiesta di spiegazioni e soprattutto ogni proposta veniva fatta oggetto di ironia e sarcasmo da parte degli altri membri del Consiglio.

La partecipazione di tutta la comunità alle decisioni relative al proprio paese è uno dei punti cardine dei Comuni Virtuosi, tutti hanno diritto di dire la propria sui temi di interesse comune, ma se proprio nel Consiglio Comunale questo principio ci pare ben lungi dall’essere applicato, vuol proprio dire che c’è ancora tanto da pedalare per arrivare al cambiamento culturale che sta alla base della virtuosità amministrativa!

Possiamo dire, in conclusione, che San Giorgio può essere assimilata ad un capo di abbigliamento: puoi comperare quello firmato nella boutique o quello falso sulla bancarella...pertanto, San Giorgio Comune Virtuoso si, ma virtuoso pezzottato!!!

giovedì 1 dicembre 2011

Consiglio Comunale di lunedì 28 novembre 2011


Lunedì scorso abbiamo assistito alla seduta del Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio.

Dobbiamo rilevare, innanzitutto e per correttezza di informazione, che di questa seduta non è stata data alcuna informazione ai cittadini, nonostante il Regolamento del Consiglio Comunale preveda (capo II art. 9 comma 2) che “la cittadinanza sarà avvertita a mezzo di appositi manifesti”.
L’unico accenno alla seduta del Consiglio è riferibile ad un articolo de Il Sannio Quotidiano di venerdì 25/11/2011 il cui titolo enunciava a caratteri cubitali “Lunedì si riunisce il Consiglio. Numerose le interrogazioni dei due gruppi di opposizione”. Non era, però, dato di sapere a che ora si svolgesse tale seduta. Chi aveva partecipato alla precedente seduta, comunque, sapeva che si sarebbe svolta nel pomeriggio come da comunicazione fatta in tal senso dal Presidente del Consiglio Comunale durante la seduta dello scorso settembre.

Sta di fatto che la seduta era fissata per le ore 18.00 ed è iniziata intorno alle 18.30.

Ci preme far osservare a chi legge che la presenza nella sala del Consiglio della nostra telecamera non ha suscitato atteggiamenti particolarmente intolleranti, quanto piuttosto ironici sorrisetti e commenti sarcastici espressi tra i denti: ci è sembrato, infatti, di sentire per più di una volta durante la seduta affermazioni come “chist’ sò povera gente”, “fanno solo cazzate”, “che ce ne fotte d’a telecamera, accussì ce vedono comme simme belli”.
Sta di fatto, comunque, che abbiamo fatto le riprese audio - video della seduta senza che nessuno ce lo impedisse, sicuri di non ledere la privacy di alcuno, avendo preventivamente comunicato al Presidente del Consiglio Comunale la nostra intenzione già poco meno di due mesi fa, il 10/10/2011.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...