giovedì 7 aprile 2016

caro Sindaco Ricci, è ancora convinto che la fiducia espressa dall'assemblea nei confronti di De Stefano sia stata “fortemente maggioritaria” ?

Durante lo scorso consiglio comunale, il sindaco Ricci, tra le tante altre cose, ha parlato dell'assemblea dei sindaci soci di Alto Calore tenutasi nella prima metà del mese di marzo.
Ha, ovviamente, sottolineato i contenuti del suo intervento in quella sede ovvero la totale condivisione della linea del Presidente di Alto Calore Lello De Stefano, definendo l'aggregazione come unica soluzione possibile ed ha parlato della fiducia espressa in maniera “fortemente maggioritaria” da parte dell'assemblea nei confronti di De Stefano affinché prosegua nel mandato esplorativo per eventuali aggregazioni per la soluzione del servizio idrico integrato previsto dalla Legge Regionale approvata nello scorso dicembre. 

Ha omesso, però, di dare alcuni dati importantissimi che avrebbero permesso, guarda caso, di dare una valutazione dell'accaduto più completa e più corrispondente alla realtà.

Non ha detto, ad es., che all'Assemblea dei soci di ACS hanno partecipato i rappresentanti di 94 comuni cioè il 62,15% della totalità che è 125 [I soci dell’attuale società sono: 95 Comuni della provincia di Avellino, 31 Comuni della provincia di Benevento e l’Amministrazione Provinciale di Avellino. Fonte sito web di Alto Calore Servizi]

Risultati immagini per assemblea soci alto calore
I soci che si sono espressi a favore corrispondono al 43.67% mentre i NO sono stati pari allo 0.81% e gli astenuti al 5.07%. Questo significa che al voto ha partecipato meno del 50 per cento dell’Assemblea. 

Trattasi, quindi, di un mandato di minoranza e non di una fiducia “fortemente maggioritaria”.


Questo il dato numerico.

Vediamo ora qual è il dato politico.

Al momento del voto sono usciti dalla sala i sindaci di Sant'Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, di Lioni, Salzarulo, di Altavilla, Vanni, di Summonte, Pasquale Giuditta Ferruccio Capone di Montella, il sindaco di Mirabella, Capone, mentre altri amministratori avevano già abbandonato la riunione come il delegato di Atripalda, Luigi Tuccia e il parlamentare Giancarlo Giordano per il comune di Santa Paolina. 

Ciò detto, considerati i 31 Comuni assenti, i no e gli astenuti, è evidente che i Soci di Alto Calore sono fortemente spaccati all'interno dell'Assemblea.

Da questa spaccatura emergono 3 dati politici importanti: 
  • da una parte i Comuni sanniti, più qualche pezzo di PD irpino, come Famiglietti, sindaco di Frigento e uomo fido di Rosetta D'Amelio e Stefano Farina, capogruppo del Partito Democratico al Consiglio Provinciale di Avellino e Sindaco di Teora, sono tutti in linea con l'indirizzo politico del sottosegretario De Caro, del Governo e di Renzi, ovvero quello di lasciare strada libera ai privati nell'affidamento dei servizi locali, acqua compresa; 
  • dall'altra il fronte del dissenso capeggiato dal Sindaco di Sant'Angelo dei Lombardi Rosanna Repole, che pure è appartenente al Partito Democratico ma, insieme a Tuccia, Giuditta ed altri, si muove in disaccordo coi suoi; 
  • nel mezzo si colloca il Presidente della Provincia di Avellino e Sindaco di Ariano, Gambacorta, che si astiene e lascia la delega della Provincia a Farina, il quale, disattendendo agli indirizzi dell'Ufficio politico provinciale che si era espresso, unitariamente per la costituzione di un Comitato di sindaci a cui affidare lo studio dei numeri Acs e della legge, esprime voto favorevole al mandato esplorativo di De Stefano. La Provincia di Avellino, infatti, qualche giorno dopo l'Assemblea di Alto Calore ed indipendentemente dalla decisione presa dall'Assemblea, voterà a favore della “gestione pubblica virtuosa come la prima opzione su cui è opportuno pronunciarsi”. 

Dopo queste dovute precisazioni, è evidente che quello che era un disegno preciso organizzato dal Pd sannita e da De Stefano, con la collaborazione di Farina e Famiglietti, e che si prevedeva non dovesse trovare ostacoli davanti a sé, oggi si trova di fronte alla resistenza compatta del fronte Repole, Tuccia e Festa, insieme anche a quei 12 Comuni irpini afferenti ad Acquedotto Pugliese (Andretta, Aquilonia, Bisaccia, Cairano, Calitri, Caposele, Conza, Guardia, Lacedonia, Monteverde, Morra e Vallata) che avrebbero già definito un documento unitario, da presentare al prossimo Consiglio provinciale di Avellino, al fine di analizzare anche altre possibilità di aggregazioni come quella con Acquedotto Pugliese.

Ove mai questo documento fosse ratificato dal Consiglio Provinciale di Avellino saremmo di fronte al riconoscimento istituzionale di un'opzione diversa dalla fusione con Gesesa e, soprattutto pubblica al 100%.

Dunque, caro Sindaco Ricci, è ancora convinto che la fiducia espressa dall'assemblea nei confronti di De Stefano sia stata “fortemente maggioritaria” ?










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