venerdì 10 febbraio 2012

Dimissioni per i Sindaci che non saputo affrontare l'emergenza neve!

Per favore non dite che è stato fatto tutto quello che si poteva fare…. e soprattutto non dite che abbiamo dovuto affrontare un evento “straordinario”!
Sono giorni che sappiamo che una ondata di freddo e neve avrebbe colpito alcune zone dell’Italia, Sannio compreso.
Tanti giorni che, a furia di vedere previsioni in tv e in rete, tutti siamo diventati specialisti in meteorologia, ci siamo sentiti e ci sentiamo un po’ il colonnello Giuliacci de noantri.
Sapevamo tutto: quanta neve sarebbe caduta, dove a che ora e con quale consistenza…
Abbiamo riempito pagine di giornali, blog, siti web e social network raccontando al mondo di ogni singolo fiocco che scendeva dal cielo con dovizia di particolari e di spiegazioni sull’allerta meteo che pian piano si andava concretizzando nelle varie zone d’Italia.
E poi che cos'è successo? È successo quello che era stato previsto: ha nevicato, forte, molto forte!
E i sindaci sanniti e il presidente della Provincia, invece, insistono nel dire che l’evento è stato “straordinario”, che è stato fatto tutto quanto a regola d’arte ma di fronte all’evento “straordinario” di più non si poteva….Ma come, è stato un evento “straordinario” o l'evento meteorologico più previsto e annunciato dell'era contemporanea?
E questi sindaci e questo presidente della provincia sono talmente senza ritegno che presentano ai giornali i loro proclami affermando che i disagi, la corrente che manca, le strade impraticabili, le contrade irraggiungibili, per le speculazioni economiche non le hanno determinate loro, sono state frutto di un evento straordinario!
Oppure iniziano il gioco dello scaricabarile: il Comune attacca la Provincia, la Provincia attacca la Regione e tutti insieme attaccano il governo, che a sua volta attaccherà non si sa chi.

Non siete più credibili!!! E’ venuto il momento di finirla con questo stupido giochetto!!!
Non è più il caso di fare sciacallaggio politico sui casini che sono stati fatti, non c’è destra o sinistra che tenga, non si può più fare una sterile polemica di parte.
Non si possono sentire dire queste parole dai nostri amministratori locali…se non si può fare mai di più, se i comuni non sono responsabili, se non è responsabile la Provincia, che ci stanno a fare i Comuni e la Provincia?
Per quale motivo dobbiamo ancora mantenere una masnada di amministratori che, ad ogni emergenza, emergenza caldo, emergenza maltempo, emergenza rifiuti, ci dicono che "non si poteva fare di più"?
E meno male che non c’è stata la tragedia nella tragedia, meno male che qua non ci sono stati morti con il loro triste strascico di ulteriori polemiche!

E non mi si dica che sono cinica, che non penso ai volontari che aiutano gli anziani e i disabili, che gli vanno a fare la spesa e gli portano le medicine…non mi dite che sono fredda e sprezzante nei confronti di quanti si sono mossi e si muovono per prestare aiuto e soccorso…no non lo sono…
Il vero cinismo è di coloro che si sono completamente scordati che i loro incarichi sono incarichi di responsabilità, che sono stati messi nel posto dove stanno per curare le proprie comunità, per sostenerle, per guidarle, per tutelare la loro incolumità, per operare per il loro sviluppo.
Qualcuno mi dirà: ma per fare tutto questo ci vogliono i soldi…per evitare le emergenze ci vogliono i soldi…
E’ vero, ci vogliono i soldi, ma perché mai allora dei pochi che ci sono in cassa tanti ne vengono sprecati per opere inutili e non si fa prevenzione?
E’ vero che il patto di stabilità costringe i comuni a stare entro ben precisi limiti, ma quanto costerà far potare in maniera seria ed adeguata gli alberi per evitare lo scempio di verde che poi c’è stato?
Quanto costerà il sale da spargere preventivamente per le strade? Sicuramente molto meno di quanto costano gli spalaneve!

Eppure ci sono situazioni in cui tutto fila liscio: a Parma, ad es., i mezzi di sgombero sono partiti non appena la neve ha raggiunto i 5 cm; ne sono stati utilizzati 24 (19 per lo sgombero della neve e 5 per lo spargimento di sale e gramigna) ed hanno agito principalmente nelle ore notturne con un tempo medio di impiego di 3 ore. Il tutto senza sforare nel bilancio.
E questo perché? Perché in qualche realtà amministrativa c’è la sensibilità nei confronti del concetto di emergenza latente, ovvero l'idea che l'emergenza è sempre presente, cioè l’idea che sul territorio in cui viviamo ci sono tutte le premesse (climatiche, idrogeologiche, meteorologiche, etc.) perché possa avvenire un disastro in qualsiasi momento.
Il concetto di emergenza latente è fondamentale per arrivare al concetto di protezione civile modernamente intesa, cioè non solo come cultura del soccorso, ma come cultura della mitigazione del rischio. Se si comprende che un territorio ha dei pericoli incombenti (e in questo caso la neve era più che incombente), occorre agire sulla sua vulnerabilità per ridurre il danno.
Posto che non possiamo evitare né le frane né le piogge né la neve, non ci resta che provare ad intervenire, con azioni strutturali e non strutturali, sulla messa in sicurezza del territorio, sul sistema sociale (con misure comportamentali di carattere collettivo), sul sistema politico (ovvero dotarsi di una accurata pianificazione d'emergenza, fare serie esercitazioni periodiche, ma anche sensibilizzare l'opinione pubblica, di attrezzarsi per l'emergenza)
Questi fattori compongono il quadro della vulnerabilità territoriale all'emergenza, e costituiscono la fase latente del problema. È in questa fase che si può intervenire con calma e razionalità, in condizioni "di pace" (cioè quando il pericolo non si è ancora manifestato), per attenuare il rischio.
Qua invece, tutto è approssimativo, tutto in stile: “vediamo prima che succede e poi ci arraggiamo come si può”, tanto poi chiediamo lo stato di calamità!
In questa ottica dell’approssimazione, è assolutamente legittimo chiedersi, ognuno per il proprio comune di appartenenza:
E’ stato comprato il sale da spargere su strade e marciapiedi?
E’ stata preventivata una scorta di sale in qualche magazzino comunale?
Esiste un piano di emergenza neve/ghiaccio?
Sono stati ingaggiati degli spalatori occasionali con voucher di lavoro?
La protezione civile locale era pronta ad intervenire? con quali e quanti uomini/mezzi?
Chi è il referente comunale per queste cose ?
Chiariti questi punti, si dovranno attribuire le giuste responsabilità: nessuno dei nostri amministratori ci dica più che più che il responsabile dei disagi e dei disservizi durante l’emergenza neve non è lui.
Se gli amministratori continueranno a dirlo, noi non vogliamo più sentirli!
Che vadano a casa, che si dimettano seduta stante, per manifesta incapacità di operare sul territorio per la sua tutela e per il suo sviluppo!

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