venerdì 9 settembre 2016

la cittadinanza attiva contro il silenzio della politica sangiorgese

A San Giorgio del Sannio, subito dopo il boom delle manifestazioni estive, quando i social network e i giornali erano pieni di foto, selfie, commenti e post, celebrativi e non, si è entrati in una sorta di tunnel del silenzio.
Non una parola sull'acqua, non una parola sul rischio sismico, non una parola sul prossimo inizio dell'anno scolastico e nemmeno sulla gara d'appalto per il servizio mensa, della quale si è da poco approvato il capitolato.

Sul sito del Comune troviamo solo avvisi sulla distribuzione delle buste per la differenziata, sull'aggiornamento dell'albo scrutatori, sulla potabilità dell'acqua. 
E le opposizioni? Se si può, fanno persino peggio, visto che sono ormai da tempo praticamente mute, e peraltro scomparse anche dai social, su qualsiasi questione che riguardi i problemi quotidiani dei cittadini. 
Ed è così che la rete diventa lo sfogatoio un po' di tutti in paese! 
I problemi più in auge, oltre alla già gettonatissima carenza idrica: acqua che esce opaca se non marroncina dai rubinetti; preoccupazione, visto il recente sisma, sull'agibilità delle scuole; timori riguardo al rischio sismico del nostro Comune; incertezza sul servizio di refezione scolastica, vista la situazione complicatissima che ha coinvolto il vicino Comune di Benevento. 

Molti cittadini hanno scritto anche alla email del Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio ed in virtù delle loro segnalazioni abbiamo predisposto una serie di istanze, già inviate tramite pec al Comune. 
In particolare, i cittadini ci hanno segnalato il fatto che nel vicino Comune di Benevento il Sindaco Mastella ha già incontrato le rappresentanze degli Ordini professionali, dell’Università, del Genio civile, dei Vigili del Fuoco e dei tecnici comunali per affrontare il tema della staticità e sicurezza nelle scuole ed ha ripetutamente dichiarato, sulla stampa locale e anche in interviste rilasciate a tv nazionali, “Non apro le scuole di Benevento se non sono sicure”, mentre a San Giorgio non vi sono comunicazioni del Comune a riguardo. 
Pertanto, partendo anche dal fatto che già a novembre dello scorso anno avevamo invitato la precedente amministrazione a partecipare all'AVVISO PUBBLICO per il finanziamento di indagini diagnostiche da effettuare sui solai degli edifici scolastici, in riferimento ai commi 177 e 178, art. 1 della L. n. 107/15, senza avere mai risposta abbiamo chiesto quali sono le azioni che l'amministrazione comunale ha inteso e/o intende portare avanti per verificare se gli edifici scolastici siti in territorio comunale abbiano le caratteristiche di sicurezza richieste dalla vigente normativa e se possano regolarmente essere aperti il prossimo 15 settembre. 
Abbiamo anche chiesto che venga reso noto alla popolazione se eventuali lavori fatti nelle scuole site in territorio comunale rispondano ad un “adeguamento sismico” secondo il D. M. 14 gennaio 2008 attualmente vigente o se si tratti di generici “miglioramenti sismici” che non garantiscono nulla, come avvenuto ad Amatrice; se le scuole siano in possesso delle Valutazioni di vulnerabilità sismica, obbligatorie per legge, ai sensi dell’ordinanza del presidente del consiglio dei Ministri del 20.03.2003 n° 3274; e, infine, se le scuole siano in possesso di un piano di evacuazione, se in tali piani sia fatta specifica attenzione ai disabili e se e quali scuole non siano ancora dotate si questo piano e quali siano le motivazioni.
In questa stessa istanza abbiamo ricordato agli amministratori sangiorgesi che, in data 30 agosto c. a., avevamo già inviato via pec un'altra istanza per richiedere informazioni sulla strategia di Comunicazione individuata (o da individuare) dall'Ammministrazione Comunale riguardo al Piano di Protezione Civile Comunale [Prot. N° 17803 del 30-08-2016] e che in tale istanza si evidenziava l'importanza della comunicazione con la cittadinanza su temi di così peculiare entità. 
Siamo consci, infatti, e senza ombra di dubbio, del fatto che ai cittadini la legge attribuisce il diritto-dovere di monitorare l'azione svolta dai propri amministratori e che gli amministratori hanno il dovere di dare risposte, non solo mere rassicurazioni, ma risposte chiare e veritiere sul rispetto delle procedure e delle leggi previste per ogni azione amministrativa. 

L'altro tema che abbiamo ritenuto importante è quello della mensa scolastica. 
Anche qui, sulla base del pessimo esempio dato dal Comune di Benevento nella gestione del servizio e visto anche il nostro impegno sul tema del servizio mensa in generale e in particolare sul controllo della qualità degli alimenti e sulla proposta di istituzione della Commissione Mensa già durante la precedente amministrazione, abbiamo ritenuto opportuno presentare all'amministrazione sangiorgese una serie di osservazioni riguardo al CAPITOLATO SPECIALE D'APPALTO DEL SERVIZIO della MENSA SCOLASTICA, approvato con determinazione n. 182 del 18 agosto 2016.
Questo capitolato è stato successivamente modificato con determinazione n. 836 del 26 agosto 2016, rimodulando l'articolo 16 concernente la modalità di valutazione delle offerte sotto l’aspetto tecnico. Nei parametri 4 e 5 relativi alla qualità dei generi alimentari utilizzati nell’esecuzione dell’appalto, infatti, è stata data specifica preferenza ai prodotti tipici stagionali di questo territorio e limitrofo, utilizzando la filiera a Km ZERO quando possibile e comunque nel raggio di massimo 50Km nonché alla valutazione di proposte migliorative del servizio quali 1) La modalità di riscossione dei ticket con l’impegno ad attuare il servizio assumendone i costi e l’onere organizzativo; 2) Mezzi e strumenti in disponibilità del concorrente a supporto e miglioramento del servizio; 3) Le proposte innovative e i servizi aggiuntivi per l’esecuzione dell’appalto non previste nel Capitolato . 
Ebbene, anche se è assolutamente apprezzabile questa adesione alla normativa nazionale e alle linee guida nazionali in materia di consumo consapevole dei prodotti ortofrutticoli locali, stagionali e biologici nelle scuole e di bandi delle gare d'appalto per i servizi di refezione che devono prevedere tale tipologia di consumo, abbiamo verificato che altrettanto non è stato fatto per quanto riguarda gli strumenti di monitoraggio e controllo da parte delle famiglie nei confronti del servizio erogato, come la Commissione Mensa, mai citata negli articoli del capitolato speciale d'appalto. 
Ancora una volta, come nel corso del mandato dell'amministrazione Ricci, si è ritenuto di 
non dare spazio agli aspetti relativi alla comunicazione fra gli interlocutori istituzionali e le famiglie e al monitoraggio continuo e costante sulla qualità del servizio di refezione scolastica attraverso l'istituzione della Commissione Mensa, la quale, attraverso uno specifico Regolamento attuativo, ha il ruolo, individuato e sottolineato sia dalle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica emanate dal Ministero della Salute sia dalle Linee guida per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica emanate dall’assessorato alla Sanità della regione Campania, di controllare la qualità in termini di soddisfazione del servizio erogato e di garantire la partecipazione degli utenti al funzionamento del servizio di ristorazione scolastica. 
Abbiamo rilevato anche che, pur essendo stata redatta dal Comune di San Giorgio la Carta del Servizio di Ristorazione Scolastica, ovvero uno strumento di riferimento e di garanzia della qualità del Servizio di Ristorazione Scolastica, ispirato al miglioramento della qualità nutrizionale e a un progetto condiviso di promozione della salute, di questa carta non si fa alcun cenno all'interno del Capitolato. 
Ed ancora, abbiamo ritenuto opportuno suggerire all'amministrazione sangiorgese un più ligio rispetto delle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica e delle Linee guida regionali per il miglioramento della qualità nutrizionale nella ristorazione scolastica, in particolare per quanto riguarda il rispetto dei menù, delle diete speciali, degli aspetti interculturali, della valutazione e gestione di eccedenze e avanzi e della riduzione della produzione di rifiuti, aspetti che attualmente ci paiono non sufficientemente affrontati. 

La cittadinanza attiva è questa, e noi non abbiamo alcuna intenzione di interrompere, modificare né tanto meno snaturare questo percorso intrapreso ormai da molti anni.

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