martedì 22 maggio 2012

Il Comune di San Giorgio del Sannio fa solo propaganda promettendo la realizzazione entro giugno di un parco giochi su un sito contenente amianto!!!

Viste le dichiarazioni roboanti dei giorni scorsi da parte dell'Amministrazione Comunale sangiorgese sulla imminente realizzaione di un parco giochi sul sito ex Poste non bonificato dall'amianto, è stata nei giorni scorsi depositata sia presso il Comune di San Giorgio, sia presso la Prefettura di Benevento, sia presso la Procura della Repubblica di Benevento una formale diffida ad intraprendere qualsiasi arbitraria azione sul sito in oggetto non prima che siano concluse le indagini preliminari della Magistratura con l'esercizio dell'azione penale o con la richiesta di archiviazione, come l'ordinamento giuridico esige, e, comunque, non prima che organi scientifici terzi ed imparziali abbiamo certificato in maniera inequivocabile l'assenza di pericolo per la salute pubblica e per l'ambiente

Ecco il testo della diffida:

Premesso che nel mese di settembre 2011 e successivamente a più riprese l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Ricci intraprendeva ed ultimava un'incauta demolizione del prefabbricato ex Poste spa contenente notoriamente amianto come da varie certificazioni dell'Agenzia Regionale Protezione Ambientale, e ciò nonostante inspiegabilmente acquisito al patrimonio comunale nel 2004;
premesso che il Forum Civico Cittadini in MoVimento verso San Giorgio a 5 Stelle ed il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia hanno immediatamente sporto denuncia, deferendo all'Autorità Giudiziaria, quale committente della demolizione, l'intera amministrazione comunale tra cui l'assessore all'urbanistica, il responsabile apicale dell'Ufficio Tecnico ed il sindaco Claudio Ricci, per disastro ambientale dovuto alla inosservanza del basilare principio di precauzione e dell'intera normativa prevista a tutela della salute pubblica in materia di amianto ed altre ipotesi di reato tra cui il traffico illecito di rifiuti tossici


DIFFIDIAMO
il sindaco Ricci e l'Amministrazione Comunale in carica
dal porre in essere qualunque arbitraria iniziativa (è su tutti i giornali locali la notizia che dovrebbero essere completati entro giugno prossimo i lavori di riqualificazione dell’area per realizzare, ahinoi, un giardino per anziani e bambini, sic) concernente l'area ex ufficio postale contaminata da amianto - di cui reiteriamo l'istanza di sequestro - non prima che siano concluse le indagini preliminari della Magistratura con l'esercizio dell'azione penale o la richiesta di archiviazione, come l'ordinamento giuridico esige, e, comunque, non prima che organi scientifici terzi ed imparziali abbiamo certificato in maniera inequivocabile l'assenza di pericolo per la salute pubblica e l'ambiente!
Noi non consentiremo che con un'operazione burlesque uno scempio ambientale pericoloso per la salute pubblica venga definito "riqualificazione urbana", così come non consentiremo che il termocancrovalorizzatore previsto per la intangibile piana di San Giovanni venga definito termovalorizzatore!


CHIEDIAMO
all’Amministrazione Comunale
di consultare la cittadinanza con apposito referendum relativamente alla sorte del terreno di via De Gasperi e di cogliere questa occasione per regolamentare, nelle more delle determinazioni dell'Autorità Giudiziaria, all’interno dello Statuto Comunale e con Regolamenti attuativi, gli istituti di democrazia diretta e di partecipazione popolare (referendum abrogativo e consultivo, bilancio partecipato, petizioni etc.) giacchè lo Statuto del Comune di San Giorgio del Sannio è fuorilegge dal 2000, ovvero da ben dodici anni, in quanto non conforme alle prevalenti finalità della legge 267/2000;
di dare corso, ove mai il sindaco non rassegni le dimissioni e il Comune scelga di perseverare nell'incredibile e peregrina tesi dell'essere stato "ingannato e truffato da Poste" e della ignoranza da parte dell’Ente della presenza del materiale killer nel prefabbricato abbattuto, a causa dell’omessa informazione da parte di Poste, ASL e ARPAC in fase di cessione-vendita, a tutte le consequenziali e coerenti azioni legali avverso Poste Italiane, ASL e ARPAC , così come d’altra parte preannunciato dal sindaco nel consiglio comunale dello scorso 30 settembre 2011.

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