mercoledì 10 luglio 2013

Il Comune ci risponde Sui Referendum Comunali e sulle iniziative di sostenibilità ambientale


Il Comune di San Giorgio ha ufficialmente risposto che è in corso di esame presso le competenti Commissioni Consiliari un testo di “Regolamento per lo svolgimento dei referendum comunali”...e questo ci sta bene....ma poi ci ha anche scritto che per le iniziative proposte in tema di riduzione dei rifiuti e sostenibilità ambientale è un fatto “l’indisponibilità economica del bilancio comunale”...e questo non ci piace, soprattutto perché è stato finanziato per 18.000 euro un inutile progetto per fornire di compostiere i cittadini delle aree rurali....è ridicolo dare la compostiera a chi usa i rifiuti alimentari come mangime per gli animali da cortile o per chi usa la tecnica del fosso o del cumulo...cmq, questa è la nostra risposta:


In risposta a Vostra nota del 25 giugno 2013 Prot. Gen nr. 12314,

la sottoscritta Elvira Santaniello, cittadina di San Giorgio del Sannio, attivista del MeetUp Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio e prima firmataria della Petizione Pubblica ex art. 42 dello Statuto Comunale di San Giorgio del Sannio e art. 8 D.Lgs 267 del 18/08/2000 (nr. Prot. 18364 del 26/11/2012)

evidenzia quanto segue:

  • premesso che la sottoscritta (ed il MeetUp di cui ella è attivista) ha preso atto dell’approvazione del Regolamento delle Petizioni, emanato in data successiva alla Petizione del 26/11/2012 e, con buona probabilità, da essa suscitato

  • premesso che si è preso atto anche dell’impegno formale del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale, i quali dichiarano nella nota in oggetto che le competenti Commissioni Consiliari stanno studiando un testo di “Regolamento per lo svolgimento dei referendum comunali”

pare importante ricordare al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale che l’art. 45 dello Statuto Comunale recita testualmente: “Gli Istituti, di cui al presente Capo [Capo II, art. 40, 41, 42, 43, 44], devono essere disciplinati o specificati in apposito Regolamento circa i modi e i tempi di espletazione”.

Ergo, pare necessario che TUTTI gli istituti di partecipazione popolare, Istanze, Proposte, Petizioni e Referendum, debbano essere regolamentati e che, ai sensi della Legge 142/90 Capo II, art. 6, comma 3 debbano “ ...essere altresì determinate le garanzie per il loro tempestivo esame. …”.

La sottoscritta, pertanto, in pieno spirito collaborativo, nel rispetto delle leggi e del diritto alla partecipazione della società civile alla vita democratica, ancora una volta invita gli amministratori sangiorgesi a dare seguito a quanto previsto dalla legge e alle richieste legittimamente espressa dai cittadini, ferma restando l’intenzione di ricorrere al TAR ove le leggi e i diritti dei cittadini non venissero rispettati.

Per quanto riguarda, poi, il terzo punto della nota in oggetto, ovvero il Progetto “Comune Leggero”, proposto dal Meetup Amici di Beppe Grillo di San Giorgio del Sannio,  rispetto alla cui realizzazione l’Amministrazione sangiorgese dichiara “l’indisponibilità economica del bilancio comunale”,
la sottoscritta evidenzia quanto segue:

premesso che la sottoscritta (ed il MeetUp di cui ella è attivista) ha preso atto dell’iniziativa comunale relativa ai pannolini lavabili,

pare importante ricordare al Sindaco e all’Assessore all’ambiente Saccavino, già fautore di esempi di finanza creativa con la precedente amministrazione, vista la sua proposta di far sponsorizzare i cestini gettacarte del Viale Spinelli dalle attività commerciali oppure la sua iniziativa di realizzare con l’aiuto economico di alcuni sponsor,  sporte per la spesa riutilizzabili da donare ai cittadini,

che tante cose si possono realizzare anche a costo zero o molto vicino allo  zero e con ottime prospettive di rientro economico per il Comune.

A tal proposito, sia consentito suggerire, anche all’interno del progetto Comune Leggero, le seguenti iniziative e buone prassi a costo zero:

  • Pubblicità? No, grazie!”, ovvero cercare di ridurre al minimo una pratica tanto diffusa quanto fastidiosa: l’intasamento delle casette postali dei cittadini che vengono quotidianamente sommerse di pubblicità non richiesta, che diventa quasi subito rifiuto da smaltire.  A tale proposito si ricorda che l’ordinanza n. 26/2007 emanata dall’allora sindaco Giorgio Nardone disciplinava la distribuzione dei depliant e volantini lungo le strade di tutto il territorio comunale. In tale ordinanza si FACEVA DIVIETO ASSOLUTO, “al fine della tutela ed igiene del suolo pubblico, di distribuire volantini, depliant, manifesti o altro materiale pubblicitario per le strade e/o aree pubbliche o aperte al pubblico. Analogo divieto insiste anche per la distribuzione nei portoni delle abitazioni, sul parabrezza o lunotto delle autovetture e, comunque, su tutti gli altri tipi di veicoli”. 
Si tratterebbe soltanto di verificare se tale ordinanza sia ancora valida e, in caso contrario, di emanarne una nuova sulla stessa falsariga della precedente.

  • Ri-Utilizziamo, ovvero un’iniziativa di recupero dei beni durevoli, mobili, componenti elettronici, piccoli elettrodomestici, libri e quant’altro, che potrebbero essere donati ad associazioni, comunità, case famiglia, e a chiunque ne avesse bisogno, per educare la comunità dei cittadini alla regola delle tre R, riduci, ricicla, riusa.

  • Condomini Leggeri, ovvero incentivare i condomini che si impegnano nel massimizzare la raccolta differenziata e ad ottimizzare i meccanismi di esposizione dei bidoncini, nell’ambito del servizio rifiuti svolto dal gestore attraverso un incentivo economico, anche simbolico.

  • Mense Leggere, ovvero dare titoli di preferenza nei bandi per l’affidamento del servizio di mensa scolastica a quelle ditte che hanno eliminato le stoviglie usa e getta a favore di quelle durevoli

  • Eco Scuole/Eco Uffici, ovvero assumere un comportamento eco compatibile anche negli uffici comunali e nelle scuole, rispettando alcune semplici buone prassi per ridurre la produzione di rifiuti e l’inquinamento atmosferico:

    • Preferire prodotti di cancelleria riciclati, riciclabili e rigenerati: ormai qualsiasi cartoleria ben fornita offre ai suoi clienti penne e matite in materiale riciclato, evidenziatori ricaricabili, toner e cartucce per stampanti rigenerate, risme di carta A4 riciclata e quant’altro, e. eventualmente questi prodotti non fossero reperibili in loco, esistono fornitissimi negozi on line presso i quali rifornirsi)
    • Non stampare inutilmente documenti e utilizzare i formati elettronici e le e email per diffondere tra i dipendenti e gli amministratori documentazioni varie, convocazioni, e quant’altro; quando è necessario stampare, utilizzare la modalità di stampa “economy” o “bozza” nonché i caratteri che consentono un maggiore risparmio di inchiostro; Utilizzare le email al posto del fax, visto anche che da anni è obbligatorio l’utilizzo della posta certificata; se proprio si deve usare il fax, installare ed utilizzare nel computer un softwre per invisre il fax dall’archivio file e non con il foglio di carta.
    • Riutilizzare i fogli già stampati come «brutta copia»
    • Usare, per la pausa caffè, tazze in ceramica e non bicchierini usa e getta: per chi consuma due tazze di caffè al giorno, si evita di gettare circa 400 bicchieri di plastica all’anno.
    • Etc etc (si rimanda al buon senso degli amministratori e degli impiegati).


  • Mercato, Fiere, Sagre Leggere, ovvero regolamentare attraverso apposite ordinanze sindacali la produzione di rifiuti particolarmente inquinanti durante mercati, sagre e fiere di paese, Notte Bianca compresa, prevedendo l’utilizzo esclusivo di catering ecologico e il divieto di usare buste e sacchetti di plastica. Tutto ciò, ovviamente, avrebbe una eco non indifferente e farebbe da pubblicità indiretta per gli eventi in oggetto, sollecitando non solo la curiosità della gente ma catalizzando l’attenzione delle persone più interessate ai temi della sostenibilità ambientale.
Fatte queste considerazioni, la sottoscritta, in pieno spirito collaborativo, auspica che almeno le proposte a costo zero possano essere prese in considerazione, nel totale interesse della comunità e delle casse del Comune nonché che il Comune provi a fare un gesto di grande attenzione nei confronti dei cittadini, cercando di trovare, nei meandri del bilancio comunale o attraverso una forma di finanziamento, le risorse minime necessarie a realizzare la casa dell’acqua, che, quella sì, farebbe risparmiare molti soldi per lo smaltimento dei rifiuti in plastica e costituire un’entrata economica per il Comune.






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